Parole utili? (parte 1)

Allo scopo di non annoiare i lettori con ripetizioni inutili, invitiamo chi fosse interessato ad un nostro commento sui fatti degli ultimi giorni sui mercati di tutto il Mondo a rileggere:

  1. le nostre più recenti osservazioni sulla valutazione delle Borse nella serie intitolata al "Cappellaio Matto"
  2. la nostra serie di fine anno "I temi di mercato del 2018"
  3. la nostra serie dell'ottobre 2017 "Stiamo per fare la storia. Ed anche le performances di Recce'd"
  4. la nostra serie di settembre "Recce'd sta facendo un buon lavoro nel 2017?"
Mercati oggiValter Buffo
Parole inutili? (parte 1)

L'ormai ex Chairman della Federal Reserve Janet Yellen ha detto oggi domenica 4 febbraio alla tv americana quanto segue.

“Well, I don’t want to say too high. But I do want to say high,” Yellen said on CBS’s “Sunday Morning” in an interview recorded Friday as she prepared to leave the central bank. “Price-earnings ratios are near the high end of their historical ranges.”

Commercial real estate prices are now “quite high relative to rents,” Yellen said. “Now, is that a bubble or is it too high? And there it’s very hard to tell. But it is a source of some concern that asset valuations are so high.”

La stessa Yellen ha poi aggiunto, come a dimostrare che il problema era stato preso in esame in modo molto concreto:

“What we look at is, if stock prices or asset prices more generally were to fall, what would that mean for the economy as a whole?” Yellen said. “And I think our overall judgment is that, if there were to be a decline in asset valuations, it would not damage unduly the core of our financial system.”

Suggeriamo a tutti gli investitori di farsi questa domanda: perché queste frasi sono state pronunciate proprio nel giorno successivo alla sua uscita dal Board della Fed? E perché non furono dette, ad esempio, 12 mesi fa?

Mercati oggiValter Buffo
Una storia da reinventare (parte 2)

Ma se non vendiamo più azioni, almeno venderemo obbligazioni?

Ma come si fa a vendere obbligazioni, adesso?

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Immaginate la scena: lunedì mattina, tutti i Fondi Comuni obbligazionari in negativo da inizio 2018, con perdite del 4% sui titoli a 10 anni negli Stati Uniti e di poco inferiori sui Titoli di Stato tedeschi. Nei Fondi Pensione, nei bilanci delle assicurazioni, nei bilanci delle banche. Hai voglia, a parlare della cedola che darà il 2% ma in un anno.

E non parliamo poi dei Fondi Comuni High Yield.

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"Ragazzi, che facciamo?" "Teniamo duro?" "Vendiamo tutto?".

E' legittimo chiedersi chi sarà, a mettere ordini di acquisto nel sistema, lunedì.

Mercati oggiValter Buffo
Borse senza importanza

Tutti i titoli dei TG e dei quotidiani parlano di Borsa. Sempre e solo di Borsa.

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Lo fa anche il Presidente Trump, d'altra parte: anche nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, per misurare "l'aumento di ricchezza" dei cittadini USA, ha fatto i conto solo ed unicamente sulla Borsa. Per Trump, ed è evidente, le obbligazioni hanno poco appeal, sono poco sexy, non sono suo benchmark. Non sono twittabili: ed infatti, il Presidente "non è preoccupato".

Questo stato delle cose crea una grave stortura.

Recce'd scrive in questo Blog da un anno che il punto centrale sono le obbligazioni. Non siamo gli unici. Ovviamente.

Ci torniamo anche oggi, per chiarire a chi ci legge che perdere tempo a seguire gli alti e bassi di Borsa, in questo momento, non è una buona idea, se volete fare le scelte giuste nel vostro portafoglio di investimenti.

Molto meglio guardare altrove.

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Nessuno oggi è in grado di misurare, stimare, anticipare quali saranno le implicazioni di un rialzo marcato dei rendimenti obbligazionari. Sui bilanci delle banche, nel settore dei mutui, nel settore delle obbligazioni High Yield, sulle economie Emergenti, sul Giappone, sui cambi tra le maggiori valute. E l'elenco potrebbe continuare.

La sola cosa certa è questa: il domino, si è messo in moto. Porterà alla rottura della bolla di sapone nella quale i mercati finanziari sono rimasti per tutto il 2017? I dati del gennaio 2018 sembrano dire di sì.

Come finirà? Oggi, chi non ha solidi strumenti di valutazione è in grandissima difficoltà. E non potrà avvantaggiarsi neppure delle correlazioni tradizionali (se le Borse scendono, le obbligazioni recuperano) perché come ha fatto notare venerdì Deutsche Bank tutto è correlato con tutto, e tutto va nella medesima direzione. Allacciate le cinture.

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Valter Buffo
Una storia da reinventare (parte 1)

Adesso come faranno, a vendere ancora la Borsa? E a chi? C'è tutta una storia che dovrà essere reinventata.

Era facile spingere le Borse, fino a che si poteva presentare il grafico con una bella riga dritta che sale. E dire che non si perde mai, che non si rischia mai nulla. E che tutti guadagnano.

Era facile, dire "io non ci credo che possa cambiare il vento così, all'improvviso". Oggi 3 febbraio però il Sole 24 Ore scrive che "Il vento è cambiato", e questo non aiuta.

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Era facile dire "Hai visto di quanto è salta la Borsa di Milano da inizio anno?". Ma oggi, con le Borse europee in negativo da inizio anno, e sullo stesso livello di prezzo di maggio 2017, l'argomento non è più così spendibile.

E neppure più il Bitcoin ci aiuta a tenere alto il morale. Ricordate solo un mese e mezzo fa, quando vi dicevano "Figurati se lo rivediamo a 8000 dollari!"?

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Mercati oggiValter Buffo