Il punto di svolta (3): l'indice S&P 500
Vi avevamo prennunciato un punto di svolta per i mercati.
E il punto di svolta è arrivato: puntuale, nell’ultima settimana del 2018, come abbiamo spiegato anche nell’ultima settimana in The Morning Brief.
Per questo, abbiamo immediatamente messo mano, e rivisto in profondità, i portafogli dei nostri Clienti.
Da due anni, al centro di tutto sta la Borsa di New York. Prima su, e poi giù.
Nel clima di generale pessimismo, spicca il fatto che (proprio a causa della velocità con la quale la Borsa di New York è scesa) gli strategisti delle banche globali di investimento non hanno ancora rettificato il loro target per fine 2019.
Che quindi, proprio per effetto dei recenti ribassi, diventano sempre più ottimistici. Come già lo erano per il 2018, e lo vedete sopra nell’immagine.
In chiave pratica, di gestione del portafoglio, questi target sono del tutto inutili. Sono solo trucchetti commerciali per attirare l’attenzione e poi vendere all’investitore finale i Fondi Comuni di investimento.
Vale comunque la pena di seguire, ed analizzare anche questi fatti, perché hanno influenza: non sui mercati, bensì sulla psicologia del pubblico degli investitori. Ed è per questo che noi vi offriamo alcuni dati nelle immagini che seguono.
Nell’immagine qui sopra, potete misurare quali sono stati, in passato, gli scostamenti, le differenze, tra gli obbiettivi, i target di Wall Street e l’effettivo andamento della Borsa di New York.
Nell’immagine che segue qui sotto, vedete una rielaborazione che fa anche una sintesi dei medesimi dati. Nella parte bassa del grafico vedete infatti il rapporto anno dopo anno tra il target e la chiusura d’anno dell’indice. Notate le oscillazioni, che sono decisamente ampie
Vi forniamo infine un esempio della distanza, in questo momento enorme, tra i target degli strategisti delle banche di investimento e le indicazioni che ci vengono fornite dagli analisti tecnici, che vedono invece l’indice ancora in calo verso 2250 punti, che è poi il livello che corrisponde alla Elezione di Donald J. Trump alla Presidenza.
Sempre dagli analisti tecnici, arriva poi la notizia che, almeno fino ad oggi, non c’è stata ancora la “capitolazione”: ovvero, che il punto di minimo non è stato ancora toccato. Sarà vero?
Tra l’ottimismo degli strategisti, e la negatività degli analisti tecnici, sta il mercato: con le sue statistiche. Le statistiche, come sempre, ci aiutano ad analizzare il passato. Ma non sono di aiuto per comprendere dove stiamo andando.
Non ci sono di aiuto come non ci sono di aiuto gli strategisti, e neppure gli analisti tecnici.
Per questo, in Recce’d ci affidiamo ai nostri, innovativi e proprietari, metodi di valutazione dei mercati. E continueremo a farlo nel 2019.