Turbolenza: consigli concreti (parte 1)
Oggi, non abbiamo alcun nuovo elemento di analisi da offrire ai lettori, in merito ai mercati finanziari ed ai loro movimenti più recenti.
Tutto quello che avete visto nelle ultime settimane, Recce’d nelle ultime settimane lo aveva inquadrato ed analizzato per i propri Clienti attraverso i canali diretti di comunicazione e poi anche nel Blog. Potrebbe essere utile, per alcuni lettori, rileggere alcuni dei nostri Post del 2017 e del 2018.
Guardando invece al futuro, ed alla gestione del vostro portafoglio, vogliamo offrire un suggerimento pratico e concreto.
Potrebbe essere utile riflettere sull’importanza di dati ed informazioni che arrivano “dall’interno” dei mercati finanziari.
In altre parole: oltre agli utili, alla crescita, all’occupazione ed all’inflazione, è importante (in alcune fasi decisivo) per la gestione del portafoglio titoli avere la capacità e la possibilità di effettuare nel dettaglio un monitoraggio dei dati che ci raccontano come il mercati si sta comportando. Giorno dopo giorno.
Un esempio è quello del grafico che segue, nel quale si racconta che la frequenza dei ribassi (rispetto alle giornate di rialzo o rimbalzo) è molto più grande in questa ultima fase, che nelle tre precedenti fasi di “correzione” della Borsa di New York. Un dato che noi utilizziamo, in modo attivo, anche per la gestione delle nostre posizioni (non soltanto sulla Borsa di New York).
Un secondo esempio è il grafico che segue, che ci racconta il ruolo degli investitori al dettaglio ovvero piccoli e medi, nella recente fase di rialzo della Borsa USA: mentre gli Istituzionali vendevano, i privati hanno continuato a comperare.
Un terzo esempio è fornito dal grafico che segue: che misura in flussi in entrata ed in uscita dai prodotti di investimento collettivo come ETF e Fondi Comuni.
Il ruolo dei piccoli investitori, nella serie di rialzi e “nuovi record” della Borsa USA, è un argomento che Recce’d ha segnalato ai Clienti in numerose occasioni durante il 2017 ed il 2018, e che oggi è decisivo per comprendere quello che state vedendo.
La professione del consulente, se svolta in modo responsabile e disciplinato, impone al gestore oppure al consulente non solo di informare il Cliente di fatti concreti come questi, bensì anche di utilizzare questi dati per movimentare nel modo più efficace gli investimenti del Cliente stesso.
Per chi si presenta come “consulente”, limitarsi a ripetere che “va tutto bene” fino a che tutto sale è troppo facile, non è molto professionale, ed è anche pericoloso.