Posts in Mercati oggi
Il 2017 è qui (parte 3): i rischi di mercato

Il più lungo rally di sempre: è stato definito così, pochi giorni fa, il rialzo dei prezzi (calo dei rendimenti) delle obbligazioni in tutto il Mondo negli ultimi 25 anni. 

Il più ampio rialzo di sempre: è quello che ha portato l'indice di Borsa di New York dai minimi del marzo 2009 ai massimi assoluti di oggi.

Questi due dati sono sufficienti ad illustrare il problema di noi investitori, e gestori di portafoglio, oggi: da un lato, ripetere che "tutto è sopravvalutato" è una analisi superficiale, inutile sul piano operativo, quello delle scelte pratiche, è un atteggiamento da perdenti; dall'altro, non tenere conto di dati come questi, ed operare sui portafogli con logiche "di lungo periodo" è suicida, perché nega l'evidenza di una situazione di mercato che non ha alcun precedente nella storia finanziaria del nostro Mondo.

Come sapete tutti, Recce'd rifiuta di partecipare al gioco delle "previsioni", allo scopo di non fare perdere tempo ai nostri amici lettori e Clienti con passatempi da adolescenti. ci sembra però importante segnalare a chi ci segue che ci sono alte probabilità di assistere, nel 2017, a uno o più episodi di forte discontinuità.

Che cosa significa? Che, contrariamente a quello che vi raccontano, noi ci aspettiamo nel 2017 momenti nei quali i maggiori indici di mercato (azioni, obbligazioni, valute e materie prime) si muovono "a scalini", con grandi variazioni in un brevissimo arco di tempo.

La gestione del rischio, nei vostri portafogli, non deve essere affidata al passato ed alle volatilità: dovete invece stimare "quanto potrebbe perdere" ogni singola componente, anche in un breve arco di tempo. Un esempio concreto e immediato: i rendimenti delle obbligazioni hanno impiegato 25 anni per scendere ai livelli minimi del 2016, ma senza dubbio nella fase di risalita si muoverebbero in modo molto diverso.

Mercati oggiValter Buffo
Il 2017 è qui (parte 2): il rischio politico

Abbiamo letto centinaia di analisi sui rischi che dalla politica arriveranno sui mercati finanziari: non solo da banche di investimento e Case di Fondi, ma pure dai mezzi di informazione: vi segnaliamo ad esempio ieri Guerrero su La Stampa.

Noi nel corso del 2016 abbiamo tenuto una linea molto netta sui tre principali eventi politici dell'anno (Brexit, Trump e poi il Referendum in Italia): potete facilmente recuperare quello che Recce'd ha scritto sia qui nel Blog, sia su SoldiOnline.it. Ma è stato sui portafogli, e quindi per i nostri Clienti, che è risultato importante il nostro atteggiamento: Recce'd non ha partecipato, nelle tre situazioni, all'eccitazione collettiva, non ha sposato le visioni del "consenso", ha mantenuto la calma (e la composizione dei portafogli modello).

Questo atteggiamento ha pagato nel 2016: ma potrebbe cambiare nel 2017. Brexit e l'Italia resteranno eventi marginali, per i mercati finanziari, ma con l'insediamento di Trump, tra 15 giorni, è probabile che si mettano in moto reazioni internazionali importanti.

La gestione di fattori come questi non può, ovviamente, essere affidata ad una "allocazione strategica di lungo periodo", e meno che mai ad un algoritmo, ad una regolatte matematica basata su medie storiche che, non abbiamo dubbi, in questo nuovo anno non verranno rispettate.

La gestione del rischio poltiico richiede sensibilità nell'analisi, flessibilità del metodo ed attenzione quotidiana, tre caratterisctiche di un servizio di eccellenza come quello che Recce'd mette a disposizione dei suoi Clienti.

 

Mercati oggiValter Buffo
Il 2017 è qui (parte 1): azioni o obbligazioni?

Guardando al Nuovo Anno, il primo consiglio pratico che ci sentiamo di dare a chi investe e a chi ci segue è di mettere da parte, del tutto, la scelta tra azioni ed obbligazioni.

Era una cosa importante 20 oppure 30 anni fa: negli ultimi 10 anni, le distinzioni tra azioni ed obbligazioni si sono dissolte: guardate, come esempio concreto, all'esperienza italiana con Monte dei Paschi.

Chi vi racconta che per proteggere il patrimonio è preferibile avere più obbligazioni è rimasto alla tv in bianco e nero, al telefono con il disco numerico, alla macchina da scrivere. Oggi, le scelte di portafoglio devono essere fatte sulla base di criteri del tutto diversi, e l'eperienza degli ultimi 24 mesi ha offerto numerosi esempi.

Mercati oggiValter Buffo
Il disastro del Monte dei Paschi (parte 9): è "solo un po' incinta"

Era chiaro fin dal 2013, che i numeri che riguardano Banca MPS sono molto "volatili": ognuno li legge come crede, dal Consiglio della Banca alla Banca d'Italia, dal Governo alla BCE nei suoi stress test. Con astuzia, il Governo in carica per distrarre l'attenzione del pubblico ha messo sotto i riflettori i numeri più recenti usciti dalla BCE (8,8 miliardi di fabbisogno) .

Con una certa supponenza il Governo ha dichiarato, a mari e monti, che servono "solo 5,5 miliardi": quindi, abbiamo "fatto l'affare", risparmiamo. Anche in questo caso a noi è venuta in mente una barzelletta, quella di una ragazza che "è incinta, ma solo un po'". Il giochetto dei numeri è stucchevole, almeno per noi: non riusciamo a capire che differenza farebbero 2 o 3 miliardi in meno, visto che già tutti sanno che poi alla Banca non saranno sufficienti.

Eppure, sui numeri si continua e si continuerà a giocare: guardate ad esempio questo grafico, del Sole 24 Ore.

Si mischiano qui le mele con le pere, anzi meglio le mele e le patate, o forse le mele e i meteoriti, si rappresenta un Italia virtuosa e penalizzata, perché in Europa tutti, anche i più piccini, hanno messo soldi pubblici nelle banche.

Nulla è più falso di questa affermazione: i tempi sono diversi, i problemi sono diversi, le esigenze erano diverse, le modalità sono del tutto diverse. Aggiungete poi una cosa: con i soldi pubblici, perché la BCE è un Ente Pubblico, tutte le banche italiane sono state gratificate di un  aiuto improprio (di Stato) attraverso la rivalutazione fuori mercato dei BTp, che ha evitato per anni alle stesse banche aumenti di captale ai quali il mercato non avrebbe mai partecipato. Da questo punto di vista, nessuno in Europa (al Mondo) ha ricevuto aiuti più grandi. Notate bene che questi aiuti le banche italiane li hanno impiegati per andare avanti come prima, invece di mettere mano ad una radicale ristrutturazione del sistema, e ad una trasformazione in chiave di efficienza a partire dai Consigli di Amministrazione.

Ma che volete? Faceva e fa tuttora comodo a tutti disporre di "simpatie e parentele" nei consigli delle banche, in Italia come in Sud America. Per questo nessuno ha mai azzardato una critica delle banche più grandi (salvo scannare poi Etruria). E per questo leggere oggi che l'economista Zingales chiede a gran voce di sapere chi sono i Grandi Clienti che beneficeranno del salvataggio di MPS a noi fa solo sorridere. Arriva oltre il tempo massimo, questa richiesta: Zingales vive in America, d'accordo, ma scrive con frequenza sul Corriere della Sera, e poteva (doveva) svegliarsi prima se voleva davvero fare l'interesse dei suoi lettori. Oggi, ad esempio, lui potrebbe spiegare al mondo (ne ha di certo i mezzi e le capacità) perché il grafico qui sopra distorce la realtà dei fatti, e perché la TARP americana del 2009 e questo "pasticcio" italiano del 2016 (che qualche ex-Ministro definirebbe "porcata") c'entrano come le mele e le pere, ovvero le mele e i meteoriti.

Mercati oggiValter Buffo
Primo giorno del nuovo anno: da domani si torna ad operare

La fase di zucchero e miele, torrone e pandoro, sui mercati finanziari si chiuderà domani: da martedì, quando riapriranno i mercati negli Stati Uniti, si tornerà  a fare sul serio.

Per noi gestori e per i nostri Clienti, la prima settimana del 2017 sarà una settimana di verifiche: gli indici di mercato, in tutti i comparti, saranno messi alla prova da un flusso molto importante di dati, che si aprirà domani con gli indici PMI di Eurozona per culminare poi venerdì, che sarà il giorno della Befana solo per Italia, Grecia e Spagna, ma che per il Mondo intero sarà il giorno dell'occupazione NFP negli Stati Uniti. In mezzo, i Verbali della Federal Reserve ed anche i due indici ISM dagli Stati Uniti. E po dovremo valutare eventi come Trump e la Cina, Obama e la Russia, la OPEC e i Paesi Emergenti. (MPS non la abbiamo citata: e non è una dimenticanza).

Negli ultimi 10 giorni, in Recce'd abbiamo svolto un ampio, ed approfondito, lavoro analitico, per rivedere e calibrare, attraverso esercizi di simulazione, sia i rendimenti attesi, sia i rischi di ribasso (downside) di tutti gli strumenti che oggi sono presenti nei nostri portafogli modello, sia di tutti gli altri strumenti del nostro universo investibile, quelli che domani potrebbero entrare a far parte dei nostri portafogli modello.

Per dovere professionale, in Recce'd abbiamo anche letto tutti i documenti pubblicati nelle ultime settimane con titoli come "Outlook 2017" o cose simili da Case di Fondi e banche di investimento: la nostra intenzione era analizzare e riassumere, per poi proporre qualche spunto qui nel Blog ed un'analisi ampia e dettagliata ai Clienti via e-mail.

Non lo faremo: abbiamo rinunciato. Ci ha scoraggiati la noia, che alla fine ha vinto: una grande noia per l'allineamento di tutti (italiani e internazionali, banche di investimento e Case di Fondi, grandi e piccoli), tutti allineati e coperti come un gregge di pecore impaurite. E poi, una grande noia per le indicazioni, o meglio per l'assenza di indicazioni concrete: in queste pubblicazioni il 2017 è un anno piatto, e privo di eventi sui mercati, un anno nel quale nulla renderà e in cui nulla succederà.

Ovviamente, il nuovo anno non somiglierà per nulla a quanto viene raccontato in questi documenti. Questo è uno scenario del tutto irrealistico: e non staremo certo qui a fare l'elenco delle ragioni per le quali questo scenario piatto non regge, tutti i nostri lettori le conoscono.

Qualche lettore però si domanderà perché tutta l'industria ha scelto di allinearsi dietro ad una visione delle cose così poco realistica. La spiegazione è che questi documenti sono strumenti che non devono aiutare voi che ci leggete, gli investitori, nelle scelte di composizione di portafoglio. Questi documenti vengono concepiti e realizzati come supporto per le truppe di vendita, i venditori dei famigerati "prodotti finanziari", i cosiddetti bankers: a vendere, ma soprattutto a "tenere fermo il Cliente, non farlo vendere", per continuare ad incassare commissioni che vanno dal 3% al 5% annuo.

Abbiamo deciso quindi di evitare di farvi perdere tempo: fidatevi di noi, dentro a quel "Outlook 2017" c'è il nulla. Per fortuna, da domani si torna a fare sul serio questo mestiere.

Mercati oggiValter Buffo