Mercati Emergenti: quota 24000
Quattro mesi fa, quando l’indice della Borsa di Milano era tornato ad avvicinarsi a quota 24000, abbiamo letto articoli di stampa, abbiamo ascoltato servizi delle TV specializzate, ed abbiamo registrato i commenti degli analisti, che tutti dicevano che stava per succedere qualcosa di importante. Più di 100 giorni fa.
Ai Clienti noi quattro mesi fa dicemmo: non sta succedendo un bel nulla. E suggerimmo di non cadere nella “suggestione dei numeri tondi”, e di dedicare al contrario la loro attenzione alla realtà, ed ai dati in uscita, incluso quello che vedete qui sotto che è dell’altro ieri.
Il comportamento della Borsa di Milano, nell’ultima settimana di gennaio 2020, è la conferma tangibile non soltanto del fatto che non stava succedendo proprio nulla a quota 24000, ma pure del fatto che (come scriviamo da anni) Milano è una piazza che ormai va collocata … tra i Mercati Emergenti.
Le notizie sulle banche, in arrivo dalla BCE, martedì 29 gennaio (notizie rilanciate in prima pagina dai maggiori quotidiani in Italia) avevano spinto di nuovo il listino sopra i 24000 punti.
Anche se si trattava delle solite, vecchie notizie sui giudizi della BCE sui bilanci e il capitale a garanzia, e soprattutto in attesa di vedere “il rimbalzo di Wall Street”.
In curiosa contrapposizione, poche ore dopo, si leggevano poi le notizie sulla Popolare di Bari che leggete nell’immagine qui sotto.
Popolare di Bari che naturalmente era un “caso isolato”, che naturalmente non aveva rapporti con le grandi banche del sistema italiano, e che naturalmente non aveva suscitato alcuna attenzione alla BCE oppure in Banca d’Italia, dove però si “danno i voti” al Credem ed a Unicredit, e a Intesa, e così via, utilizzando il medesimo metodo di lavoro.
Ve lo ripetiamo anche oggi: se pure l’indice della Borsa di Milano domani risalisse sopra i 24000 punti, si tratterebbe di nuovo di un bel nulla. Di nulla. Sono gli alti e bassi di una Borsa Emergente.