(23/07 19:20) Inizia una settimana di particolare interesse (3)

La parte di maggiore interesse è quella che leggiamo ora insieme: il Sole 24 Ore con la firma di Vito Lops ci parla di “Riccioli d’oro”, di “AI”, di “soft landing”. E’ la “narrativa dominante”: non la inventa certo Vito Lops, la inventano altri, lui in quanto ottimo giornalista ce la riporta.

Seguendo una “narrativa” con una impostazione come questa (alla camomilla) l’inflazione non sarebbe mai arrivata, l’Ucraina sarebbe nella NATO, la curva dei rendimenti non sarebbe mai invertita, Credit Suisse non sarebbe mai fallita, il P/E della Tecnologia non arriverebbe mai ai 40 di oggi, e … a luglio non farebbe mai i 40 gradi di oggi (ed ovviamente anche la recessione non arriverebbe mai e la Cina non avrebbe ambizioni su Taiwan).

E’ sempre la stessa storia, da anni ed anni, è non cambia mai: si tratta di una storia che ha lo scopo di fare credere ai lettori che … non succede mai nulla.

Lavorare sugli investimenti, e gestire il portafoglio

è proprio il sapere guardare al di là di questa spessa cortina di fumo.

Va però detto che questo rialzo (certificato dal +40% da inizio anno del Nasdaq, cui si affianca il +21% in Europa di Piazza Affari) non è solo guidato dalla narrativa del momento, ovvero il boom dell’intelligenza artificiale: se fosse solo per questo il rischio di una bolla speculativa sarebbe dietro l’angolo.

Gli investitori stanno puntando dritto su uno scenario di soft landing, caratterizzato da una frenata rapida dell’inflazione e da un outlook economico in calo ma migliore del previsto. Per questo finora non sono stati acquistati solo i titoli delle big tech agganciate al tema “Ai”, ma i capitali hanno premiato anche il comparto industriale, come dimostra l’accelerazione del “vecchio” Dow Jones negli Usa (ad appena 4 punti percentuali dal massimo storico) e degli indici europei, certamente più old economy, che a livello aggregato (Eurostoxx 50) sono vicinissimi al record assoluto, forti del +25% incamerato da gennaio.

I gestori incantati dai riccioli d’oro

I gestori chiamano questo scenario “Goldilocks economy”, ispirandosi alla favola britannica di una bambina, “Riccioli d’oro”, che si intrufola nella casa di una famiglia di orsetti ed è un po’ difficile da accontentare: non vuole il latte troppo caldo o troppo freddo, così come letto e sedia non devono essere né morbidi né duri. In economia uno scenario Goldilocks è quello in cui c’è crescita, ma non tale da alimentare pressioni inflazionistiche: lo scenario ideale per i mercati e per l’appetito al rischio.

Gli ultimi dati relativi all’inflazione (in calo) e alla macro (indici Pmi Usa in ripresa) hanno spinto gli investitori a sposare lo scenario “Riccioli d’oro”. Eppure in settimana il Conference board americano ha aggiornato il leading indicator index, in calo da 15 mesi consecutivi, mettendo nero su bianco: «Ci aspettiamo una recessione tra il quarto trimestre del 2023 e il primo del 2024». Il dubbio, quindi, che l’atterraggio morbido possa degenerare nei mesi a venire resta.

Valter Buffo