Prioritizzazione

 

Tra le attività sulle quali noi di Recce’d investiamo tempo e risorse finanziarie, una riguarda l’informazione: la raccolta delle notizie dei dati, la selezione delle fonti, l’allargamento delle Rete globale di corrispondenti, la gestione della banca dati.

A monte di tutto questo ci sono le nostre tecniche di prioritizzazione: una parolaccia antipatica, ma anche pratica essenziale.

Ognuno di voi lettori è travolto da un quotidiano diluvio di informazioni, nelle forme più diverse e dalle fonti più disparate. Che importanza dare? Quale fiducia attribuire? ma soprattutto: su che cosa mi concentro? A che cosa devo dedicare la mia attenzione? Al bazooka di Draghi? A quota 3000 dell’indice S&P 500? All’ultimo Tweet di Trump? A quello che succede in Cina? In India? In Argentina? In Arabia Saudita?

E’ necessario disporre di una (affidabile e testata) scala di priorità, una gerarchia di importanza, una scala lungo la quale dovrete poi disporre le notizie ed i dati in arrivo.

Tra i diversi criteri di prioritizzazione, tra di loro concorrenti, un criterio solido è sicuramente quello delle dimensioni relative dei mercati finanziari. Persino un investitore che investe soltanto in Italia, e magari soprattutto in small caps, avrà ormai capito che ciò che ogni mattina accade sui mercati in Italia è, per la gran maggior parte, un riflesso di ciò che accade sui mercati internazionali.

Per ciò che riguarda ad esempio i Titoli di Stato, ne avete un concreto esempio nella recente discesa dei rendimenti dei BTP: anche se qualcuno la attribuisce alle vicende politiche locali, e quasi se ne assume il merito (tra i tanti, citeremo il mitico Borghi dei guadagni sui BTP) la sola ed unica spiegazione del BTP decennale allo 0,90% sta nel Bund tedesco decennale a meno 0,50% dal +0,40% di fine aprile 2019.

Quanto alla Borsa di Milano … aspetta, aspetta che la cerco qui sotto nel grafico … un attimo di pazienza … ma dove è finita? Se la sono dimenticata?

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Mercati oggiValter Buffo