Oltre gennaio (parte 1): che cosa ci aspetta nel 2019?

 
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Nel suo tweet del sabato 19 gennaio, Donald J. Trump dice una parte di verità: non quando parla dell’economia (le cose NON stanno come lui scrive) ma forse sulla Borsa, quando gli è scappato di scrivere che “noi abbiamo FATTO molti record di Borsa!”.

In effetti, è così: in quell’anno assurdo che fu il 2017, fu proprio lui, ed il suo staff, ad agire sui media e sugli investitori più piccoli (e meno protetti dall’industria del risparmio) per alimentare quel clima di euforia che, rivisto oggi, risulta non soltanto patetico ma pure pericoloso.

Ma Trump non scrive soltanto del passato: guarda anche al futuro, e dice che la Borsa USA è pronta a “far registrare nuovi record”. Ha ragione? E’ un buon consulente finanziario il grande Donald? E’ forse il prototipo dei nostri promotori finanziari, quelli sempre impegnati a tranquillizzare il Cliente dicendo che “tutto è sotto controllo” e che “bisogna guardare al lunghissimo periodo”?

Il tempo ci darà la risposta: ma non è che si possa del tutto ignorare la sentenza uscita dai mercati di tutto il Mondo nel 2018.

Oggi, non c’è solo Trump ad alimentare le speranze di riscatto della Borsa di New York, e più in generale di buon andamento per TUTTI i mercati finanziari. Leggete, qui sotto, le più recenti previsioni di Goldman Sachs (anche per tassi, valute e materie prime).

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Avrà ragione Goldman Sachs, che guarda al prossimo futuro dei portafogli con il massimo ottimismo? Oppure ci sono ragioni per adottare un atteggiamento più scettico, più critico, più analitico, e più attivo? Oppure, la cosa migliore è restare lì sedute e stare a guardare dove andranno i mercati ed il Mondo con loro?

I lettori del Blog sanno perfettamente come Recce’d risponde alla domanda (retorica, per ciò che ci riguarda) scritta qui sopra.

E sono moltissimi, i dati di fatto i dati concreti, a supporto di questo nostro modo di ragionare sui mercati e di valutare gli assets.

Va detto che, anche senza particolari sforzi di valutazione, forse potrebbe essere sufficiente rivedere la storia del 2018 della Borsa di New York, come si fa ad esempio qui sotto nel grafico. Trump, e Goldman, apparentemente hanno rimosso i fatti più recenti.

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Detto questo, ci sono fatti e dati di ben superiore sostanza.

Uno tra questi, di notevole importanza, è quello che vi dimostra perché, nel suo tweet, Donald J. Trump ha mentito quando ha scritto che l’economia reale va benissimo.

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Ne aggiungiamo un secondo: nulla, ma proprio nulla, è cambiato nelle mosse concrete delle Banche Centrali, e le implicazioni sono quelle che potete vedere sotto nel grafico. Nelle ultime settimane sono cambiate le parole, è vero, ma di cambiamenti nei fatti, nelle mosse della politica monetaria, stanno a ZERO.

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Purtroppo per Donald J. Trump abbia mentito lo dicono e lo pesano anche gli americani: i più recenti indici di fiducia (a cui Trump da sempre attribuisce tanta, troppa importanza) hanno del tutto cancellato il famoso, o famigerato, effetto Trump. Il grafico che segue ve lo racconta, ed il dato è incontestabile: l’indice è tornato ai livelli di novembre 2016, e quindi … Trump è stato completamente cancellato. Del tutto.

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E sono gli stessi mercati, a dirci con massima chiarezza, che NON è vero che tutto è di nuovo come prima. Potete vedere nel grafico che chiude il Post che l’indice VIX, quello che misura le PREVISIONI degli investitori per la volatilità futura della Borsa di New York, è sceso moltissimo in queste quattro settimane, ma resta superiore (del doppio) ai minimi toccati di recente.

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Ai lettori, suggeriamo di pensare che nulla di ciò che oggi vedete sui mercati, e leggete a proposito dei mercati, resterà uguale, o molto simile, da qui a qualche settimana.

Mercati oggiValter Buffo