(23/07 19:10) Inizia una settimana di particolare interesse (4)

Abbiamo giudicato utile riproporre per intero l’articolo di Vito Lops per il Sole 24 Ore: a nostro giudizio, si tratta di una ricapitolazione utile. Nell’articolo, potete leggere (in sintesi) quale è la “narrativa” che, fino ad oggi, è risultata prevalente.

Come sapete tutti, questo non significa che domani non possa capovolgersi,.

L’attuale portafoglio di ognuno dei nostri lettori già oggi esprime una visione (concreta, precisa9 a proposito dei temi che l’articolo di Vito Lops ha toccato. Ovviamente “AI”, ovviamente “Fed e BCE”, ovviamente “Riccioli d’oro”, ed ovviamente il “soft landing”. Come vedete, non c’è nulla di nuovo, tutta roba che c’era già 12 e 18 mesi fa.

Voi avete già fatto le vostre scelte. Noi, in Recce’d, lo stesso: le abbiamo già fatte, e le abbiamo fatte perché abbiamo una (chiara e fondata) su ognuno di questi punti ed anche su numerosi altri punti, che la “narrativa dominante” oggi “dimentica” di prendere in considerazione.

Completiamo ora la lettura dell’utile articolo di Vito Lops per Il Sole 24 Ore.

Atterraggio morbido, siamo sicuri?

«L’economia statunitense appare straordinariamente solida dopo 500 punti base di aumenti dei tassi ufficiali – spiega Michelle Cluver, Portfolio Strategist di Global X – Il forte mercato del lavoro sta sostenendo la resilienza dei consumatori, mentre il rallentamento dell’inflazione ha aperto la possibilità che la Fed si avvicini alla fine della sua lotta contro l’inflazione, potenzialmente senza avere un impatto negativo sul mercato del lavoro. Se ciò dovesse accadere, potremmo prepararci per il prossimo ciclo di crescita economica. Tuttavia, è ancora troppo presto per escludere una contrazione economica, una ricomparsa di preoccupazioni inflazionistiche o un passaggio alla deflazione».

Quali sono le criticità da affrontare? «Fino a oggi, il comparto azionario è stato sostenuto da dati che indicavano un processo deflazionistico indolore (scenario Fed). Il settore tecnologico Usa ha inoltre beneficiato dell’accelerazione della spesa pubblica fornita dal Chips and Science Act e dall’Inflation Reduction Act, due norme varate lo scorso anno – sottolinea Ombretta Signori, macroeconomic research and strategy di Ofi Invest am – Tuttavia qualsiasi cattiva notizia sui tassi di interesse (magari dovuta a un’inflazione più resistente) o sulla crescita degli utili eserciterà pressioni sui prezzi delle azioni. Sarà importante seguire la pubblicazione dei prossimi bilanci e in particolare i risultati delle aziende tech».

Valter Buffo