Settimana enigmistica: un giochino da ombrellone
Come nel caso di un Post precedente pubblicato oggi, anche per questo Post non è necessario un PhD. Ma neppure la laurea. Ma neppure il diploma.
La scorsa settimana, Recce’d ha presentato ai suoi Clienti, nella Sezione Operatività, alcuni semplici numeri, che consentono di capire però molte cose. Consentono di comprendere il mercato di Borsa di New York degli ultimi anni. Consentono di comprendere perché gli utili trimestrali dei Big Tech sono così importanti. E consentono di costruire un ragionevole scenario per il futuro.
A tutto quel nostro lavoro, oggi aggiungiamo uno specchietto. Per ricavarne le informazioni che servono ad un investitore, servono soltanto le operazioni di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione.
Quindi: la scuola elementare.
Dunque, proviamo: nella prima riga, si legge il dato per i ricavi di Apple nel 2015 e nel 2019.
Nella seconda, si legge quello che in Italia si chiama margine operativo, nel 2015 e nel 2019.
Nella terza riga, l’utile per azione. Quello che viene citato più spesso, dai media e dalle banche di investimento globali.
Nella quarta riga, il numero di azioni in circolazione. Diminuito, a causa delle imponenti, enormi operazioni di riacquisto, i famosi buyback (di cui scriveremo, con maggiore dettaglio, in futuro).
Nella quinta riga, il dividendo per azione.
Nell’ultima riga il numero di occupati.
Il quiz è il seguente: di quanto è salito il prezzo in Borsa di Apple, tra il 2015 ed il 2019? Prima, provate a ricavarlo mettendo tra di loro in rapporto, nel modo più sensato e razionale, i numeri della tabella.
Dopo, ma solo dopo, andate a controllare con un grafico che troverete facilmente sul Web.
E buon divertimento.