UBS, JP Morgan, Barclays. E Deutsche Bank e BNP Paribas e Credit Suisse. E tutte le altre. (parte 6)
Il più recente Post di questa serie, datato 18 agosto, raccontava di una iniziativa dagli Stati Uniti, chiamata "JP Madoff", mentre nel primo Post della serie, che risale al 20 maggio, avevamo posto una serie di domande dopo che alle grandi banche globali erano arrivate, sempre negli Stati Uniti, pesanti condanne penali. Le nostre domande guardavano all'interesse del risparmiatore italiano, ed erano le seguenti:
(...) nessuno fa domande nell’interesse dei risparmiatori, che affidano i loro soldi proprio a queste istituzioni, direttamente oppure attraverso i fondi comuni distribuiti anche in Italia, risparmiatori a cui viene raccontato che le banche globali sono "le più sicure" (nonostante i reati penali da ieri conclamati). Perché nessuno chiede se lo scarso rispetto delle regole tocca anche la gestione dei prodotti finanziari? Possibile che nessuno si domandi se anche per i fondi comuni si utilizza la stessa disinvoltura, anche in questo caso con l'assenso del Board? Vi sembra impossibile che ci siano problemi di irregolarità e sofisticazione dei prodotti di massa che vengono distribuiti anche dalle altre banche, quelle "non globali"? Dobbiamo forse pensare che queste "banche globali" non rispondo al pubblico del loro operato, ma solo all'interno della corporazione di cui fanno parte, ovvero alle Banche Centrali in cui finiscono tutti gli ex Banchieri Centrali?
Nei vari Post tra il primo e l'ultimo, abbiamo associato a questo tema, di grande attualità, un secondo tema altrettanto attuale. il declino di questi dinosauri della finanza noti come "banche globali". La notizia pubblicata oggi, di una Deutsche Bank, che sceglie di rinunciare al 50% dei propri Clienti della divisione Investment Banking ed anche di licenziare 35 mila persone in tutto il mondo, è un primo segnale concreto che questa fase si è già avviata: sarebbe un errore interpretare queste decisioni come un gesto di debolezza, perché al contrario Deutsche sceglie di anticipare quello che poi tutte le altre banche globali, o banche di investimento, saranno costrette a fare nei prossimi mesi ed anni. Ovvero rinunciare al proprio status, perché questo mestiere non è un mestiere da grandi numeri e grandi strutture, a differenza di altri come produrre automobili o cibi in scatola. Questo mestiere è un mestiere più simile a quello di uno studio di avvocati, di un grande chef, di una boutique di alta moda. Perché è falso, per non dire assurdo, credere che queste grandi banche "ne sappiano di più": i fatti ce lo hanno dimostrato. I grandi numeri come i grandi palazzi e le grandi Reti non servono e non danno alcun vantaggio in questo mestiere: anzi sono un ostacolo a produrre qualità, e costringono poi a compiere quei reati che si diceva sopra (di manipolazione dei mercati e di truffa ai Clienti) solo per sostenere i costi esagerati, solo per sopravvivere. Per gli investitori italiani, è tempo di agire, più che di riflettere.