Ma siete proprio sicuri? (parte 4)
Ma siete proprio sicuri che Donald J. Trump abbia ancora saldo nelle sue mani il bastone del comando?
Noi non ne siamo sicuri, ed aumenta il numero di quelli che la pensano come noi. Nell’ultima settimana, uno spunto molto significativo è stato fornito dal netto rafforzamento del dollaro USA, dopo che Donald J. Trump aveva invece chiesto un cambio più favorevole e quindi un dollaro più debole.
Nel brano che leggete nell’imagine in alto, ad esempio, si esprimono dubbi forti e seri sulla credibilità delle affermazioni di Trump sull’economia, visto che poi è lo stesso Trump ad avere una paura folle (e pubblica) per una serie di aumenti del costo ufficiale del denaro che, almeno per ora, lasciano i tassi ad un livello che non è lontano dal tasso di inflazione. Difficile credere che un’economia “tra le più forti di sempre” debba soffrire per un costo del denaro al 2,50%. Anzi, è impossibile da credere.
Tutti hanno chiaro che le (numerosissime) dichiarazioni di Trump sulla Borsa e sui cambi e sui tassi hanno una finalità che è prima di tutto politica, come dice l’immagine qui sotto: anche contro questo tipo di interferenze esterne deve operare ed agire un gestore di portafoglio responsabile, allo scopo di distinguere tra le temporanee deviazioni provocate da queste interferenze ed il ben più solido criterio di VALORE con il quale selezionare gli investimenti.
Si deve proteggere il proprio portafoglio ed i propri investimenti da queste interferenze per varie ragioni: tra le quali c’è anche il fatto che molto spesso queste interferenze alla fine producono esattamente il risultato OPPOSTO a quello che era nelle intenzioni. Lo dimostra (tra tanti) il dato del grafico che vedete qui sotto.