Posts in Mercati oggi
Segnali dalle Banche Centrali e scelte per i nostri portafogli
 

La dichiarazione di Benoit Couré di ieri, venerdì 15 febbraio (che avete letto sui quotidiani italiani), ha di fatto formalizzato un qualche cosa che sui mercati finanziari si discuteva da settimane, come da noi riferito ai Clienti settimane fa.

Oggi è ufficiale che tutte le maggiori Banche Centrali hanno del tutto messo da parte il tema della “normalizzazione”.

Normalizzare le politiche monetarie NON è possibile. Non è possibile oggi, e non è una strategia per il prossimo futuro.

Prima implicazione: le economie reali NON vanno poi così bene.

Seconda implicazione: i mercati finanziari NON sono così solidi, così stabili.

Dice Couré: faremo una nuova operazione di TLTRO “solo nel caso di uno shock negativo di maggiori dimensioni”: e quindi, noi investitori dobbiamo, necessariamente, prendere in considerazione anche “uno shock negativo di maggiori dimensioni”.

wk4_feb_2019_010.png

Sempre nell’ultima settimana, tra il 11 ed il 15 febbraio, due esponenti della Federal Reserve (Daly e Brainard) hanno anticipato ai mercati che la politica di riduzione dell’attivo della Fed potrebbe essere interrotta, e forse già nel 2019.

wk4_feb_2019_012.png

Non si tratta soltanto di una pausa nella fase di rialzo del costo del denaro (nel grafico qui sotto): si tratta proprio di fare diventare PERMANENTE una politica monetaria che era stata definita, per anni ed anni, come una politica anti-ciclica, di emergenza, eccezionale, non normale.

Adesso, è normale.

wk4_feb_2019_014.png

Nei fatti, se non nelle dichiarazioni, si è trattato di una operazione coordinata a livello globale, come vi racconta anche il grafico qui sotto con i dati ufficiali per la creazione del credito in Cina a gennaio 2019.

Le Banche Centrali hanno tutte fatto un (enorme) passo indietro, ed hanno riconosciuto che … la baracca non sta in piedi se non c’è una continua attività di “stimolo” monetario. Lasciamo ai nostri lettori il compito di cercare sul Web queste importanti dichiarazioni, nel caso in cui siano sfuggite.

wk4_feb_2019_007.png

In termini di politica e di economica, ognuno dei nostri lettori potrà fare in merito le proprie valutazioni.

A noi, di Recce’d però interessa solo ed unicamente una cosa: che tipo di indicazioni per gli investimenti dobbiamo ricavare da questa svolta improvvisa?

Ovvio che le strade sono soltanto due: andarci dietro, e quindi affidarsi alle scelte dei Banchieri Centrali. Oppure muoversi nella direzione opposta.

Come decidere per agire in modo consapevole?

Come investitori dobbiamo domandarci lo “stimolo” monetario funziona davvero. E’ veramente uno “stimolo”, e per chi? Farà andare meglio le economie? Farà migliorare i dati economici?

E allora siamo costretti a ritornare ai dati economici: in questo Blog, ve ne abbiamo proposti a centinaia, ma qui sotto vi offriamo una panoramica aggiornatissima. Dopo anni, ed anni, ed anni, ed anni di “stimolo” monetario, oggi stiamo a questo punto qui che vedete nel grafico.

Fate voi, le vostre valutazoni sull’efficacia delle politiche di “stimolo”.

wk4_feb_2019_001.png

Ma non c’è soltanto questo dato di fatto da tenere presente: Recce’d ha portato all’attenzione dei suoi lettori, in settimana, il tema dell’inflazione, dalle pagine di SoldiOnline.it. Abbiamo messo in grande evidenza che la svolta ad U delle Banche Centrali espone il loro fianco al rischio di un rialzo dei dati per l’inflazione, un rialzo che le metterebbe in enorme difficoltà.

Nel caso degli Stati Uniti, i dati del grafico che segue dovrebbero far venire, a Powell ed ai suoi, almeno qualche dubbio per il futuro.

wk4_feb_2019_009.png
Mercati oggiValter Buffo
Siamo alle solite: un'industria in ritirata
wk3_feb_2019_011.png

Il grafico qui sopra merita attenzione. Perché? Perché quando si arriva a celebrare il primo rialzo dopo tre anni, significa che qualche cosa proprio non va. Stiamo parlando del primo dato positivo, dopo tre anni, per la raccolta dei Fondi Comuni di Investimento negli Stati Uniti.

In precedenti occasioni, in questo Blog, abbiamo messo in evidenza la crisi di questo settore (i Fondi Comuni di Investimento), spiegandone le ricadute per gli investitori finali, cioè per voi lettori del Blog.

Oggi ci limiteremo a ripetere che la caduta non è reversibile e non sarà certo bloccata nei prossimi anni. Voi stessi, i lettori del Blog, determinerete la progressiva messa ai margini del settore, perché sarete del tutto insoddisfatti non soltanto dei costi, non soltanto del servizio, ma pure dei risultati.

La classica politica di investimento delle Reti che vendono Fondi, basata sul “vendere i Fondi Comuni” e poi “tenere il Cliente il più possibile fermo” è destinata a rivelarsi fallimentare, per chi la segue ed è Cliente, perché le prospettive per il prossimo decennio (come ormai sanno tutti) sono quelle del grafico che segue, grafico che espone i dati prodotti proprio la settimana scorsa da AQR.

Dati che, per noi di Recce’d, sono decisamente OTTIMISTICI: ovvero, questo è ciò che potete ottenere, ma soltanto nel caso (improbabile) che per 10 anni tutto vada bene,

wk3_feb_2019_010.png
Mercati oggiValter Buffo
Siamo alle solite: è assuefazione
wk3_feb_2019_013.png

Un gestore bravo, un gestore competente, un gestore responsabile non ha dubbi: è del tutto sbagliato ragionare di azioni, di Borsa, e poi di obbligazioni e di tassi, tenendoli separati.

Ricordate la situazione descritta qui sopra nel grafico? Ne abbiamo scritto per decine e decine di volte, negli ultimi anni.

Come si può dare un senso a Borse che salgono, e che quindi esprimono maggiore OTTIMISMO degli investitori sul futuro degli utili delle Società quotate, e rendimenti delle obbligazioni che scendono (la linea di colore rosso) ed esprimono quindi una visione NEGATIVA sul futuro dell’economia?

Come detto, Recce’d ne ha scritto in molte occasioni, ed oggi faremo veloce. Si tratta in modo evidente di mercati distorti, oppure come scrivono in tanti “drogati”, e ormai siamo arrivati alla fase peggiore, quella della assuefazione.

Perché è importante segnalarlo ancora? Perché la assuefazione implica due cose: che servono dosi sempre più forti, e che non è detto che ogni volta lo “shot” fornisca la stessa gratificazione, oppure per essere più chiari la medesima reazione dei mercati assuefatti.

La settimana scorsa, in The Morning Brief abbiamo sottolineato, in più occasioni, che la reazione dei mercati alla svolta ad U della Federal Reserve è stata fino ad oggi molto, ma molto, diversa da quella che molti avevano previsto, molto più complicata, incerta. E’ la confusione di cui si scrive nell’immagine qui sotto.

wk3_feb_2019_004.png
Mercati oggiValter Buffo
Siamo alle solite: scontro tra realtà e marketing

Ne ha scritto anche venerdì il Wall Street Journal, con le parole che seguono qui sotto.

(…) Kass says investors are ignoring a “diminished outlook for economic and profit growth in 2019-2020,” noting that “there was nothing in the recent high-frequency data or earnings reports that changes this outlook.” We’ve got a stock market that has “detached itself from reality,” he says. “Often, as might be the case, sharp and unrelenting advances lull us into a false sense of security, particularly when global economic growth is so fragile and beginning to show signs of deteriorating,” said Kass, though he repeats from an interview earlier this week that he’s not talking about investor euphoria similar to that seen in late January or mid-September of last year. But others are out there ringing similar alarm bells. Take Russ Mould, AJ Bell investment director, who told clients Thursday that he’s concerned about the renewed blind love for well-known tech stocks right now. “If you asked an investor would they be willing to pay $2.9 trillion for a company that was going to show virtually no earnings growth in 2019, after a year when operating profit and free cash flow growth had slowed to zero by the end of 2018, investment spending began to accelerate and regulatory pressure gathered then they would probably laugh at you. But this is exactly what investors are currently being asked to do in the case of the FAANG stocks, Facebook  Amazon Apple Netflix and Google’s parent Alphabet” says Mould. These companies have much to prove after last year’s weak finish, he says. ”Their combined market capitalizations are still teetering on ‘bear market’ territory, at around 20% below the aggregate record, and their last set of quarterly results were a mixed bag, despite the share price rallies that they prompted,” he said.

Siamo alle solite: il mercato si “stacca dalla realtà”, sotto la spinta a “comperare, comperare, comperare” sotto la spinta delle banche globali di investimento, prima, e poi dei brokers. Nulla di nuovo, quindi, per noi attenti investitori, per noi che siamo capaci a non farci confondere le idee, per noi che non ci muoviamo con i “gregge”.

Ma vale la pena di parlarne perché se guardiamo ai dati del grafico qui sotto gli investitori individuali USA, puniti pesantemente nel 2018, almeno in questa prima fase del 2019 sono rimasti a guardare, scettici sul rimbalzo. Rimbalzo che infatti, come tutti sanno, si è sviluppato su volumi scambiati ai livelli minimi.

wk3_feb_2019_008.png

Se poi vogliamo passare dalle emozioni, e dalla pressione delle banche di investimento, alla realtà dei fatti, noi vi suggeriamo di leggere con massima attenzione i dati contenuti qui sotto nel grafico. Molto, di ciò che succederà nei prossimi mesi in Borsa, è scritto proprio in questi dati.

Ai nostri Clienti, la settimana scorsa, abbiamo offerto un approfondimento dettagliato nella Sezione Operatività del nostro The Morning Brief. Dove questa settimana approfondiremo i dati per gli utili in Europa.

wk3_feb_2019_019.png
Mercati oggiValter Buffo
La Fed in testacoda: che cosa cambierà per i portafogli di Recce'd

Nel post precedente, abbiamo fatto il punto su quella che tutti, sui mercati definiscono una svolta epocale.

Una svolta epocale implica, ovviamente, anche una svolta, ovvero almeno una serie di modifiche, ai portafogli titoli.

wk2_feb_2019_039.png

Noi siamo arrivati a questo appuntamento molto ben preparati: e siamo oggi, per ciò che riguarda i portafogli, nelle migliori condizioni non solo per gestire il cambiamento di prospettiva ma pure per cogliere le nuove opportunità operative.

Come avrete ormai capito, siamo ormai tornati in un Mondo nel quale “le cose vanno male, ma le Banche Centrali ci salveranno”.

Nella gestione dei vostri portafogli, dovrete decidere prima di tutto se vi fidate della affermazione qui sopra, oppure se (almeno questa volta) non vi fate più fregare.

wk2_feb_2019_027.png

Con i fatti, da anni Recce’d dimostra ai propri Clienti che nelle scelte di investimento è conveniente tenere tutta l’attenzione sui dati di fatto, e lasciare invece da parte le parole.

Chi vive di sole parole? Le grandi banche di investimento globali, le Reti che vi vendono i Fondi Comuni di Investimento, i politici, e anche le Banche Centrali.

Eppure: se le stime per gli utili scendono (la linea rossa del grafico qui sotto) ma l’indice di Borsa sale (la linea in verde) ci sarà pure qualche cosa che non funziona, no?

wk2_feb_2019_015.png

L’investitore finale non può permettersi il lusso di vivere di sole parole: quello lo può fare il suo private, o personal, oppure family, banker, perché lui le retrocessioni dai Fondi Comuni le prenderà in ogni caso, da voi.

Ma l’investitore finale vive invece di risultati.

E proprio in queste settimana (noi ci auguriamo) si sta domandando come sia possibile, dopo anni ed anni di QE, e tassi ufficiali sotto lo zero da anni, che l’Eurozona si ritrovi, di nuovo, in recessione. C’è proprio qualcosa che non funziona.

wk2_feb_2019_010.png

Quello che non funziona è esattamente la medesima politica che la Federal Reserve ha riabbracciato mercoledì 29 gennaio: quando ha deciso di abbandonare il tentativo si USCIRE dalla fase di politica monetaria basata sugli eccessi, e di ritornare così ad un atteggiamento ultra-reattivo, ultra sensibile, alle oscillazioni, anche piccole, dei mercati finanziari.

Diventandone, in questo modo, lo schiavo. E lasciando, proprio per questo, tutti i mercati finanziari senza una guida sicura. Adesso, sarà come se dovessero … guidarsi da soli.

In Recce’d, la cosa non è arrivata del tutto inattesa, e sappiamo perfettamente che cosa fare. Le prossime mosse, per i nostri portafogli, sono già state definite, ed attendiamo il momento di mercato più favorevole per eseguirle. Alcuni dettagli e chiarimento si trovano nella Lettera al Cliente spedita oggi, sabato 2 febbraio 2019.

C’è un solo, ultimo dubbio che vogliamo chiarire: e se questa volta, a differenza del passato, neppure il “gregge”, neppure il “consenso” si dimostrasse più disposto ad andare dietro alle parole ed alle promesse, e guardasse invece ai fatti?

Mercati oggiValter Buffo