Italia di fine 2018 (3): lezione per le gestioni del portafoglio
La cosa più utile tra quelle che noi investitori possiamo ricavare dalla vicenda della Legge Finanziaria in Italia, è semplice da riassumere. Basta guardare il grafico qui sopra.
I partiti oggi al Governo, prima e dopo le Elezioni, annunciavano misure molto più drastiche di quelle che poi vediamo, oggi, tradotte nella Legge di Bilancio. Ricordate? “Sfonderemo il tetto del 3%”.
E già allora, non mancarono appelli, allarmi, annunci di disastro da parte dei commentatori politici ed economici.
Ma i mercati, niente. Nulla, nessuna reazione fino a maggio: “Draghi garantisce”, “Non ci sono problemi”, “Lo scenario premia i Paesi Periferici”, “La caccia ai rendimenti premia i BTp”. Questi erano fino al mese di maggio i messaggi delle banche di investimento, e soprattutto le Reti dei promotori finanziari.
In quanti, ancora in settembre, spingevano le azioni delle banche italiane, che poi hanno perso il 10% in due sole sedute tra giovedì e venerdì?
Insomma, le solite parole rassicuranti, per tenervi sempre tutti investiti. E anche oggi, in quanti dicono di “non perdere la calma” perché “non è ancora successo nulla”?
Oggi sui mercati finanziari, da un giorno all’altro ci si sveglia: sempre tutti insieme, nel medesimo momento. Il rischio? O non esiste del tutto, oppure arriva tutto in un solo giorno. Così oggi funzionano i vostri mercati ed i vostri investimenti.
Chiediamoci, e chiedetevi: cosa succederà, quando tutti si sveglieranno a proposito della Borsa di New York?