Borsa di Milano: nessuno vende, ma nessuno compra

Dalla metà del mese di marzo 2015, ovvero da due mesi e mezzo, l'indice della Borsa di Milano non sale e non scende: nessuno vende, ma nessuno compra più. Quale momento migliore per fare il punto? Tra metà gennaio e metà marzo, l'indice della Borsa di Milano è salito del 20% su un unico tema, ovvero la politica di Draghi, che prometteva un cambio più debole e tassi ancora più bassi, e quindi una brillante crescita dell'economia. Le cose si sono complicate nelle ultime settimane, quando i tassi sono saliti sopra i livelli di fine 2014, e il cambio contro USD è tornato a 1,1000; la crescita, quella, proprio non si vede. Perché nessuno ha venduto? Per due ragioni: la prima è che molti insistono ancora sull'argomento della crescita degli utili, che però nel 2014 ha portato (a chi ci credeva) una scottante delusione (anche nel 2014 eravamo partiti da previsioni di crescita degli utili del 10%, e siamo finiti sotto zero); la seconda ragione è che Draghi ha ancora (in parte) la capacità di fare paura, e quindi c'è ancora chi va in giro dicendo che la BCE "non mancherà di supportare" i Paesi Periferici, whatever it takes. Detto che la credibilità di Draghi ha subito due brutte botte tra aprile e maggio, questo secondo argomento sta in piedi solo fino a che verrà evitato lo scontro aperto con la Grecia: cosa su cui noi di Recce'd non ci sentiamo di scommettere un centesimo, di qui a 30 giorni. Ma soprattutto: questi due argomenti degli ottimisti lasciano da parte un tema fondamentale, che è la correlazione elevatissima tra gli indici di Borsa internazionali. Come potete vedere nel grafico qui sotto, il rialzo dell'indice di Milano è "clamoroso" solo se non si tiene conto di quanto era sceso prima (la linea blu scuro): la realtà è diversa, ovvero che il rialzo a 12 mesi dell'indice di Milano è inferiore al 10%, ed è del tutto uguale a quello della Borsa di New York (la linea azzurra). La sola, vera outperformance è stata quella del DAX (la linea rossa del grafico). Non siamo quindi di fronte ad alcunché di "epocale", ma solo al rialzo di un indice periferico che ha seguoto una tendenza internazionale: e siamo convinti che, a fronte di una eventuale correzione degli indici maggiori, tutto questo rialzo si scioglierebbe come neve al sole, e nessuno ci direbbe più che gli utili possono crescere del 1% nel 2015. Da qui la posizione SHORT nei nostri portafogli modello. Per approfondimenti, utilizzate la pagina Contatti del nostro sito: e tenetevi informati sulle nostre prossime iniziative tra le quali un meeting online dedicato alla Borsa italiana.