Ma siete proprio sicuri? (parte 9)

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Vi proponiamo un esercizio che a qualcuno potrebbe risultare un po’ … pedante, accademico. Ma che, in realtà, dovete assolutamente fare, se intendete continuare ad investire i vostro risparmi sui mercati finanziari.

L’esercizio è: leggere con attenzione. Non scorrere i titoli, ma leggere con attenzione, collegando fra loro le notizie e poi collegandole con altre notizie. Analizzare le notizie.

Noi abbiamo preso ad esempio la pagina di un sito di Finanza, durante la conferenza stampa di Draghi di giovedì scorso.

Rileggendo insieme a noi, noterete un numero eccezionale di incongruenze e di fatti che meritano la vostra riflessione.

  1. In alto, leggete che Draghi dichiara che “l’argomento del quantitative easing non è stato discusso durante la riunione”; come a dire che un ritorno del QE è fuori discussione; peccato che, la medesima persona (Draghi) dopo la più recente riunione del Board della BCE avesse detto “l’argomento del TLTRO non è stato discusso durante la riunione”; e quindi: che significa?

  2. sempre in alto, leggete che Draghi dice che “l’economia di Eurozona non dipende dalle politiche di stimolo della BE”; ma allora … perché continuate con queste politiche da anni ed anni ed anni? Quale è lo scopo?

  3. scendendo più in basso Draghi dice che “con queste decisioni la BCE ha aumentato la credibilità della propria forward giudance”; che poi vuole dire che la BCE è più credibile nei suoi annunci ai mercati: cosa che, detta subito dopo una inversione di rotta a 180 gradi, fa sorridere; ed i mercati infatti hanno votato, almeno nella loro più immediata reazione, per un calo della credibilità

  4. Draghi poi dice che “le scelte della BCE sono guidate dai dati e le più recenti decisioni sono una risposta alla revisione al ribasso delle stime di crescita”: ma se le cose stanno così, e se la revisione la avete fatta voi alla BCE, allora a che cosa servono le vostre previsioni per il futuro, già sapendo che possono cambiare nello spazio di 60 giorni?

  5. ed ancora Draghi dice che le “financing conditions” oggi sono meno restrittive di due mesi fa: ma se è così, ovvero se sui mercati oggi c’è meno tensione, allora perché annunciare oggi misure che ulteriormente vanno a immettere liquidità nel sistema?

La nostra conclusione? E’ quella che scrive sotto nel titolo l’agenzia Bloomberg.

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