Qual’è la misura del vostro successo?
Ve lo ricordate questo signore?
E' il Ministro del Tesoro della prima Amministrazione Trump.
Il quale il 23 febbraio del 2017 andava in televisione a dichiarare che: “La Borsa sarà la misura del nostro successo”.
Recce’d, in numerose occasioni, prima e dopo l’elezione di Trump alla Presidenza (la seconda volta) ha sottolineato ai propri lettori che
Trump adesso non parla più di Borsa. Mai. Ma proprio mai mai.
Un cambiamento profondo, si potrebbe dire drammatico.
Il tema “andamento delle Borse” è stato del tutto cancellato dalla mente di Donald e dei suoi. Le Borse sono state scaricate, come è successo anche a Zelensky proprio ieri.
Voi, amici lettori, vi siete domandati il perché, del grande cambiamento a distanza di otto anni?
Come vedete sopra, nell’immagine, anche il New York Times ha dato evidenza a questo profondo cambiamento.
Dopo di noi, in ritardo su Recce’d, ma lo ha fatto
Un cambiamento che interessa noi investitori, per ovvie ragioni: ma che evidentemente interessa anche tutti i lettori del New York Times, il maggiore quotidiano al Mondo.
E voi, amici lettori, voi lo sapete il perché? Perché Trump adesso non è più l’Angelo protettore della Borsa mondiale?
Recce’d oggi vi offre una risposta, utilizzando sei immagini ed i dati in esse contenuti.
La prima delle sei immagini, quella che segue qui sotto, vi riporta a Niall Ferguson, al suo recente articolo, una parte del quale avete già letto, nel Post che abbiamo pubblicato poche ore fa qui nel Blog.
L’immagine dice che ci sono due grandi problemi che oggi hanno priorità su tutto, e sono
il debito; e, come vedremo più avanti
il saldo di parte corrente.
Come Recce’d ha messo in grande evidenza, attraverso una serie di Post degli ultimi mesi, i numero del deficit americano, oggi, sono numeri che da soli sono sufficienti per provare la grande crisi che sta attraversando l’economia degli Stati Uniti. Lo leggete nella seconda immagine della serie, qui sotto.
E lo potete leggere anche qui:
già il 30 novembre scorso, noi di Recce’d abbiamo anticipato gratuitamente a tutti i lettori il tema di investimento che oggi trattiamo;
il 7dicembre Recce’d in un Longform’d spiegava nel dettaglio il perché oggi per un investitore tutta intera l’America è una gigantesca bolla
il 14 dicembre il nostro Post ha anticipato alcuni aspetti del tema che ritrovate oggi nel nuovo Post che state leggendo; tema che è diventato adesso, anche per la Amministrazione Trump (e quindi anche per il Corriere della Sera) il tema centrale
il 21 dicembre abbiamo fornito attraverso il nostro Post concrete indicazioni su come importare la strategia di gestione del portafoglio per il 2025 ordinando per importanza i fattori decisivi
il 28 dicembre il nostro Post abbiamo offerto a tutti i lettori il nostro classico “reality check” aggiornato alla fine del 2024 alla luce dei dati e dei fatti che commentiamo in questo Post
il 31 dicembre (Longform’d) abbiamo spiegato per quale ragione … ne è valsa la pena, di aspettare il 2025
ed il giorno 1 gennaio 2025 il nostro Post ha illustrato il grande lascito del 2024 per tutti noi investitori
Come avete già letto (nel Post pubblicato oggi, qualche ora prima di questo) della centralità del debito adesso potete leggere anche sul Corriere della Sera, e in prima pagina.
Dove si parla anche di DOGE e di deportazioni e di inflazione.
Proprio come si fa nell’immagine che segue.
Come si legge nei dati, stiamo parlando di un record. Come il record della Borsa americana. Come i record delle Borse europee.
In numerosi Post precedenti (alcuni dei quali abbiamo elencato sopra) trovate la nostra dettagliata analisi dei dati del grafico qui sopra.
Con questo grafico, Recce’d vi documenta il preoccupante contrasto tra il livello di spesa dello Stato in deficit ed il livello di disoccupazione.
Che cosa rende necessario, ed anzi indispensabile, un livello record di spesa dello Stato, se l’economia è in piena occupazione?
Qualche cosa di altro, rispetto alla disoccupazione. Qualche cosa di molto preoccupante, per i nostri risparmi e le nostre pensioni.
E poi, come dicevamo già più in alto in questo Post, c’è anche il secondo ed enorme problema. La bilancia dei pagamenti, che vedete sotto documentata dal grafico.
Anche qui parliamo di record. Non c’è solo il record della Borsa, di cui tenere conto per le prossime operazioni, per la vostra asset allocation, e per la vostra strategia di investimento.
Come sicuramente vi è già stato spiegato, con i dati, e con il necessario dettaglio, e con la necessaria analisi, dal vostro financial advisor, dal vostro “consulente pagato a retrocessione”, dal vostro private banker, dal vostro wealth manager. Che ve ne ha sicuramente parlato.
Oppure no?
Lui vi parla solo di quanto tutto è a posto e tutto è in ordine, e quanto si guadagna ad essere sempre ottimisti, ad occhi chiusi?
E per finire , che cosa vi è stato spiegato, della forza del dollaro USA? Vi hanno detto che la forza del dollaro USA “va benissimo” anche per voi?
Ma voi, alla fine, ne avete di dollari USA in portafoglio? Oppure no?
E per Trump? Per lui e per la sua politica, il dollaro forte è un aiuto? Oppure è un problema?
Forse è un problema, visto che circolano queste voci su un accordo di Mar-a-Lago, delle quali Recce’d ha già accennato alla pagina TWIT - TWOO del sito, e di cui in modo approfondito scriverà ai propri Clienti la settimana prossima.
E forse, dopo, nel fine settimana, anche qui nel nostro Blog.
In questo Post che state leggendo, Recce’d vi ha sinteticamente informati, attraverso una serie di dati, delle maggiori difficoltà da affrontare, e dei maggiori ostacoli da superare, per la Amministrazione Trump del secondo mandato.
Ecco perché oggi, per Trump e la sua Amministrazione, la Borsa non è più la “misura del successo”.
E questo è chiaro.
Ma allora, quale è la nuova misura del successo, per Trump e i suoi?
Ce lo dice Bloomberg qui sotto: leggete e scopritelo.
Per la vostra strategia di investimento, per la vostra asset allocation, per la vostra performances, cambia tutto.
Anzi, è già cambiato, e da un bel po’.
La misura del successo di Trump non è più un S&P 500 in crescita, ma un rendimento decennale in calo.
Buona fortuna e buon viaggio,
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Musk ha ricevuto il messaggio forte e chiaro. Il mercato obbligazionario dubitava di lui, chiedendo più prove che i tagli si stessero sommando abbastanza velocemente da frenare effettivamente il deficit di bilancio gonfio e frenare il debito nazionale in continua crescita. Questo, ha insistito Musk, era un errore di cui si sarebbero pentiti.
"I mercati obbligazionari al momento non riflettono i risparmi che sono sicuro possiamo ottenere", ha detto durante una discussione libera di un'ora che ha condotto sulla sua piattaforma di social media, X. "Se stai vendendo allo scoperto obbligazioni, penso che tu sia dalla parte sbagliata della scommessa".
Trump è notoriamente ossessionato dal mercato azionario come referendum in tempo reale sulla sua presidenza.
Ma ora, con Musk e il Segretario del Tesoro Scott Bessent all'orecchio all'inizio del suo secondo mandato, gran parte dell'attenzione si è spostata su un altro parametro di riferimento: il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni.
Con una buona ragione. Per quanto potente sia la Federal Reserve, con il suo controllo dei tassi a breve termine e per quanto influisca sul sentiment del mercato azionario, è il tasso dei titoli del Tesoro a 10 anni a determinare in larga misura il costo del denaro per gli acquirenti di case e le più grandi aziende statunitensi.
Abbassa quel tasso e spianerà la strada a milioni di americani per acquistare la casa che desiderano da anni e, nel frattempo, alimentare una crescita economica più rapida e frenare l'allarmante aumento del conto interessi annuale del governo.