(26/12 11:30) E' Natale: regaliamoci un po' di ottimismo (3)
Proprio il giorno di Natale, la stampa nazionale si è occupata di farci il regalo (a noi investitori) e infarcire (come si fa con il tacchino) le pagine di economie a finanza con il solito ottimismo (di scarsa qualità, comperato quindi al supermercato “discount”).
In questo caso, ci riferiamo al quotidiano La Repubblica (Gruppo GEDI). Già dal titolo, l’articolo è uno spettacolo. Arriva la “svolta”.
Leggiamo un estratto, che affronta il tema dell’azionario. In sostanza, che cosa ci dice? Niente, di niente, di niente. Un imbarazzo che denuncia, con chiarezza, tutta l’inutilità di questo tipo di lavoro commerciale per l’investitore finale.
Leggiamo.
Dopo anni di crescita tumultuosa e il brusco stop del 2022 (al momento in cui scriviamo la performance dello S&P 500 è meno 18,63% da inizio anno), risulta difficile capire come si comporteranno le azioni nel 2023. Difficile che già il prossimo anno possa verificarsi una nuova discesa dei tassi per stimolare la ripresa, la prima mossa di questo tipo è prevista non prima del giugno 2024. La prospettiva peggiore per l'azionario è la stagnazione, meglio qualche mese di recessione e poi il rimbalzo verso una ripresa stabile. I gestori consigliano di concentrarsi sui settori che garantiscono buoni utili, alti dividendi e che utilizzano una bassa leva finanziaria.