Detox del dopo-Natale. Per un 2026 d'oro, ascoltate quello che vi dice l'oro (e non Capitan America)
Il fatto del 2026? Per gli investitori e per i mercati finanziari, senza dubbio l’oro. Lo dicono i dati. Leggete i dati: fate attenzione ai dati, alla realtà. I dati vi parlano, vi stanno parlando proprio ora, in questo momento.
La realtà non è un fumetto: non è Capitan America.
Al secondo posto? I rendimenti dei Titoli di Stato.
Al terzo posto? Lo yen giapponese.
E allora, le Borse dove stanno? Non stanno in classifica: le Borse sono totalmente irrilevanti.
E allora “AI”?
Leggiamo da due copertine di fine 1998: ed è tutto ciò che c’è da sapere su AI.
Per i mercati finanziari, ed anche per le economie, tutto intero il discorso “AI” oggi conta tanto quanto contava nel novembre del 1998. Siamo già stati qui, amici lettori: non è un fatto nuovo, e non è un fatto rilevante per i vostri rendimenti e per i vostri rischi. Dovete occupare la vostra mente di investitori con altre cose. Dovete fare Detox: vi conviene.
Lasciate perdere quelli che vi portano a spasso con “la bolla di AI” come si fa con il barboncino al parco: vi fanno soltanto perdere del tempo. Occupatevi di cose di maggiore sostanza.
Oggi la Borsa non determina, non conta, non cambia le cose: non incide, né sui futuri rendimenti, né sui futuri rischi dei vostri investimenti.
I botti, di Fine Anno e dell’inizio 2026, arriveranno, e belli forti: ma arriveranno da altre parti.
Occupiamoci, quindi, di cose di maggiore sostanza.: e tra queste, dell’oro.
Ne avevamo scritto, come ricorderete, quattro mesi fa proprio qui, in pubblico, nel Blog. E quel messaggio, di inizio settembre, è valido anche oggi.
La nostra posizione in oro, nei portafogli modello, era lì, e rimane lì, in bella evidenza, per tutti i nostri Clienti. Insieme con le altre nelle materie prime. e da alcuni anni.
Ma oggi, noi di Recce’d scegliamo di non aumentarla: e se leggete con attenzione il nostro Post di oggi, con grandissima facilità vedrete che lo spazio di guadagno, oggi, su altri asset finanziari, eguaglia e supera il rialzo del prezzo dell’oro nel 2025.
Ciò che avete visto succedere all’oro, nel 2026, si ripeterà: ma questa volta non sull’oro. Succederà ad altri asset, di avere oscillazioni di prezzo così enormi.
Altri asset ed altre categorie di asset. Anche più ampie, rispetto a quella dell’oro 2025.
E non tutte verso l’alto.
Ed in ogni caso, le potete cogliere, proprio tutte: vi sarà sufficiente andare alla pagina CONTATTI e compilare il FORM: in 24 ore verrete contattati, e vi diremo tutto. Il bello, deve ancora venire: e sta per venire, infatti.
Una cosa è certa, una certezza assoluta: per i mercati finanziari, così come per le economie, il momento è STORICO.
Una seconda cosa è altrettanto certa: la massa degli investitori fino a questo momento non lo ha ancora capito.
Una terza certezza è che la massa dei financial advisors, l’esercito dei venditori porta-a-porta di Fondi Comuni e polizze, loro hanno un interesse privato e personale a nascondere la cosa alla massa degli investitori. Loro hanno l’obbligo di tenervi fermi sulle solite posizioni: loro guadagnano direttamente dalle commissioni che voi pagate su GPM, sui Fondi Comuni e sulle polizze assicurative. Quindi voi dovete stare fermi, se no loro come lo pagano il mutuo?
Se loro, l’esercito dei “consulenti pagati con le retrocessioni sui prodotti” fossero costretti a spiegare al Cliente che il momento è storico. Ve lo sta dicendo proprio l’oro, proprio adesso. Il messaggio è molto forte, molto evidente e molto chiaro.
Osservate bene questo grafico. Leggete bene gli anni.
Come vedete dal grafico l’oro vi sta dicendo, che il momento è storico, che il Mondo è già cambiato, e che per questa ragione ogni investitore che tiene al proprio risparmio deve stravolgere e rivoluzionare
metodi e modi di informazione
metodi e modi di analisi dei dati e delle informazioni
metodi e modi di valutazione degli asset
metodi e modi di costruzione della asset allocation
metodi e modi di gestione del proprio risparmio
e strategia di investimento
Il “consulente pagato con le retrocessioni”, ovvero il promotore finanziario, vi dovrebbe dire di buttare via tutto il vecchio armamentario sul quale hanno costruito le loro fortune Fineco e Fideuram, Generali ed Allianz, Mediolanum e Banca Sella Patrimoni, e tutte le altre Reti di vendita, tutte uguali, che non stiamo ad elencare oggi.
Ma lui, il promotore finanziario, non lo può dire questo: ha le rate della macchina, che premono.
Lui non lo può dire: noi di Recce’d lo diciamo, e lo facciamo, ogni giorno, ed anche domani nel nuovo The Morning Brief che come ogni mattina verrà inviato ai nostri Clienti. Lo facciamo da oltre dieci anni, con successo, un successo tanto più evidente proprio in un momento storico, come è quello attuale.
Fermatevi a riflettere. Che cosa vi aveva detto, a proposito dell’oro, il vostro wealth manager, quando stava a 2000$ l’oncia? E cosa vi aveva detto il private banker? E cosa vi dice oggi, con l’oro a 4500$ l’oncia, il vostro financial advisor? Il vostro promotore finanziario?
Goldman Sachs, ad esempio, nel dicembre del 2025 dice di comperare oro a mani basse. A 4500$ l’oncia. Che cosa scriveva,. Goldman Sachs, dell’oro a 2000$? E Morgan Stanley? E JP Morgan, che cosa diceva, nel 2021? E nel 2022? E nel 2023? Perché non vi divertite un po’, e fate una ricerca con Google?
In sostanza: state parlando con la gente giusta? Oppure vi stanno, semplicemente, facendo perdere tempo e soldi? perdete il vostro tempo con gente improvvisata? Con venditori di magici unguenti per fare crescere i capelli? Oppure di filtri per trovare l’amore?
E a proposito dei toni utilizzati dai propagandisti di piazza, ecco alcuni esempi degli ultimi giorni.
Amici lettori di Recce’d: voi lo avete compreso il perché il Presidente degli Stati Uniti, la più grande economia del Pianeta, urla e strilla in questo modo scomposto ed affannato? Quale ansia lo stravolge fino a questo punto? Quale paura gli contorce le budella (e la mente)? Che cosa sa lui, e la massa ancora non sa?
Se non lo avete ancora capito, allora purtroppo siete già … fregati. Siete nei guai, e guai seri.
Il Presidente degli Stati Uniti ha ulteriormente alzato il tono delle sue grida quotidiane, proprio nei giorni precedenti il Natale 2025, come leggete qui sopra.
Alcune delle cose che scrive in questi Post sono false: a partire dai numeri per le tariffe, che NON hanno generato migliaia di miliardi di incassi per lo Stato americano, e NON li genereranno neppure nel 2026, nel 2027, nel 2028, e seguenti.
Lo si può verificare attraverso le statistiche ufficiali, disponibili in Rete.
E non parliamo poi di quel 4,2% di crescita del PIL, trimestrale annualizzata da luglio a settembre 2025, che assolutamente NON dice quello che Trump ha scritto qui, per il presente ma soprattutto per il futuro della crescita dell’economia degli Stati Uniti e del Mondo.
Ma lui, Donald J. Trump, se ne frega: lui pensa che almeno il 50% del pubblico non ci va, a vedere le statistiche, e neppure conosce i numeri. Crede a ciò che lui dice, e tanto basta.
Lui parla e scrive come si parla e scrive in tempo di guerra: vantando vittorie che non esistono. Proprio come si faceva sfruttando Capitan America, nell’immagine che apriva il nostro Post di oggi.
Ecco perché Trump si espone fino a toccare il ridicolo, scrivendo di una futura “crescita del PIl del 10%, del 15% ed anche del 20%””: perché si tratta di parole senza importanza, di parole che hanno solo uno scopo, ovvero quello di “creare un effetto psicologico”, ed “alimentare l’euforia” .
L’euforia è del tutto assente, nel primo anno della seconda Presidenza Trump (con l’eccezione dell’isteria delle Borse, naturalmente: le più facili da manipolare, con l’aiuto delle banche di investimento e dei promotori finanziari, financial advisor, private banker).
La realtà? Per Donald J. Trump la realtà non conta. “Se si bevono il Vertice con Putin, allora possono bersi anche il +20% del PIL”, pensa Donald.
Trump con ogni mezzo legale e non legale vuole vincere la sua guerra: e voi, amici lettori, vi siete resi conto finalmente di essere gli strumenti di una guerra di altri?
A differenza di Donald J. Trump, per tutti noi investitori e per i nostri risparmi, la realtà è la sola cosa che conta.
Perché quando sarà ora di fare i conti, quando arrivano gli impegni e le scadenze, quando si tireranno le somme, quando si conteranno i vincitori ed i vinti della guerra in atto, potete essere certi che Donald J. Trump non verrà da voi, con fare premuroso, per aiutarvi a rimettere le cose a posto.
Sarete lasciati soli, come ogni volta, a cercare di comprendere perché è saltato tutto per aria, all’improvviso, come ad esempio nell’aprile del 2025.
C’è una sola persona al Mondo che condivide questa “visione messianica”, questa “retorica da propaganda di guerra” di Donald J Trump è Elon Musk.
Vi ricordate di Elon Musk, vero? E’ quella persona che fu definita dal Presidente Trump:
“l’uomo che più di ogni altro uomo al Mondo ha beneficiato dei sussidi dello Stato”.
Sussidi dello Stato: i soldi che voi pagate con le vostre tasse, e che poi qualche politico decide di regalare a qualche Azienda di sua scelta, si sua simpatia, di sua personale amicizia.
Nessuno, al Mondo, si è impossessato di così tanti soldi delle tasse, quanto Elon Musk con la sua Tesla.
Con Trump, Elon Musk era amicissimo, per alcuni mesi. Poi nemicissimo, per alcuni mesi, e adesso amicissimo, da alcuni mesi.
Succede, tra persone coinvolte in modo pesante nell’uso di psicofarmaci e droghe ricreative.
Ma ve lo ricordate, vero, Elon Musk? Vi ricordate del completo fallimento che si chiama DOGE?
Ecco, e vi ricordate di DOGE, immediatamente capirete quanto Elon Musk si intenda di economia, spesa pubblica, tassi di interesse e politica monetaria, e quindi anche della crescita del PIL.
Immediatamente, capirete quanto siano affidabili quelle sue previsioni sulla crescita futura del PIL.
Purtroppo nessuno vi aiuta a ricordare DOGE: è arrivato l’ordine dall’alto, di rimuovere del tutto dalla comunicazione media e social questo argomento e tutti gli argomenti collegati. Rimozione totale, come si fa in tempo di guerra e quindi di propaganda.
Pensate che persino il Corriere della Sera, dove Federico Rampini scrive di Stati Uniti un giorno sì e quello dopo pure, persino lui si è totalmente dimenticato di DOGE da aprile in avanti. Nulla, neppure una riga.
Da gennaio 2025 ad aprile 2025, ci presentavano DOGE come la cosa che avrebbe cambiato il destino del Mondo. da aprile ad oggi, il silenzio assoluto.
Seri professionisti, non c’è che dire.
Ma noi di Recce’d siamo qui anche per questo: per aiutare concretamente i nostri lettori a non perdersi nelle trappole della comunicazione: in questo Blog lo abbiamo fatto in numerose occasioni, negli ultimi mesi (e da ultimo, solo sette giorni fa) perché la macchina della propaganda sta lavorando a pieno regime.
E la macchina della propaganda, come ci insegna la storia dell’umanità, è costruita allo scopo di fare perdere soldi ai risparmiatori, prendendo i loro soldi non a prestito ma in via definitiva. Rubando i soldi, insomma.
Ed ecco perché, nel 2026, Recce’d vi suggerisce: mettete al primo posto, davanti a tutto, proprio DOGE, anche se … oggi DOGE non esiste più.
Il nostro Post di oggi si completa proprio riportando DOGE alla memoria dei nostri lettori. Perché DOGE conterà più nei prossimi 12 mesi che negli ultimi 12.
Perché DOGE conta, e conta moltissimo, per l’oro: e per voi se capite questo fatto ci potrà essere un 2026 d’oro.
Sembra già storia antica, ma prima di chiudere il libro sul 2025, fermiamoci a ricordare l'ascesa e la caduta, da Icaro, del Dipartimento per l'Efficienza Governativa di Elon Musk.
Fin dall'inizio, DOGE è stata tra le iniziative governative più insolite della storia moderna. Sebbene abbia avuto un ruolo marginale nella campagna presidenziale del 2024, l'esercito di giovani tagliatori di bilancio di Musk è rapidamente diventato il fulcro della nuova amministrazione di Donald Trump.
L'ufficio della Casa Bianca è nato da quello che sembrava un commento disinvolto fatto da Musk a Trump durante un'intervista a X tre mesi prima delle elezioni: una "commissione per l'efficienza" per garantire che i fondi federali fossero "spesi bene". Sotto la frenetica leadership di Musk, ha rapidamente conquistato tutta Washington.
Musk è apparso presto sul palco della Conservative Political Action Conference brandendo una motosega e promettendo di tagliare 1.000 miliardi di dollari – poi diventati 2.000 miliardi – al governo. Trump, che apprezza l'esibizionismo più della maggior parte dei presidenti, inizialmente lo sostenne.
Per un certo periodo Musk fu l'onnipresente compagno del presidente, alloggiando nella camera da letto di Lincoln, presentandosi alle riunioni di gabinetto e gironzolando per Mar-a-Lago. A febbraio, proclamava pubblicamente il suo amore per Trump "tanto quanto un uomo eterosessuale può amare un altro uomo".
Musk e Trump sul portico sud della Casa Bianca a marzo. Fotografo: Mandel Ngan/AFP/Getty Images
Ma riorganizzare radicalmente il governo si rivelò più difficile del previsto. Nonostante i suoi successi imprenditoriali e la sua spavalderia, Musk non aveva mai lavorato a Washington né si era preso il tempo di comprendere il governo federale. La maggior parte dei suoi collaboratori del DOGE aveva poca o nessuna esperienza in questo ambito. Musk si rivolse alla forza lavoro federale come se appartenesse a una delle sue aziende private, inviando la sua famigerata email "Fork in the Road" – la stessa frase che aveva usato quando aveva smantellato lo staff di Twitter – a oltre 2 milioni di persone per incoraggiarle a dimettersi. Prese il controllo di intere agenzie, arrivando persino a escludere il personale del Consumer Financial Protection Bureau. Stava calpestando le norme politiche, le preoccupazioni del Congresso e, a volte, la legge stessa.
Di conseguenza, i tribunali bloccarono o annullarono molti dei suoi licenziamenti, sebbene Musk ottenesse occasionali successi. L'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale fu di fatto chiusa e le continue interruzioni di Musk resero la vita così difficile ai dipendenti federali che migliaia di persone alla fine si dimisero spontaneamente. Uno studio del Cato Institute stima che 271.000 dipendenti federali abbiano lasciato il lavoro nel 2025, ma la maggior parte delle dimissioni è stata volontaria. Secondo NPR, la forza lavoro federale registra un turnover del 6-8% in un anno tipico, ma quest'anno si è avvicinata al 12,5%. (Nel frattempo, le agenzie a corto di personale hanno ripreso i dipendenti.)
Ciò nonostante, tagliare la spesa si è rivelato molto più complicato di quanto Musk immaginasse, soprattutto perché sembrava credere a diverse teorie del complotto che semplicemente non erano vere.
L'affermazione di Musk secondo cui 20 milioni di persone ricevevano i sussidi della previdenza sociale dopo i 100 anni, ad esempio – quella che lui stesso ha definito "la più grande frode della storia" – si basava su un malinteso fondamentale sul funzionamento del database. I critici lo hanno anche criticato per essersi tenuto alla larga dai principali motori della spesa federale, come la difesa, che i riformatori volevano da tempo affrontare. "Non puoi essere serio se parli di sprechi, frodi e abusi", ha detto Steve Bannon, un nemico di Musk, "a meno che tu non sia al Pentagono".
Imperterrito, Musk ha continuato a sostenere che DOGE stava facendo risparmiare ai contribuenti centinaia di miliardi di dollari. Ma i fact-checker indipendenti hanno trovato numerosi errori ed esagerazioni.
A metà anno, persino Musk sapeva che non si sarebbe avvicinato ai 2.000 miliardi di dollari di tagli: il totale di DOGE alla fine ha raggiunto quota 214 miliardi di dollari, e anche questa era un'esagerazione. Secondo il Congressional Budget Office, la spesa federale totale nell'anno fiscale 2024 è stata di 6,7 trilioni di dollari. Nell'anno fiscale 2025, sotto la supervisione di DOGE, è addirittura salita a 7 trilioni di dollari. Musk aveva promesso di essere una "motosega per la burocrazia", ma alla fine si è limitato a fare un gran chiasso.
La maggior parte delle persone a Washington, compresi molti repubblicani, non si è mai innamorata di Musk. Il suo stile tagliente ha causato scontri con diversi senatori e membri del governo repubblicano; a un certo punto, ha riportato il Washington Post, è quasi arrivato a una rissa con il Segretario al Tesoro Scott Bessent. Alla fine, Musk ha litigato con l'unico repubblicano che non poteva permettersi di alienare: Trump. Una volta che il presidente ha deciso che Musk non valeva più i grattacapi e i brutti titoli, il suo mandato a Washington è rapidamente giunto al termine.
Musk non se n'è andato in silenzio. A maggio, ha criticato il disegno di legge di Trump su tasse e spese per l'aumento del deficit di bilancio, affermando che "mina il lavoro svolto dal team DOGE". Poche settimane dopo, lo ha definito un "abominio disgustoso" e ha accusato Trump e i repubblicani di "ingratitudine" dopo aver speso 300 milioni di dollari a sostegno delle loro campagne. Trump ha risposto minacciando di chiudere ne i contratti federali con le aziende di Musk. "Il modo più semplice per risparmiare sul nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari", ha scritto Trump in un post sui social media, "è porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon". Il prezzo delle azioni di Tesla è sceso del 14%. Musk ha lasciato Washington per sempre.
DOGE ha continuato a esistere per qualche altro mese. Ma con il suo sostenitore esiliato dalla cerchia ristretta di Trump, la sua influenza si è ridotta a zero ed è stato ufficialmente sciolto a novembre, con otto mesi di anticipo rispetto al previsto.
Musk non è mai stato uno che fa mea culpa. Ma nelle ultime settimane, nelle sue apparizioni, ha riflettuto pubblicamente sulla sua esperienza con DOGE con insolita contrizione e rammarico. "Sai, ho scoperto che in genere quando mi occupo di politica, finisce male", ha detto in un podcast condotto dall'investitore Nikhil Kamath.
Ha anche fatto pace con Trump, almeno in una certa misura, e ha partecipato alla cena alla Casa Bianca del 19 novembre, organizzata dal presidente per il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.
Ma Musk non sembra uno che non vede l'ora di tornare a Washington e riprovarci. "La politica è uno sport sanguinario", ha detto a Kamath. "È come se, quando entri in politica, ti prendessero alla giugulare. Meglio evitare la politica il più possibile."