Chi ha guadagnato (davvero) nel 2021. Chi guadagnerà (davvero) nel 2022.

 

Sono numerosissimi, gli investitori che sono convinti di “avere guadagnato” nel 2021.

La maggior parte degli investitori è soddisfatta dei propri “guadagni” perché sul rendiconto della Banca vede le proprie posizioni valutate ai prezzi di mercato del 31 dicembre 2021, e quei prezzi al 31 dicembre erano più alti del 1 gennaio precedente.

Ci dispiace di disturbare gli amici lettori durante il loro sogno preferito, ma siamo costretti dal nostro ruolo professionale a riferire sempre la verità sui vostri investimenti.

Pochissimi di voi hanno guadagnato davvero: nelle attività di investimento (non soltanto negli investimenti finanziari, anche nell’investimento in opere d’arte oppure nell’acquisto degli immobili) si può dire di avere guadagnato sono nel caso in cui ciò che avete in portafoglio (inclusi gli immobili, le opere d’arte ed i francobolli) sia capace di preservare il proprio valore nel tempo.

Al contrario, tutti i rialzi dei prezzi del 2021 sono legati a fattori eccezionali, e non ripetibili: quei prezzi, che vedete sul vostro rendiconto bancario, non sono sostenibili perché sono fasulli. E ve ne renderete conto presto.

Ciò che è successo nel 2020 e poi nel 2021 è che sono state fatte scelte politiche finalizzate a gonfiare i prezzi dei vostri asset: non c’è stato alcun miglioramento delle economie duraturo e sostenibile, tale che le Aziende quotate in Borsa possano anche solo immaginare di sostenere gli attuali livelli di redditività e fatturato.

Insomma: state sognando ad occhi aperti.

Come dite? Potreste vendere tutto lunedì, e tradurre i vostri guadagni sulla carta in soldi veri?

No: non succederà.

Perché non è così che vanno le cose.

Le cose da sempre vanno in modo molto diverso: tutti venderete tutti insieme quando il sogno sarà svanito, ed allora tutti vi renderete conto che i guadagni erano solo sulla carta, e che … vi hanno fregati di nuovo.

Recce’d in questo Post invece vi racconta chi nel 2021 ha guadagnato davvero: e proprio sulle vostre spalle.

Ritornate indietro di qualche mese: solo pochi mesi fa, in piena euforia, ognuno si sentiva un genio. Chiunque avesse anche solo letto due o tre articoli di giornale, oppure magari un libro, scritto da un “guru di Wall Street” si sentiva sicuro di sé e in grado di fare tutte le migliori scelte di investimento.

A partire dagli IPO: i nuovi collocamenti in Borsa, che erano tutti, o quasi, delle vere e proprie “occasioni da non perdere”, in quella prima parte del 2021. “Come hai fatto a non vederli”, diceva quell’amico informatissimo?

Rileggiamo i numeri degli IPO dopo qualche mese, e facciamo il consuntivo del 2021.

Il grafico qui sopra vi racconta che a fine 2021 alla Borsa di New York la percentuale di nuovi collocamenti 2021 che aveva un prezzo superiore a quello del giorno di collocamento era del 34%. Il che significa: due terzi dei nuovi collocamenti il 31 dicembre 2021 trattavano sotto il prezzo di collocamento.

Ed ecco come si facevano davvero i soldi, nel mercato del 2021: piazzando, a due persone su tre, titoli sopravvalutati. Chi ha guadagnato davvero? I soci delle Società che sono state collocate sul mercato di Borsa, e poi i cosiddetti “underwriters”, ovviamente.

E precisamente: Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley e tutte le altre banche di investimento. Quelli che … vi fregano sempre, e da sempre.

The best of times and the worst: It was the tale of two IPO markets this year on Wall Street.

Investment banks booked a record tally in revenue from initial public offerings in 2021, despite IPO performance that was the worst in at least three years for average investors, by one measure.

Underwriters, including Goldman Sachs Group Inc., JPMorgan Chase , and Morgan Stanley , among others, combined to register IPO revenue of about $9.8 billion, including special-purpose acquisition companies, or SPACs, according to data compiled by Dealogic for MarketWatch. The IPO revenue total compares with $4.995 billion from 2020, $2.1 billion in 2019 and $1.95 billion in 2018.

Even excluding revenue generated from SPACs, which have been one of the most popular ways for investors to take companies public in the past year or so, bankers accumulated a record fee sum. More traditional listings on public exchanges saw banks combine to post revenue of about $5.531 billion so far this year, with no other year coming close, including the dot-com era, when total IPO fee revenue for 1999 and 2000 were a combined $6 billion, using data going back to 1995.

Goldman booked the highest total in IPO fees, including SPACS, with some $1.456 billion in 2021, doubling its 2020 tally of $758 million. In fact, three banks made over $1 billion in fees, with JPMorgan booking $1.1 billion and Morgan Stanley seeing 2021 revenue of $1.025 billion, representing the other top two banks in what has been a bumper year for those underwriting newly public companies.

However, the record revenue from investment banks come as IPO performance has sorely lagged behind the broader market. The Renaissance IPO ETF , an exchange-traded fund that tracks the performance of new offerings, was down 11.3% on the year, as of Wednesday, which would represent its worst annual performance since 2018, when the ETF declined roughly 18%.

On top of that, the broader market handily beat returns of your average IPO, with the Dow Jones Industrial Average looking at a year-to-date gain of over 19%, the S&P 500 index up nearly 28% thus far in 2021 and the technology-laden Nasdaq Composite Index staring at a 22% return in the year to date, despite a number of hiccups for investing throughout the COVID-ridden period.

John E. Fitzgibbon, Jr., founder and editor of IPOScoop, an IPO data and rating service in Rahway, N.J., said that new issuances had a lot of support on the first day of trading but failed to maintain longer-term interest.

“After the hot money moved on, there was no aftermarket performance,” he said, referring to trading activity on the IPOs’ first sessions.

“You will see huge trading volume on the first day,” Fitzgibbon said, “and about half that on the second day, and after that, you’ll see about half the volume on the third day.”

MarketWatch’s Emily Bary reported that 2021 marked the strongest year for IPO listings and volumes in history, surpassing 1,000 offerings for the first time ever, according to Dealogic data, which showed a record $315 billion raised — when that total had never before hit $200 billion in a year.

Bary noted that more than half of those deals were SPACs, as 606 blank-check companies went public in 2021, with most of them heavily frontloaded into the beginning of the year — 298 of the SPACs that went public were in the first quarter of 2021.

Some of the notable companies that made their debut in 2021 to much fanfare, only to stumble, include Robinhood Markets Inc.,  Poshmark Inc., Bumble Inc. and Coinbase Global Inc.,  which went public through a direct listing. Los Angeles-based Honest Co., which sells environmentally clean baby and personal-care products, priced its IPO at $16 in May but was trading at about half that on Wednesday.

In fact, two-thirds of the companies that went public in 2021 are underwater relative to their IPO prices, The Wall Street Journal reported on Wednesday.

 Wells Fargo banking analyst Mike Mayo said that this year highlights a renewed bull market for Wall Street.

“The record year for IPOs reflected a period of bull-market banking,” he told MarketWatch.

He said, however, that there was little chance of the trend continuing into 2022.

“I have not spoken to one banker or investor who expects this pace of activity to continue, but it may stay above 2019 levels longer than people think,” he said.

Goldman, Morgan Stanley and JPMorgan officials either declined to comment or didn’t immediately return requests for comment.



I guadagni di cui si scrive qui sopra, nell’articolo, sono guadagni veri: mentre i vostri, amici lettori, sono guadagani finti. Loro, i soldi li hanno già messi in tasca, mentre voi li avete soltanto sulla carta (e difficilmente li vedrete nel vostro futuro).

E non ci sono soltanto gli IPO, ovvero i nuovi collocamenti. anche in altri comparti del mercato finanziario nel 2021 sono stati fatti dei grandi guadagni, e di nuovo alle vostre spalle.

Come leggete nel grafico qui sotto (Financial Times) le Aziende hanno raccolto nel 2021 ben 12 mila miliardi di fondi, di denaro, dai risparmiatori: e non solo collocando azioni (non solo gli IPO, bensì tutti i collocamenti anche di Società che erano già quotate), ma pure collocando obbligazioni, oppure raccogliendo denaro a prestito.

Denaro per 12 mila miliardi raccolto dalle Aziende in una situazione nella quale i tassi di interesse sono a zero, e quindi i rendimenti promessi dalle obbligazioni stanno vicini a zero, così come quelli dei prestiti, e per conseguenza pure i rendimenti delle azioni, calcolati come rapporto tra gli utili (futuri, promessi, incerti) ed il prezzo delle azioni stesse.

In sintesi, denaro che per scelta delle Banche Centrali e dei Governi è passato dal risparmiatore alla Società in condizioni decisamente penalizzanti per l’investitore: che a questi livelli di rendimento (obbligazioni) e di P/E (per le azioni) è praticamente sicuro che in futuro perderà soldi sull’investimento stesso.

Come vedete, c’è chi davvero ha approfittato alla grande, delle anomalie, degli eccessi e della follia di mercato del 2021: e non siete di sicuro voi, amici lettori, che sperate un domani di vendere le vostre quote dei Fondi a prezzi maggiorati. Ma quando mai? Continuate a leggere, e ve ne renderete conto, che state sognando.


Completiamo il nostro giro di orizzonte, sui guadagni del 2021, parlando di chi ci ha guadagnato più di tutti: ovvero le reti dei promotori Finanziari. Quelli che vi hanno piazzato le quote dei Fondi Comuni.

Come tutti sapete, i Fondi Comuni che investono in Borsa sono i più costosi: a voi costano, se va bene, il 2,5%, ma poi si sale, e ne trovate al 3,5%, al 4%, alcuni addirittura al 5%. Annuo: voi ogni anno pagate quella percentuale, sia che il Fondo salga sia che scenda (è questa la ragione per cui voi alla fine … non guadagnate mai).

Quei soldi li prende quasi tutti il commerciale, e non chi gestisce il Fondo: commerciale che si chiama a seconda delle volte promotore finanziario, consulente, wealth manager o private banker, ma alla fine è un venditore che si intasca le retrocessioni. Fa “la mezza”, come si dice. Lui sa poco o nulla di P/E, non capisce dove va l’inflazione, non ha idee sulla crescita futura dell’economia, ma a voi spiega che “è il momento di investire in azioni”, perché così lui prende più quattrini (e poi glielo ha detto Goldman Sachs).

Voi lettori, insieme a tutti gli altri investitori, avete buttato i vostri risparmi nei Fondi Comuni azionari ad un ritmo senza precedenti nel 2021: come è testimoniato sia dal titolo più sopra, sia dal grafico qui sotto, che ci racconta che negli Stati Uniti sono entrati più soldi nei Fondi Comuni azionari nel 2021 che nei 19 anni precedenti sommati fra loro. Ci potete credere?

Voi tutti avete fatto questa scelta perché a voi è stato raccontato che “potete guadagnare più che con le obbligazioni”. C’è stato, forse, un velocissimo accenno al fatto che “potreste anche perdere soldi”, ma così, come si fa tanto per dire.

C’è solo un piccolissimo problema: voi che avete messo i vostri soldi nei Fondi Comuni azionari nel 2021 vi aspettate di guadagnare nel 2022, nel 2023, nel 2024, e così andando.

Sarà molto difficile, anzi impossibile: e lo sanno tutti. Gli estremi di valutazione toccati nel 2021 (e proprio grazie a voi ed ai vostri investimenti nei Fondi Comuni) NON si ripeteranno.

E proprio per questa stessa ragione: perché VOI non metterete altri soldi nei Fondi Comuni nel 2022. Voi NON guadagnerete per colpa VOSTRA.

E quindi: ci sarà sia il danno, sia la beffa.

Per fortuna, ci sono anche ALTRE strade percorribili, un ALTRO modo di gestire il risparmio e gli investimenti, ALTRI interlocutori che non sono obbligati a “piazzarvi la merce”. Contattateci, e vi aiuteremo ad uscire da questa vostra scomodissima situazione, dal vicolo cieco nel quale vi hanno cacciati.

Si potrà guadagnare, e molti soldi, nel 2022: ma soltanto se si ragiona, si valuta e si agisce nel modo esattamente OPPOSTO al modo che è stato adottato dalla MASSA degli investitori nel 2021 appena concluso.

Evitate di perdere i vostri soldi rimanendo ammassati nel gregge.

If there’s a single stat to capture the insatiable appetite for stocks this year, it’s the sum of cash that went into equity funds.

Investors have poured almost $900 billion into equity exchange-traded and long-only funds in 2021 -- exceeding the combined total from the past 19 years -- according to analysts at Bank of America Corp. and EPFR Global. 

It’s a data point that underscores just how extraordinary and record-breaking this year has been. The combination of cheap money and an economy roaring out of the pandemic set the stage of an unstoppable rally, with frenzied retail trading and a lack of other good investment options adding fuel to the fire. 

Source: Bank of America Corp.

The rally has left U.S. stocks teetering at record valuations and even some Wall Street analysts, usually a bullish cohort, are turning bearish for next year. For investors, the debate continues to be about how fast central banks will raise rates to combat sticky inflation, and how badly it could poentially erode economic growth.  

One possible sign of skittishness: investors have pulled money from stock funds only twice this year, and the second time was in the past week. Equity funds had $2.7 billion outflows in the week through Nov. 23, according to BofA.

Other highlights from BofA’s report: 

  • The amount of money moving into the stock market dwarfed anything else this year. Bond funds attracted just $496 billion and money market funds received about $260 billion.

  • ETFs continue to be the product of choice. Stock ETFs absorbed $785 billion inflows this year, compared with about $108 billion for long-only funds.

  • Equity sectors that saw record investments in 2021 include financial, consumer, energy, materials, real estate and infrastructure. Tech and healthcare had their second-best year.

Mercati oggiValter Buffo