Perché siamo ancora nella palude? (parte1)

Dopo sette anni di tassi a zero, e dopo decine di migliaia di miliardi di titoli acquistati dalle Banche Centrali con denaro creato dal nulla, siamo anche nel 2015 a chiederci perché la crescita economica non arriva. Come è possibile? La risposta è semplice: basterà guardare il grafico qui sotto, pubblicato stamattina dal Financial Times. La forte e generale caduta dei dati per la produttività ci dice che il capitale è impiegato in modo non produttivo. Il contrasto è clamoroso, se pensiamo che il debito in rapporto al GDP è cresciuto di tre volte in dieci anni: questo debito, però è andato a sostenere le finanze di realtà poco o per nulla produttive, come le grandi banche, che è stato necessario salvare "semplicemente perché esistono", anche se nessuno saprebbe più spiegare a che cosa servono. Non creano valore aggiunto, eppure devono stare lì. Più in generale, il debito è andato tutto a conservare l'esistente, a permettere a chi già era "sistema" di tirare avanti senza cambiare nulla: mentre invece servirebbe un bel rimescolamento, una rivoluzione economica che faccia emergere idee nuove, nuove realtà ad elevata produttività e maggiore innovazione, spazzando via finalmente i vecchi brontosauri di un sistema che è fallito da un decennio e che viene tenuto artificialmente in piedi dai soldi delle Bnache Centrali, che dovrebbero invece servire l'interesse generale e pubblico..