E adesso noi vi parliamo dello shock energetico
Apriamo questo Post ricordano ai nostri amici lettori l’aria che tirava a metà ottobre: e lo facciamo pubblicando nuovamente la copertina del settimanale The Economist di metà ottobre. La vedete qui sotto.
Con il petrolio WTI che scambiava sopra gli 80$, a tutti (o quasi tutti) risultava chiarissimo che il prezzo dello stesso petrolio in futuro era destinato a salire, verso i 100$ ed anche oltre, e per mesi, anzi per anni.
Rivederlo oggi ai prezzi di marzo 2021, come ci racconta il grafico qui sotto, è un fatto che dimostra quanto sono stati bizzarri gli ultimi nove mesi del petrolio, e quanto erano poco ragionate, e poco fondate, quelle conclusioni, a cui (quasi) tutti arrivavano poche settimane fa.
Come sempre il suggerimento di Recce’d, in chiave operativa e quindi di gestione delle posizioni nel portafoglio titoli, e quello di non dimenticare immediatamente il passato: il passato non si ripete mai in modo identico, è vero, ma allo stesso tempo insegna un sacco di cose utili.
Ad esempio, nel caso del petrolio, la storia degli ultimi 24 mesi, che vedete bene nel grafico qui sotto, ci aiuta ad immaginare quello che potrebbe succedere nel breve e nel medio termine.
Ci aiuta anche a ricordare che oggi il petrolio costa quanto costava nel gennaio 2020: ci domandiamo perché allora nessuno scriveva di shock energetico. E anche voi, amici lettori, fareste bene a domandarvi esattamente la stessa cosa.
Anche limitandosi ai movimenti del prezzo del petrolio nel 2021, si riscontrano tre discese del 20% ed oltre (grafico più in basso): oscillazioni che ci danno la misura della variabilità di questo prezzo. Nell’ambito della gestione del portafoglio titoli, il petrolio e le materie prime in generale aggiungono certamente una componente di volatilità, e questo tutti lo sappiamo fin dall’inizio. La differenza sta tutta nel sapere gestire questa volatilità nel modo corretto.
A questo proposito, un ruolo importante va attribuito all’esperienza: in Recce’d abbiamo operato sul petrolio per decenni, e sappiamo bene che occorre una pazienza grande ed a volte grandissima. ma abbiamo dato prova di sapere come gestire la volatilità associata a queste posizioni nell’ambito di una gestione del portafoglio che, nel suo insieme, mantiene sempre la volatilità intorno ai livelli fissati come obbiettivo e comunicati ai nostri Clienti.
Il prezzo del petrolio è volatile, ed in questo caso l’utilizzo del termine “transitorio” è decisamente più appropriato, rispetto al caso dell’inflazione, che ovviamente (lo sappiamo bene tutti) NON dipende soltanto dal prezzo del petrolio.
A proposito di “transitorio”, permetteteci di suggerirvi un utile e sfizioso regalo per il Natale: un regalo che vi aiuterà a ricordare e a d essere ricordati.