Jamais vaincu (ovvero: siamo molto DIVERSI)
I Post che pubblichiamo durante questo weekend di fine giugno 2020 sono gli ultimi della vecchia serie. Con il secondo semestre 2020, il Blog di Recce’d subirà una profonda trasformazione, che ruoterà intono a sei temi, che seguiremo con regolarità nel corso del tempo e nel loro sviluppo, e che chiameremo (prevedibilmente) “I temi di Recce’d”.
Il Blog di Recce’d, dopo molti anni, cambia natura: diventa un contenitore di informazioni selezionate e di commenti qualificati. Nel corso degli ultimi dieci anni, ed in numerose occasioni, un consistente numero di lettori ci ha comunicati di avere “guadagnato dei soldi sui mercati” seguendo le indicazioni che era possibile ricavare dal nostro Blog.
Questo a partire dal secondo semestre 2020 non potrà più accadere: non troverà più quel tipo di indicazioni nel nostro Blog. Chi cerca “una dritta” farà bene quindi a leggere quello che pubblicano altri consulenti in altri siti. Noi forniremo indicazioni operative in modo esclusivo ai nostri Clienti.
Siamo DIVERSI: molto, molto diversi dagli altri operatori del settore in Italia, e nel Mondo.
In tutti gli aspetti del Servizio. E prima di tutto nella QUALITA’.
Poi anche nella comunicazione con il Cliente, nell’informazione del Cliente, nella gestione della relazione con il Cliente.
Come abbiamo evidenziati nella Lettera al Cliente spedita oggi, siamo diversi anche nella gestione dei rischio del portafoglio modello, fatto che ci differenzia in modo profondo dall’intero mondo della promozione finanziaria e dei Fondi Comuni di investimento, come è documentato sotto dall’esame delle prime tre colonne a sinistra e dell’ultima a destra. Cose mai viste, dalle nostre parti (e dai nostri Clienti, che è ciò che poi conta.
Ma siamo diversi anche nei risultati. Lo documentiamo con la tabella sopra, e poi anche con la tabella che segue sotto. Il confronto di performances con il mondo dei Fondi Comuni di Investimento (sopra) non ci interessa: noi stiamo qui, loro stanno là, viaggiamo su due orbite diverse che non si incontreranno mai. Se pubblichiamo questa tabella, è soltanto perché questi numeri sono rappresentativi di ciò che ha ottenuto, investendo nel modo suggerito dalle Reti di private banking, l’investitore italiano medio negli ultimi cinque anni.
Tornando al confronto dei risultati, a noi interessa invece di fare il confronto con il mondo dei Fondi Hegde: e facciamo in casa nostra questo confronto ogni giorno (weekend incluso).
Per la verità, il nostro confronto quotidiano con i Fondi Hedge viene svolto con riferimento non tanto ai dati di performance che leggete sopra nella tabella, quanto con dati più analitici, come quelli che leggete sotto nella tabella.
Con che cosa facciamo il confronto? Con i dati di performance, e di rischio, dei nostri portafogli modello. Come, ad esempio, i dati che leggete nella tabella che segue.
Ma il confronto che davvero ci interessa, e che davvero ci emoziona, è quello di medio e lungo periodo: non non dimentichiamo mai che “il cavallo buono si vede a corsa lunga”. Per questa ragione, seguiamo sempre con massima attenzione le performances, ma sempre inquadrandole in un periodo più ampio. Ad esempio, qui sotto, vedete la performance della categoria Macro dei Fondi Hedge, come si legge sul sito di HFR. Il periodo è quello tra il 2007 ed oggi.
Con che cosa facciamo il confronto? Con i nostri dati di performance, quelli del portafoglio modello, tra il 2007 ed oggi (il medesimo periodo).
Il grafico che segue merita a nostro giudizio un commento. Il nostro commento è “E’ così, che si lavora”.
A voi lettori di elaborare il vostro personale commento.
Il Post che state leggendo ha uno scopo preciso: spiegare ai lettori il perché, durante la settimana appena conclusa, noi abbiamo scritto nella nostra pagina MERCATI del sito ciò che segue (che è motivato appunto dai dati che avete appena letto):
Ciò che invece nei prossimi mesi non cambierà è la distanza tra i risultati di Recce’d e quelli medi dell’industria del risparmio in Italia che noi regolarmente commentiamo per i Clienti nelle Lettere a loro riservate.. Andateveli a vedere, o meglio ancora guardate i vostri stessi risultati. Il gap, il differenziale, la distanza tra noi e loro ormai è così ampia che non potrà essere colmata. In questi numeri, c’è tutta la differenza tra una gestione di portafoglio disciplinata, basata su criteri chiari, aggiornati, che utilizzano strumenti di valutazione scientifici, ed una gestione del portafoglio fatta a spanne, a orecchio, senza competenza specifica, inseguendo il trend o il “colpo di fortuna”. Chiunque in Italia fa “il consulente”: quelli che prima facevano i venditori, i brokers, per le banche di investimento e le SIM, e passavano la giornata a vendere obbligazioni ai Fondi Comuni di Investimento o magari a piazzare titoli strutturati alla proprietà delle banche; e poi ci sono quelli che prima facevano i giornalisti, e poi quelli che prima facevano il rappresentante di commercio con la valigetta ed il depliant (di depuratori d’acqua o di polizze vita o di Fondi Comuni, non fa differenza alcuna). Personaggi che mai nella vita hanno gestito un portafoglio in titoli, ma neppure un solo euro. E’ sufficiente una parlantina svelta: in Italia, oggi, è “liberi tutti”. Il Cliente investitore deve realizzare che la sua scelta più importante, la sua prima scelta, è selezionare con spirito critico la figura professionale alla quale dare la propria fiducia.