Passato il Ferragosto: diamo un'occhiata più attenta alle performances
A poco più di quattro mesi dalla Grande Paura, molti investitori, sia in Italia sia nel Mondo, commettono un errore comune: guardano i numeri del loro portafoglio, e si illudono che quei numeri, e quindi quei soldi, siano destinati a restare lì, non solo sul rendiconto ma pure nelle loro mani, per sempre.
Il loro “consulente”, il private banker, il wealth manager, ovviamente li ha rassicurati: il COVID-19 resterà un “episodio isolato”, che non si ripeterà, ed anche se si ripetesse le Banche Centrali sono lì, perennemente disponibili ad aiutare l’esercito dei promotori finanziari a “tenere tranquilli” i loro Clienti, e non farli disinvestire MAI.
Si tratta come detto di un errore comune: il cervello di tutti noi umani è naturalmente inclinato a favore delle “belle notizie”, ed ognuno di noi desidera “evitare i guai” e sogna che “vada sempre tutto bene”.
Allo scopo di “evitare i guai”, però, la strada da seguire non è quella di farsi imbambolare dalle favole di chi vi deve vendere quote di Fondi Comuni di Investimento.
Nel leggere oggi i vostri rendiconti, commettete un errore se vi limitate ad osservare che “i miei titoli stanno recuperando” ovvero che “non siamo più molto distanti dai prezzi di fine 2019”.
Se si vogliono “evitare i guai”, è necessario essere capaci di alzare lo sguardo, e di andare un po’ più a fondo.
I numeri della tabella qui sopra vi raccontano i risultati prodotti da una GPM, da una GPF oppure da un Fondo Bilanciato. Sì, amici lettori: questi qui sono proprio i vostri risultati.
Se questi risultati che vi abbiamo appena documentato vi soddisfano, e se non avete problemi a sostenere un rischio di portafoglio almeno pari a quello che vi è piombato addosso a marzo 2020 (quando il valore del vostro portafoglio era ritornato in soli 30 giorni ai livelli del 2015), allora rimanete pure dove siete.
Se invece come noi anche voi giudicate impresentabili i risultati della tabella qui sopra ( di quella del Financial Times che chiude il nostro Post), ed indecenti a fronte della commissione (2,5%-5%) che da voi viene pagata ogni anno alle Grandi Reti come FINECO, Mediolanum, Fideuram, Azimut, Banca Generali e tutte le altre che conoscete, allora è tempo quanto meno di ragionare meglio.
Ad esempio: utilizzate il grafico qui sotto.
Nel grafico qui sopra, vedete con riferimento alla Borsa USA le diverse fasi che si sono susseguire nel corso del 2020, tra gennaio e luglio. Il vostro portafoglio come è stato mosso, in questo periodo? Come avete sfruttato, a vostro favore, le varie fasi? Quanti movimenti avete fatto, tra gennaio e giugno? In quel periodo i nostri Clienti hanno modificato i portafogli sette volte, e voi invece quante volte?
Non avrete per caso venduto ai minimi e poi ricomperato a prezzi più alti, dopo che vi hanno spiegato che “adesso le cose vanno meglio” e quindi era giusto ricomperare le azioni appena vendute?
Perché è proprio in questo modo, che ragionano i promotori finanziari ed i gestori dei Fondi Comuni di Investimento. Ed è per questo che non recuperano mai, come è scritto sopra nei numeri che vedete.
Per ragionare meglio, inoltre, dovete fare un secondo sforzo: che è quello di leggere i risultati, i risultati di tutti, con riferimento alle condizioni di mercato nelle quali questi risultati sono stati prodotti.
Ad esempio: oggi Recce’d è senza ombra di dubbio davanti a tutti. Sia come performances, sia e soprattutto in termini di controllo dei rischi, di controllo della volatilità dei propri portafogli modello
Come è possibile, visto che la partita è truccata? Ed è truccata a favore dei nostri avversari?
La partita delle performances di portafoglio è stata dichiaratamente truccata dall’arbitro, che si è unito ad una delle due squadre. Per dieci anni, l’arbitro ha dato alla squadra nostra avversaria almeno due rigori a partita. E non basta, l’arbitro si è pure mischiato alla squadra avversaria, si è travestito, si è camuffato, ha operato in modo non trasparente e tutto allo scopo di facilitarli, di migliorare i loro risultati.
Ad oggi, però, non è bastato: ad oggi, dal 2007 al 2020, Recce’d ha accumulato un ampio vantaggio. E, lo ripetiamo, mai i portafogli di Recce’d hanno subito un tracollo come quello che nel marzo 2020 è stato sofferto da chi investe con GPF, GPM e Fondi Comuni di investimento. mai: neppure una sola volta.
Gli amici lettori che oggi sono fermi a pensare “i miei titoli stanno recuperando” dovrebbero ragionare sui due punti che Recce’d ha suggerito in questo Post.
E poi dovrebbero concludere che è proprio oggi il momento giusto per chiedersi se a fine 2020 saranno ancora nelle condizioni di dire che “i miei titoli stanno recuperando”.