Verso la resa dei conti (parte 5)

 

Il grafico qui sotto vi racconta che, proprio in chiusura dell’ultima settimana, l’indice di Borsa più importante al Mondo, ovvero lo S&P 500, è tornato al livello che era stato già toccato tre volte lo scorso autunno, e poi una volta poche sedute prima.

Da qui, è partito un vero e proprio diluvio di articoli e commenti, alimentati ovviamente dagli sforzi dell’esercito degli analisti tecnici. “Tornerà ai massimi di ogni tempo?”. “Partirà una nuova fase di rialzo?”. “Ci sarà un’altra gamba del rally?”.

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Per noi sono domande senza importanza.

Come sapete, noi di Recce’d proprio non riusciamo a farci emozionare dai grafici colorati, dai numeri tondi, dalle parole di esaltati commentatori in tv, dalle “linee di trend”.

Noi di Recce’d proprio non siamo capaci di convincerci che la Borsa sia niente altro che una serie di righe e di numeri.

La Borsa, secondo noi, è una cosa seria: che riflette la realtà economica sottostante. Non sempre allo stesso modo, siamo d’accordo: ma, inevitabilmente, quando arriva il momento della resa dei conti è poi alla realtà che bisogna guardare. I fatti sono lì a dimostrarlo.

E allora, proprio mentre si moltiplicano i commenti su “quota 2820”, sarà bene per noi investitori avere le idee chiare, anzi chiarissime, su ciò che accade sotto, nell’economia reale.

Ecco che allora diventa importante NON tanto il grafico che sta qui sopra, bensì il grafico che vedete qui sotto.

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Come vedete bene dal grafico, nel 2019 si è (nuovamente) allargata la forbice: la Borsa va su, ma i rendimenti delle obbligazioni invece vanno giù. In sintesi: si comperano azioni “perché le obbligazioni rendono poco”.

Non è una buona idea, e non è mai stata una buona idea: se le obbligazioni rendono poco, il segnale non è né mai sarà positivo, il segnale invece è negativo. Anche per le Borse: in questo senso, non è evitabile una resa dei conti.

Ma non c’è solo questo. Ci sono altre informazioni, che ci supportano nella convinzione che 2820 di S&P 500 è un numero e basta, un numero che non ha importanza.

Si tratta di informazioni che la grandissima parte degli investitori finali non riceve. Non ne viene informata.

Ed è un male, perché si tratta di informazioni decisive, se vogliamo comprendere ciò che sta succedendo oggi

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Nel grafico sopra, leggete dei volumi scambiati, e il grafico parla da solo. Sotto, invece, leggete dei flussi di investimento che entrano (oppure escono) dai Fondi Comuni di investimento.

Recce’d parte da informazioni di questa qualità, per decidere come operare sui portafogli dei propri Clienti.

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Mercati oggiValter Buffo