Gennaio 2019: l'incubo del risparmio gestito

Recce’d e i suoi Clienti guardano al 2019 senza particolari preoccupazioni, diciamo un livello normale di preoccupazione, sicuramente di molto inferiore a quello che oggi colpisce sia gli investitori finali sia le Reti di vendita e le banche globali di investimento.

Per questa ragione, oggi abbiamo scelto di dedicare una serie di Post agli incubi. Degli altri.

Per il settore del risparmio gestito, in cui operano i nostri piccoli, grandi e grandissimi concorrenti, l’incubo è quello della sopravvivenza.

I piccoli possono guardare al futuro con ottimismo.

Ma per i giganti, il destino è segnato, la strada è stata già imboccata da tempo. Il settore dello asset management, ovvero l’industria del risparmio, nella sua versione che oggi vedete e che oggi domina, è entrato nella sua crisi finale.

Reti di promotori (o di private bankers) da un lato, che piazzano la merce. E scatole chiuse di Fondi Comuni di Investimento, che impongono al Cliente di pagare commissioni tra il 3% ed il 5% l’anno, commissioni che poi girano ai venditori, ai private bankers. Perché il Cliente le paga e le ha pagate? nessuno, al Mondo, è in grado di spiegarlo: è un semplice caso di dominio di mercato, di posizionamento, di cartello stile Ottocento, di abuso di posizione.

Il Cliente ripete: “… lo faccio perché non saprei che cosa fare altrimenti”; è una frase che, ancora oggi nel 2018, noi sentiamo ripetere spesso, purtroppo.

Il giochetto sta tutto lì: convincere il pubblico che le alternative NON ESISTONO.

Questo stato di cose però adesso è finito. Non ci sarà più. Lo dicono già i conti economici, le commissioni del 2018. E lo dicono anche i prezzi in Borsa di questo tipo di Aziende, come vedete bene nel grafico sotto e negli altri dati che Recce’d in precedenti occasioni ha messo a disposizione anche nel Blog.

Va sottolineato che è finito grazie ai mercati. E non grazie all’opera di Autorità che dovrebbero tutelare l’interesse dell’investitore finale, e che al contrario per decenni hanno protetto l’interesse di queste potenti corporazioni, dei promotori finanziari (o private bankers) da un lato e dei Fondi Comuni dall’altro.

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Mercati oggiValter Buffo