Posts in Mercati oggi
Parole inutili? (parte 1)

L'ormai ex Chairman della Federal Reserve Janet Yellen ha detto oggi domenica 4 febbraio alla tv americana quanto segue.

“Well, I don’t want to say too high. But I do want to say high,” Yellen said on CBS’s “Sunday Morning” in an interview recorded Friday as she prepared to leave the central bank. “Price-earnings ratios are near the high end of their historical ranges.”

Commercial real estate prices are now “quite high relative to rents,” Yellen said. “Now, is that a bubble or is it too high? And there it’s very hard to tell. But it is a source of some concern that asset valuations are so high.”

La stessa Yellen ha poi aggiunto, come a dimostrare che il problema era stato preso in esame in modo molto concreto:

“What we look at is, if stock prices or asset prices more generally were to fall, what would that mean for the economy as a whole?” Yellen said. “And I think our overall judgment is that, if there were to be a decline in asset valuations, it would not damage unduly the core of our financial system.”

Suggeriamo a tutti gli investitori di farsi questa domanda: perché queste frasi sono state pronunciate proprio nel giorno successivo alla sua uscita dal Board della Fed? E perché non furono dette, ad esempio, 12 mesi fa?

Mercati oggiValter Buffo
Una storia da reinventare (parte 2)

Ma se non vendiamo più azioni, almeno venderemo obbligazioni?

Ma come si fa a vendere obbligazioni, adesso?

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Immaginate la scena: lunedì mattina, tutti i Fondi Comuni obbligazionari in negativo da inizio 2018, con perdite del 4% sui titoli a 10 anni negli Stati Uniti e di poco inferiori sui Titoli di Stato tedeschi. Nei Fondi Pensione, nei bilanci delle assicurazioni, nei bilanci delle banche. Hai voglia, a parlare della cedola che darà il 2% ma in un anno.

E non parliamo poi dei Fondi Comuni High Yield.

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"Ragazzi, che facciamo?" "Teniamo duro?" "Vendiamo tutto?".

E' legittimo chiedersi chi sarà, a mettere ordini di acquisto nel sistema, lunedì.

Mercati oggiValter Buffo
Una storia da reinventare (parte 1)

Adesso come faranno, a vendere ancora la Borsa? E a chi? C'è tutta una storia che dovrà essere reinventata.

Era facile spingere le Borse, fino a che si poteva presentare il grafico con una bella riga dritta che sale. E dire che non si perde mai, che non si rischia mai nulla. E che tutti guadagnano.

Era facile, dire "io non ci credo che possa cambiare il vento così, all'improvviso". Oggi 3 febbraio però il Sole 24 Ore scrive che "Il vento è cambiato", e questo non aiuta.

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Era facile dire "Hai visto di quanto è salta la Borsa di Milano da inizio anno?". Ma oggi, con le Borse europee in negativo da inizio anno, e sullo stesso livello di prezzo di maggio 2017, l'argomento non è più così spendibile.

E neppure più il Bitcoin ci aiuta a tenere alto il morale. Ricordate solo un mese e mezzo fa, quando vi dicevano "Figurati se lo rivediamo a 8000 dollari!"?

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Mercati oggiValter Buffo
Il punto sulla crescita economica (parte 2)

Abbiamo richiamato la vostra attenzione su questo tema già qualche settimana fa. Oggi ci torniamo, dopo avere visto i dati USA per il quarto trimestre del 26 gennaio 2018, e quindi anche la media del 2017.

Quasi ogni giorno, su tutti i mezzi di informazione leggiamo che la crescita economica "va alla grande", affermazione che ovviamente va bene per i titoli dei giornali, ma non per gli investitori, che debbono sempre fare grande attenzione ai dati e sapere distinguere le notizie autentiche dalle cosiddette "fake news"

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Il recente aumento del tasso di crescita dell'economia USA, che vedete nel grafico qui sopra, non è una totale invenzione: ma è stato enfatizzato (anche per scelta della Amministrazione Trump) MOLTO al di là della realtà.

Il dato più forte, quello più significativo, riguarda i beni durevoli, e la componente degli investimenti delle aziende.

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La riga di colore giallo comprende gli aerei, e per questo fa dei grandissimi salti, su e giù: la riga di colore rosso, che invece è al netto degli aerei, è quella significativa. Il grafico include il dato di venerdì scorso, e NON mette in mostra alcun particolare incremento.

Ma il dato più forte, quello più significativo, sta nel grafico che segue (che Recce'd aveva già presentato in passato) che voi stessi potrete recuperare sul Web.

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Voi leggete sui quotidiani che "Trump ha fatto salire del 10% gli investimenti USA nell'ultimo anno", ed è vero (circoletto in blu a destra): è anche vero, però, che si partiva da un livello molto basso, ed è altrettanto vero che, espressi in dollari USA (circoletto in blu sulla sinistra), oggi gli investimenti NON hanno ancora superato i massimi del passato (2000, 2008, e 2011: tre anni che ... non furono proprio fortunati per chi investe).

Considerazioni analoghe possono essere fatte per ciò che riguarda la crescita economica in Eurozona, che analizzeremo in un altro Post. Ricordate, comunque, che le previsioni spesso sono state poi rettificate, anche nel recente passato, ed anche nel 2018 si potrebbero vedere grandi variazioni nelle aspettative.

Mercati oggiValter Buffo
Il Cappellaio Matto ci porta nel Paese delle Meraviglie (parte 2)

Leggendo sui quotidiani il resoconto della riunione di Davos (World Economic Forum) si ha davvero la sensazione di vivere nel Paese delle Meraviglie. Racconta Bloomberg:

The global elites have rediscovered their animal spirits. As the World Economic Forum drew to a close in the Swiss ski resort, the overarching mood of the executives, policy makers and investors was that their economies are in fine shape and that stock markets have every reason to extend their run. "Let’s celebrate what could go right for the moment because we are in a sweet spot," International Monetary Fund Managing Director Christine Lagarde said on the closing panel discussion. The Standard & Poor’s 500 Index has gained about a quarter since the start of 2017 and the IMF is forecasting the strongest worldwide economic growth this year since a brief post-recession bounce in 2011. Some 57 percent of executives polled by PricewaterhouseCoopers LLP saw the economy improving in 2018, about double the number of a year ago. The rise of cryptocurrencies was evident in the Swiss town both in conference sessions and on the promenade where companies rent shopfronts to promote their wares.

Questo brano cita tre fatti, a supporto del dilagante ottimismo in Davos, e precisamente:

  • la Borsa USA
  • le previsioni di crescita del FMI
  • la diffusione delle criptovalute

Un articolo che noi abbiamo evidenziato e messo da parte: sarà interessantissmo da rileggere a fine anno.

Ma entriamo un po' di più nel merito delle cose: partendo proprio dalla crescita economica (l'unico dei tre argomenti che è sostenibile), ed in particolare dalla crescita negli Stato Uniti. Ieri, 26 gennaio, abbiamo visto il dato per il quarto trimestre del 2017, e cosa abbiamo visto?

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Come vedete qui sopra, nel 2017 NON si è visto nulla di eccezionale, per ciò che riguarda la crescita degli Stati Uniti: un periodo positivo, come altri ce ne sono stati negli ultimi cinque anni. Eppure se ne è parlato e scritto ogni giorno: poi la crescita 2017 del PIL è rimasta al 2,6% e per il 2018 tutti vendono il 2,7%.

In aggiunta, ai nostri Clienti, in settimana, abbiamo mostrato che le previsioni ufficiali per la crescita USA 2018, che si leggevano al gennaio 2015, ovvero tre anni fa, erano per una crescita al 2,7%. Lo abbiamo documentato durante la settimana.

E quindi?

Dei tre punti citati sopra da Bloomberg, questo era il solo argomento di qualche sostanza. I Bitcoin si commentano da soli (lo abbiamo fatto in precedenza nel Blog). La Borsa USA euforica, invece, è solo un riflesso, un miraggio nel deserto. Di certo, il comportamento della Borsa USA ha nulla a che vedere coi dati del grafico qui sopra.

Abbiamo già scritto, anche nel Blog, che ci sono gli interessi di tutta una industria, dietro al clima di euforia che oggi si esprime attraverso le ricerche delle banche di investimento ed anche gli articoli della tv e dei quotidiani ed alla riunione di Davos.

Il fatto si è già verificato in passato, nel recente passato, e anche oggi tutto si traduce nel "vendere aspettative" che nessuno, però, saprebbe esattamente come giustificare. Tipo la "New Economy" del 1999.

In questo modo, oggi si insiste sul fatto che "il FMI ha rivisto al rialzo le stime di crescita 2018" e nessuno (tranne i nostri Clienti) viene informato che nelle stime FMI per la crescita globale si è passati dal 3,8% al 3,9%, mentre per gli USA si è saliti ... al 2,7%, che è lo stesso dato che vedete sopra. Noi tutto questo lo abbiamo documentato ai nostri Clienti durante la settimana nel The Morning Brief, ma tutti i lettori potranno verificare facilmente anche via Web.

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Il mercato viene manipolato, allo scopo di creare un clima euforico (grafico sopra). Un clima nel quale tutti di domandano "posso rimanere fuori solo io?". Sono troppo numerosi i dati che confermano questo stato di isteria collettiva, per elencarli nuovamente qui. Il risultato è che la Borsa USA (ma NON quella europea) ha ormai assunto un "andamento parabolico" che vedete qui sotto, con la distanza record tra l'indice e le sue medie mobili in gennaio.

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In quanto gestori professionali di portafoglio, il nostro assoluto dovere professionale è quello di mettere in guardia i Clienti proprio in situazioni come queste, dove lo squilibrio tra opportunità di guadagno e rischi di perdita è enorme.

Come si dice, ci sono fasi di mercato nelle quali è necessario preoccuparsi non del ritorno SUL capitale investito, bensì de ritorno DEL capitale investito. Non è certo questo il momento di piangere sulle "mancate occasioni di guadagno": questo è il momento di chiedersi come proteggere il proprio capitale nella tempesta che, inevitabilmente, sta per manifestarsi.

Mai in passato come in questi preciso momento, gli investitori finali hanno l'occasione di fare grandi guadagni senza rischiare molto: semplicemente, aspettando che la bolla si sgonfi, e cavalcando proprio quel movimento al contrario. 

Come abbiamo già scritto nel Post precedente di questa stessa serie, il Cliente investitore oggi deve avere davanti a sé prima di tutto una evidenza concreta: siamo in un momento di mercato che NON HA ALCUN PRECEDENTE come racconta (tra i tanti già mostrati) anche il grafico che segue.

Un momento che ricorda da vicino l'Anno Duemila, ma con alcuni tratti in peggio, che ne aumentano la fragilità.

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Mercati oggiValter Buffo