(23/06 14:00) Ci danno la "linea" (3)

A metà del venerdì 23 giugno, si offre attraverso i quotidiani una “versione ufficiale” a proposito delle recenti tensioni governative sul tema MES.

Leggiamo dal giornale Libero vicino ai partiti di Governo, che ci racconta che il Governo ha intenzione di utilizzare la firma sul MES come elemento di una più ampia negoziazione.

Voi lettori che cosa ne pensate, è la strada giusta?

Due dossier fondamentali per l’Italia e su cui il governo non ha intenzione di cedere alle pressioni dei Paesi del Nord Europa. A cominciare dalla Germania che reclama regole più stringenti sui conti pubblici e che nicchia sull’ultimo tassello tassello dell’Unione bancaria, ovvero l’introduzione di un’assicurazione comune dei depositi.

Senza contare che il Mes contempla, nella sua nuova veste ratificata da tutti i Paesi Ue ad eccezione del nostro, una linea di credito da 68 miliardi di euro (su 500 totali) che dovrebbe fungere da paracadute(backstop) al Fondo di risoluzione unico, lo strumento che interviene per gestire le crisi bancarie. Insomma, tutto si tiene. Ecco che, allora, le reticenze a ratificare il Mes non vanno lette come un’opposizione preconcetta, che pure è diffusa tra i ranghi della maggioranza, quanto come una precisa strategia negoziale. E in quest’ottica il rinvio del voto sul testo a dopo l’estate serve a consentire allo stesso Giorgetti di presentarsi alle prossime riunioni dell’Ecofin, soprattutto a quelle in autunno, quando la discussione sulla riforma del Patto di Stabilità entrerà nel vivo, con una carta in più da giocare.

Valter Buffo