Il rispetto che è mancato per le vittime

 
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Sono trascorsi venti anni, dai tragici fatti delle Torri Gemelle.

Quella tragedia ancora oggi segna le nostre vite, la nostra cultura, la vita politica e sociale, come è stato testimoniato attraverso i media da tutte le componenti della nostra società negli ultimi giorni.

Vi proponiamo una riflessione al proposito: vi proponiamo di mettere a confronto la reazione della società e della politica ai fatti dello 11 settembre 2001 e la reazione sociale e politica alla pandemia del 2020.

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Noi di Recce’d siamo tra quelli che ritengono i fatti del 2020 non meno tragici di quelli dello 11 settembre 2001.

Per questo siamo colpiti dalla differente reazione della politica e della società ai due eventi.

Nel 2001, tutti si affrettarono a dire che “nulla sarà più come prima”: ed i fatti sono lì a dimostrarlo, dai controlli quotidiani che tutti subiamo agli aeroporti, fino alla caduta di Kabul nel giorno di ferragosto.

Nel 2020, la corsa andò invece nella direzione opposta: il tentativo è stato quello di negare tutto, e di convincere il pubblico che “tutto sarà di nuovo come prima nello spazio di mesi”. Giudichiamo questo atteggiamento una gravissima mancanza di rispetto per i milioni di vittime.

Politici nazionali ed internazionali si sono distinti in una gara di irresponsabilità, a questo proposito. Andando poi ad alimentare gli atteggiamenti di isteria delle masse dei quali vi raccontiamo con le immagini che trovate in questo Post, immagini tratte dal settimanale The Economist.

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Sia detto con chiarezza: perplessità sul vaccino noi ne abbiamo espresse sempre, ed in particolare in quel primo giorno, quel primo lunedì dopo la Elezione Presidenziale che portò Joe Biden alla Casa Bianca.

Detto questo, atteggiamenti di “insurrezione popolare” su un argomento scientifico di sicuro non portano alcun giovamento, non fanno fare alcun passo avanti. Non vogliamo che sia una piazza urlante a decidere in merito ai farmaci da assumere.

Anche queste piazze urlanti però ci aiutano: ci aiutano a comprendere che a distanza di 18 mesi nulla è come prima. Il problema è qui, resta con noi, e nessuno al Mondo è in grado di dirci per quanto tempo. Perché nessuno lo sa. Noi di Recce’d sappiamo che, come per i controlli all’aeroporto dopo lo 11 settembre, alcune ricadute della pandemia non si cancelleranno mai.

Eppure … Eppure è stato fatto uno sforzo incredibile, senza precedenti, ma soprattutto senza freni e senza controllo, per alimentare l’illusione che “tutto è come prima”.

In particolare, questo sforzo si è ampliato a dismisura nel campo dell’economia. A noi di Recce’d risulta incredibile l’ottusa determinazione con la quale si è deciso di “fare ritornare subito il PIL ai livelli pre-COVID”, sacrificando a questo obbiettivo di brevissimo termine qualsiasi criterio di gestione dell’economia, qualsiasi istanza di equilibrio, qualsiasi preoccupazione per fenomeni di instabilità economica e finanziaria.

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Abbiamo una spiegazione per questa serie di scelte irresponsabili: una generazione di politici (inclusi quelli delle Banche Centrali) era stata messa a nudo dalle ricadute della pandemia, che ha semplicemente fatto venire a galla una serie di fragilità che fino al febbraio 2020 erano state nascoste alla pubblica opinione. Questa situazione ha resa necessaria una risposta abnorme e sfrenata: al solo scopo di salvare le posizioni di vertici della poltiica (incluse le Banche Centrali9 che le ricadute della pandemia hanno del tutto delegittimato.

Gli effetti delle scelte sfrenate e sciagurate andranno poi a ricadere sulle generazioni successive alla nostra: “e quindi … chissenefrega!”, vi dirà il vostro promotore finanziario vestito da private banker.

Ed è proprio qui, che arriva una utilissima indicazione anche in termini di gestione del portafoglio: amici lettori, vi invitiamo a non cadere nella trappola delle rassicurazioni offerte da chi non può offrire alcuna rassicurazione.

Tra sei mesi sarà tutto come prima, vi avevano detto: ma era solo uno slogan commerciale, del tipo “il detersivo che lava più bianco”.

E poi vi avevano detto “è il momento di mettere più azioni in portafoglio”, e voi ci siete andati dietro, carichi di fiducia di di voglia di guadagnare. Ci siete cascati, anche in questo caso.

Mercati oggiValter Buffo