Top risk (parte 2)

 

Chi ha investito con successo nella prima parte del 2021, a maggior ragione vorrà fare bene anche nella seconda parte dell’anno.

Cosa che risulta piuttosto facile da fare: è sufficiente avere capito bene la situazione attuale, la situazione che ci si presenta a metà 2021.

Prendiamo i fatti dell’ultima settimana, che secondo numerosi osservatori sono anche i fatti di maggiore importanza di tutto il 2021.

La reazione dei mercati finanziari al risultato della riunione della Federal Reserve di mercoledì 16 giugno è stata ampia, più ampia del solito.

Voi avete letto, nelle vostre chat e sui vostri siti, che la reazione dei mercati finanziari è spiegata dal fatto che la Fed ha cambiato atteggiamento: ed ha assunto un atteggiamento meno accomodante, più restrittivo, meno colomba, più falco.

E’ proprio vero? Le cose stanno proprio così?

Ma allora … come vi spiegate che i rendimenti dei Titoli di Stato USA tra giovedì 17 giugno e venerdì 18 invece di salire sono scesi?

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Se un osservatore distratto guardasse unicamente a questo dato, potrebbe ricavarne l’impressione che la Banca Centrale USA abbia promesso ai mercati tassi di interesse più BASSI nel futuro, e non tasso di interesse più ALTI.

Il che, è in contraddizione con la lettura di ciò che la Fed ha detto, almeno secondo i quotidiani ed i TG economia.

Noi di Recce’d, ovviamente, non ci fermiamo ad un solo dato, e ad una superficiale impressione: noi svolgiamo, per i nostri Clienti, una quotidiana e minuziosa analisi, che è il solo lavoro che garantisce al Cliente di arrivare a passaggi come questi con una piena consapevolezza (ed un portafoglio titoli già ottimamente posizionato).

Osservando con attenzione, si coglie il fatto che i rendimenti a medio e lungo termine (10 e 30 anni) sono in affetti diminuiti, ma che contemporaneamente altri rendimenti, sulle scadenze più brevi, sono saliti.

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Da questi altri dati, cominciamo quindi a comprendere che il quadro è più complicato: non è sufficiente scrivere “La Fed diventa più falco”. Quella, è una affermazione vuota di senso, e di utilità, per chi deve fare scelte di investimento.

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Non c’è quindi alcun dubbio: ci si è fermato alle spiegazioni di TV e quotidiani, di ciò che è successo sui mercati finanziari ha capito poco o nulla. La Fed è diventata più falco, o più colomba? Per rispondere, non è possibile limitarsi alla reazione dei tassi e dei rendimenti, ed è invece necessario allargare lo sguardo. Ad esempio, al cambio del dollaro USA.

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Nell’immagine qui sopra, si arriva addirittura ad ipotizzare che il mercato dei Titoli di Stato non sia più un indicatore utile, per comprendere quale è la lettura delle decisioni Fed da parte dei mercati finanziari. In questa interpretazione, il mercato dei Titoli di Stato ormai non è più un mercato libero, è un mercato di tipo “amministrato”, ed i suoi segnali sono regolarmente distorti, e quindi addirittura dannosi per chi deve effettuare scelte di investimento per i propri denari.

Vediamo allora di allargare ancora il nostro giro di orizzonte, e di vedere ciò che ci hanno detto le Borse nelle ultime 48 ore.

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Il grafico qui sopra ci racconta che in Borsa i più colpiti dalle vendite sono stati i titoli azionari “sensibili all’inflazione”: prendiamo atto, ma … non siamo prprio sicuri di che cosa voglia dire quella definizione, e non siamo del tutto sicuri neppure che ciò che si dice nel grafico sia proprio la verità. Ovvero, non siamo sicuri che le vendite in Borsa siano derivate dal fatto che “non c’è più un rischio inflazione”. Vedremo la settimana prossima.

Per completezza, anche un accenno alle materie prime: noi vi riportiamo questa interpretazione, il che ovviamente non significa che noi la vediamo allo stesso modo. Comunque: qui si dice che il super-ciclo delle materie prime è già finito. Stranissimo: perché non era ancora iniziato …

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Completata la rassegna, noi offriamo anche al lettore alcuni accenni del nostro punti di vista, che come sempre viene poi tradotto in una quotidiana analisi che riserviamo ai nostri Clienti.

Il nostro punto di vista è che, sul comportamento dei mercati finanziari della settimana scorsa, la federal Reserve abbia esercitato una pressione importante, ma non esclusiva. Ci sono altri dati, della settimana scorsa, che non sono stati messi sulle prime pagine dai TG Economia e dai Supplementi Economia e neppure da MF, ma che hanno avuto un grande peso nelle decisioni degli investitori.

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Per questo, ma non solo per questo, noi ci sentiamo di suggerire ai nostri lettori di … utilizzare la propria testa per ragionare, meettendo da parte i ritornelli commerciali del promotore finanziario, del wealth manager, del private banker e del venditore di algoritmi e robot.

Potete cominciare a ragionare con la vostra testa partendo da quello che trovate scritto nel grafico qui sotto.

Potete chiudere il cerchio rispondendo poi alla seguente domanda: e adesso, quelli del grafico che sta qui sotto, che cosa fanno?

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