Perché, con quattro parole, Yellen ha ribaltato il tavolo

Diciamola tutta e in modo semplice: per anni, è stato un gioco facile. A chiunque, a chi fosse più o meno competente, a chi fosse autentico esperto o consulente improvvisato, è stato sufficiente pronunciare le due parole "Banche Centrali", e tutti i problemi erano risolti. "Le Banche Centrali sono il fattore che guida i mercati finanziari": quante volte lo avete, e lo abbiamo letto? E subito dopo, avete sentito dire: "Le Banche Centrali vogliono che i mercati salgano": e allora festa per tutti, specie per i tanti improvvisati che non hanno altra capacità analitica che leggere i titoli sui quotidiani, e che non hanno invece mai saputo come valutare un titolo, spesso neppure un'obbligazione a tasso variabile. Tutto si complicava un attimo dopo, alla terza domanda: se qualcuno chiedeva "Perché le Banche Centrali vorrebbero far salire i mercati?", allora tutto si complicava, iniziava il balbettio, i discorsi si facevano fumosi e tutti questi consulenti prendevano la via di fuga. 

Nel 2015 però, questa fase si è conclusa, e lo vedete bene ogni giorno nelle performances dei maggiori indici azionari ed obbligazionari (lasciate perdere l'Italia, che ha un solo vantaggio, quello di essere partita da molto in basso). La fase si è chiusa, ed infatti i mercati esitano e i consulenti improvvisati balbettano: "mica ci sarà bisogno di lavorare, e capire veramente come stanno le cose?". Certo, la formuletta magica di citare le "Banche Centrali onnipotenti" era più semplice e meno faticosa: era anche poco realistica, purtroppo per l'investitore finale. E adesso si deve diventare adulti, e si scopre che il Mago Zurlì in realtà è solo un uomo con un costume colorato: ce lo ha detto Yellen ieri sera, quando ha scelto di rompere con la tradizionale evasività, e dire con chiarezza quattro parole: "in the next meeting". Il messaggio è chiaro e semplice: la Fed ha deciso di alzare, se non sarà dicembre sarà alla riunione successiva, ma alzerà comunque. Anche se l'economia rallenta, come dicono, oggi 29 ottobre, i dati per il GDP e i dati per il settore immobiliare: perché la Fed ha deciso di rimuovere la excess liquidity e di rientrare nell'ambito di "politiche convenzionali". Con tutta la gradualità del caso, certo: ma Yellen pensa che la Fed non debba più sentirsi condizionata e costretta dagli alti e bassi dei mercati finanziari. La Greenspan put degli anni Novanta è stata ritirata, come si dice in questo brano che riportiamo sotto:

But the Fed tweaked its communication about the direction of monetary policy via a simple four-word phrase: "at its next meeting."

"In determining whether it will be appropriate to raise the target range at its next meeting, the Committee will assess progress — both realized and expected — toward its objectives of maximum employment and 2 percent inflation," the Fed said in the third paragraph of its statement.

Now, the surprise is not so much the nature of the guidance. Rather, it's the fact that they didn't clearly rule out the next meeting — which occurs December 16 to 17 — as the time when it would raise rates, ending the era of zero-interest-rate policy.

"By being so specific, monetary policymakers are attempting to force market participants to price the very real possibility of a rate hike in December should economic and financial conditions warrant," Deutsche Bank's Joe LaVorgna said.

Mercati oggiValter Buffo