Il Cappellaio Matto ci porta nel Paese delle Meraviglie (parte 2)

Leggendo sui quotidiani il resoconto della riunione di Davos (World Economic Forum) si ha davvero la sensazione di vivere nel Paese delle Meraviglie. Racconta Bloomberg:

The global elites have rediscovered their animal spirits. As the World Economic Forum drew to a close in the Swiss ski resort, the overarching mood of the executives, policy makers and investors was that their economies are in fine shape and that stock markets have every reason to extend their run. "Let’s celebrate what could go right for the moment because we are in a sweet spot," International Monetary Fund Managing Director Christine Lagarde said on the closing panel discussion. The Standard & Poor’s 500 Index has gained about a quarter since the start of 2017 and the IMF is forecasting the strongest worldwide economic growth this year since a brief post-recession bounce in 2011. Some 57 percent of executives polled by PricewaterhouseCoopers LLP saw the economy improving in 2018, about double the number of a year ago. The rise of cryptocurrencies was evident in the Swiss town both in conference sessions and on the promenade where companies rent shopfronts to promote their wares.

Questo brano cita tre fatti, a supporto del dilagante ottimismo in Davos, e precisamente:

  • la Borsa USA
  • le previsioni di crescita del FMI
  • la diffusione delle criptovalute

Un articolo che noi abbiamo evidenziato e messo da parte: sarà interessantissmo da rileggere a fine anno.

Ma entriamo un po' di più nel merito delle cose: partendo proprio dalla crescita economica (l'unico dei tre argomenti che è sostenibile), ed in particolare dalla crescita negli Stato Uniti. Ieri, 26 gennaio, abbiamo visto il dato per il quarto trimestre del 2017, e cosa abbiamo visto?

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Come vedete qui sopra, nel 2017 NON si è visto nulla di eccezionale, per ciò che riguarda la crescita degli Stati Uniti: un periodo positivo, come altri ce ne sono stati negli ultimi cinque anni. Eppure se ne è parlato e scritto ogni giorno: poi la crescita 2017 del PIL è rimasta al 2,6% e per il 2018 tutti vendono il 2,7%.

In aggiunta, ai nostri Clienti, in settimana, abbiamo mostrato che le previsioni ufficiali per la crescita USA 2018, che si leggevano al gennaio 2015, ovvero tre anni fa, erano per una crescita al 2,7%. Lo abbiamo documentato durante la settimana.

E quindi?

Dei tre punti citati sopra da Bloomberg, questo era il solo argomento di qualche sostanza. I Bitcoin si commentano da soli (lo abbiamo fatto in precedenza nel Blog). La Borsa USA euforica, invece, è solo un riflesso, un miraggio nel deserto. Di certo, il comportamento della Borsa USA ha nulla a che vedere coi dati del grafico qui sopra.

Abbiamo già scritto, anche nel Blog, che ci sono gli interessi di tutta una industria, dietro al clima di euforia che oggi si esprime attraverso le ricerche delle banche di investimento ed anche gli articoli della tv e dei quotidiani ed alla riunione di Davos.

Il fatto si è già verificato in passato, nel recente passato, e anche oggi tutto si traduce nel "vendere aspettative" che nessuno, però, saprebbe esattamente come giustificare. Tipo la "New Economy" del 1999.

In questo modo, oggi si insiste sul fatto che "il FMI ha rivisto al rialzo le stime di crescita 2018" e nessuno (tranne i nostri Clienti) viene informato che nelle stime FMI per la crescita globale si è passati dal 3,8% al 3,9%, mentre per gli USA si è saliti ... al 2,7%, che è lo stesso dato che vedete sopra. Noi tutto questo lo abbiamo documentato ai nostri Clienti durante la settimana nel The Morning Brief, ma tutti i lettori potranno verificare facilmente anche via Web.

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Il mercato viene manipolato, allo scopo di creare un clima euforico (grafico sopra). Un clima nel quale tutti di domandano "posso rimanere fuori solo io?". Sono troppo numerosi i dati che confermano questo stato di isteria collettiva, per elencarli nuovamente qui. Il risultato è che la Borsa USA (ma NON quella europea) ha ormai assunto un "andamento parabolico" che vedete qui sotto, con la distanza record tra l'indice e le sue medie mobili in gennaio.

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In quanto gestori professionali di portafoglio, il nostro assoluto dovere professionale è quello di mettere in guardia i Clienti proprio in situazioni come queste, dove lo squilibrio tra opportunità di guadagno e rischi di perdita è enorme.

Come si dice, ci sono fasi di mercato nelle quali è necessario preoccuparsi non del ritorno SUL capitale investito, bensì de ritorno DEL capitale investito. Non è certo questo il momento di piangere sulle "mancate occasioni di guadagno": questo è il momento di chiedersi come proteggere il proprio capitale nella tempesta che, inevitabilmente, sta per manifestarsi.

Mai in passato come in questi preciso momento, gli investitori finali hanno l'occasione di fare grandi guadagni senza rischiare molto: semplicemente, aspettando che la bolla si sgonfi, e cavalcando proprio quel movimento al contrario. 

Come abbiamo già scritto nel Post precedente di questa stessa serie, il Cliente investitore oggi deve avere davanti a sé prima di tutto una evidenza concreta: siamo in un momento di mercato che NON HA ALCUN PRECEDENTE come racconta (tra i tanti già mostrati) anche il grafico che segue.

Un momento che ricorda da vicino l'Anno Duemila, ma con alcuni tratti in peggio, che ne aumentano la fragilità.

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Mercati oggiValter Buffo