Come investitori, come dovremo accogliere il Governo del Cambiamento? (parte 7)

Il Governo Di Maio Salvini non si farà. Almeno per ora. Questo fatto ci impone di chiudere questa serie di Post.

In chiusura, vogliamo illustrare a chi ha avuto interesse a seguirci le ragioni per le quali chi si oppone alle iniziative Di Maio - Salvini - Savona oggi si trova in una situazione di debolezza pronunciata, una debolezza che condizionerà anche Cottarelli nel suo tentativo.

La linea economica Di Maio - Salvini - Savona è stata descritta, analizzata, radiografata, e bocciata da tutti (o quasi) i quotidiani in Italia, di sinistra come di destra come di centro. "Non c'è equilibrio tra entrate ed uscite" hanno scritto tutti questi analisti e saggi commentatori.

Che  vero, per carità: ma purtroppo dopo anni ed anni non basta, non basta più.

Prendete ad esempio Giuseppe Pons, direttore di Business Insider Italia, legato a Huffington Post, legato a la Repubblica. Laureato al DES in Bocconi, come racconta lui stesso.

Ha scritto oggi, 28 maggio, che Mattarella ha "difeso il risparmio degli italiani", e quindi che ha fatto benissimo interpretando nel modo più corretto i rischi a cui ci avrebbe esposto la linea Di Maio - Salvini - Savona.

Ciò che scrive Pons sulle misure economiche è in gran parte vero, per carità: ma come detto sopra purtroppo, dopo anni ed anni, non basta, non basta più. Suona come un disco rotto. Leggete qui sotto un estratto:

Salvini e Di Maio hanno gridato alla dittatura dello spread e al fatto che il voto degli italiani non è libero di esprimere un governo. Ma dovrebbero ben sapere che nel corso degli anni, per colpe dei precedenti governanti, il nostro debito pubblico ha raggiunto livelli molto elevati ma comunque è stato finanziato dai mercati in cambio di un tasso di interesse. Non si può di punto in bianco dire che il rimborso dei denari prestati dai mercati allo Stato italiano è a rischio e non si sa se avverrà. Gli impegni presi vanno onorati.

Salvini e Di Maio dovrebbero in primo luogo, come è stato ricordato più volte su queste colonne, mettere a punto un piano finanziario che consenta di tagliare una bella fetta di debito pubblico. Così facendo lo spread scenderebbe e si spenderebbe di meno in interessi; così le risorse liberate potrebbero essere investite in attività che generano reddito innescando un circolo virtuoso. Solo in questo modo si potranno cambiare le cose, in meglio, per gli italiani. Ma se non si parte dalla riduzione del debito tutte le promesse rischiano di trasformarsi in un disastro per le tasche degli stessi cittadini che  hanno votato Lega e M5s.

Leggete bene queste parole: " ... tagliare una bella fetta di debito pubblico. Così facendo lo spread scenderebbe e si spenderebbe di meno in interessi; così le risorse liberate potrebbero essere investite in attività che generano reddito innescando un circolo virtuoso".

Pons farebbe bene a fare più attenzione, ed a ricordare che lo spread è GIA' sceso, da anni, e che l'Italia ha GIA' speso meno per interessi, per anni.

Se Pons avesse presto più attenzione ai fatti, invece che ai ritornelli propagandistici, avrebbe notato che in Italia NON non sì è innescato alcun circolo virtuoso, e che NO il debito pubblico non è diminuito, e che NO neppure Draghi giudica che le sue politiche abbiamo risolto il problema, e si sente costretto a tutto oggi a tenere il costo ufficiale del denaro in NEGATIVO, fatto che con il passare dei mesi diventa sempre più assurdo. Implicitamente, dichiarando l'emergenza che perdura.

Se Pons, il Corriere, la Repubblica, Il Giornale, la Stampa, La 7, Rai 1 e Canale 5, e tutto il mondo dei media vogliono convincere il pubblico che se l'Italia va verso il precipizio la colpa va data a Di Maio e Salvini, anziché a Berlusconi e Tremonti, a Letta e Saccomanni, a Renzi e Padoan, e magari ai vari vertici delle banche italiane, beh ... devono cercare argomenti più solidi di questo. Che fa ridere.

Perché, poi, proprio a Di Maio e Salvini si dovrebbe chiedere di "tagliare una bella fetta del debito pubblico", quando NESSUNO prima di loro lo ha fatto ... questo è ben al di là della nostra comprensione.