Dietro front, avanti march (6): le obbligazioni al centro di tutto
Quante parole avete ascoltato e letto, sul grafico che segue? La Borsa di New York ha rotto, in misura ampia, il supporto fornito dalla linea della media a 200 giorni in ottobre.
Poi, nella seduta di mercoledì 7, dopo le Elezioni di Midterm, è tornata sopra, con un rialzo del 2%.
Metà del medesimo rialzo, poi, è stata cancellata nella seduta di venerdì, quando durante la giornata l’indice è sceso proprio fino alla media a 200 giorni.
Il nostro parere su queste osservazioni? Che è un modo divertente di impegnare il tempo, ma pure di perderlo.
Nulla, di ciò che faranno in futuro i vostri investimenti, dipende da quei riferimenti grafici. Molto, moltissimo invece dipenderà dal grafico che segue.
Notate che, lo stesso mercoledì 7 novembre, i contratti futures sui Treasury, in Asia, hanno fatto segnare il volume di scambi più elevato del 2018. Invece di operare sulla Borsa, gli investitori hanno operato, come forsennati, nel comparto delle obbligazioni.
Nelle sedute seguenti, poi, il rendimento a scadenza non si è mosso dal 3,20% circa: ma NON è questo il dato da tenere a mente. Fate invece attenzione a quanto interesse, a quanta tensione c’è oggi sul mercato delle obbligazioni. Questa tensione dove si sfogherà, da qui a fine 2018?