La grande ritirata. Il settore del risparmio verrà stravolto. (parte 1)
Non ci vogliono proprio credere, e si capisce. Sono obbligati all'ottimismo, per dare coraggio alle loro truppe. E fanno per questo finta di non vedere, di non sapere. Anche se ci vedono benissimo e lo sanno perfettamente.
Sanno che è finita, la stagione dei soldi facili. Sanno che è finita, per loro e le loro strutture. sanno che i Clienti oggi ci sono ancora, ma domani, presto, prestissimo, non ci saranno più. E' stato bello, finché è durato: ma non andrà avanti ancora per molto. Perché è stato tutto un grande inganno, come di recente ha riconosciuto uno di loro.
Ovvero il capo di una Rete di venditori italiana che ha riconosciuto a proposito di Mifid 2: “C’è stata una iniziale preoccupazione che venendo meno le asimmetrie informative tra operatore e cliente potessero ridursi i margini".
Oggi questi signori ritengono di potere prolungare l'inganno a lungo (anche in assenza di "asimmetrie informative") grazie agli sforzi immani che sono stati fatti per fare passare una Legge (quella che recepisci in Italia la Direttiva Comunitaria Mifid 2) che aveva un solo obbiettivo: appiccicare una nuova etichetta a prodotti e servizi vecchi e già "scaduti" da tempo. Legge che di certo non ha come obbiettivo quello di tutelare e promuovere gli interessi del risparmiatore. Punta invece a tutelare l'industria dei venditori di Fondi e Polizze, e a neutralizzare quindi Mifid 2.
La Legge ad oggi esaurisce i suoi effetti in una universale ri-etichettatura (tipo supermercato sotto casa): una vastissima umanità di venditori porta-a-porta, chiamati ora promotori, ora consulenti finanziari, ora private banker, ora solo banker, diventa da sera a mattina un esercito di "consulenti".
In sostanza, restano tutti solo e soltanto venditori. Ma adesso verranno chiamati "consulenti". Astuto, no?
Peccato che sia semplicissimo svelare ai risparmiatori che si tratta solo di una ri-etichettatura, e fare vedere che dietro c'è la stesse merce di prima. E' sufficiente domandarsi: da dove vengono i soldi? Come li fanno, i soldi, questi nuovi "consulenti"? Solo e soltanto se piazzano prodotti. Prodotti che poi sono i Fondi Comuni ed i prodotti Assicurativi, quelli che a loro garantiscono una retrocessione. La retrocessione di parte di quelle commissioni che gli stessi prodotti impongono ai Clienti finali, senza però dirlo: lo nascondono, lo fanno passare sotto silenzio, lo dissimulano ... come nei giochi delle tre tavolette, alla stazione.
Il presunto "consulente" se vi vende questi prodotti finanziari fa i soldi. Se invece non li vende, guadagna nulla, zero. Anche un bambino delle scuole elementari capisce che chiamare consulente un soggetto che svolge questo tipo di attività è ingannevole. E resta un inganno anche se, con l'astuzia e la pressione lobbistica, si è riusciti a fare passare una Legge dello Stato che formalizza la cosa, facendo leva sul fatto che nessuno ha compreso a fondo i termini della questione.
I Vertici delle Reti di venditori fanno a loro volta opera di vendita: vendono questa nuova "sistemazione" come se fosse credibile (e non invece risibile). A puro titolo di esempio, vediamo cosa ha dichiarato di recente il Vertice della più grande Rete di venditori italiana: “Mifid 2 non è altro che la prosecuzione di Mifid 1 e siamo già a buon punto del recepimento col nostro modello di consulenza. Noi seguiremo il modello della non indipendenza perché offriamo comunque una gamma prodotti completa (oltre 5000 fondi), mancanza di conflitto di interessi tra clienti e operatori, adeguati strumenti in aiuto del consulente e meccanismi di valutazione da parte del cliente”.
Ai nostri amici e lettori diamo un suggerimento: ragionate e riflettete sul fatto che qui sopra si spiega che il modello di business fondato sulle retrocessioni è giustificato dal fatto di avere "5.000 Fondi Comuni in vendita". Ci vedete un nesso, con la buona gestione dei vostri investimenti? Se lo trovate, scriveteci: a noi sembra una affermazione priva di fondamento (e di senso). Qui si fa confusione tra il catalogo tipo Postal Market, che vende 10 tipi di aspirapolvere elettrico, e scelte di investimento, che invece nulla hanno a che vedere con il numero di "prodotti in catalogo".
Forse, la persona che parlava qui sopra non aveva bene alla mente i dati del grafico che segue: potrebbero suggerirgli conclusioni diverse. Che se ne fa, il suo Cliente, dei 5.000 Fondi Comuni nel Mondo di oggi?
Vi proponiamo ora di leggere una seconda dichiarazione, presa come la precedente a campione tra tante, al solo scopo di fare comprendere a chi ci legge quale è il "pensiero dominante", la "linea" che oggi prevale nell'industria dei venditori.
Ecco la dichiarazione da parte di una figura di Vertice di un'altra Rete di venditori italiana: “Non riesco ad essere preoccupato della Mifid 2: l’industria del risparmio gestito ha gestito la crisi come il mondo della banche non ha saputo fare. Siamo tutti in regime di consulenza non indipendente, ma vorremmo cavalcare entrambe le opzioni e dar vita a un comparto di consulenza indipendente”.
Suggeriamo ai lettori di prendere nota della frase "Siamo tutti in regime di consulenza non indipendente", ovvero a retrocessione. Quella frase le sintetizza tutte, per chi non vuole fare finta di non capire.
E poi vogliamo mettere in evidenza la frase "l’industria del risparmio gestito ha gestito la crisi come il mondo della banche non ha saputo fare", che è un falso grossolano. Quella che viene definita "l'industria del risparmio gestito" è rimasta in vita, dopo la Grande Crisi 20017-2009, soltanto grazie ai regali, enormi, delle Banche Centrali. Queste ultime, gonfiando in modo artificiale i prezzi di obbligazioni ed azioni hanno mantenuto in vita Aziende Zombie (lo ha scritto anche la Banca dei Regolamenti Internazionali) in molti settori, e primo fra tutti proprio il settore delle Reti di vendita e dei Fondi Comuni, che ha potuto così tirare avanti ancora per qualche anno, fino alla prossima Crisi, che ne cancellerà una grande parte.
Chiuderemo con una terza citazione, ancora presa a campione ed ancora da parte del Vertice di una Rete Italiana di venditori di Fondi Comuni, che ha detto: “Le reti italiane hanno già speso molto per essere pronte alla Mifid 2. In Italia non ci avverrà né la scomparsa di un terzo dei consulenti come nel Regno Unito né la quasi scomparsa della categoria come nei Paesi Bassi. La concorrenza non sarà sui costi ma sulla performance”.
Il ruolo impone a questa persona di spendere ottimismo, ma le sue previsioni sono molto aggressive, per non dire arroganti: proprio perché la concorrenza si farà sulle performances, la fase di "grande ritirata delle Banche centrali" distruggerà i medesimi meccanismi che hanno permesso a queste realtà di fare ingenti profitti senza mai avere creato valore aggiunto a favore del pubblico dei risparmiatori. Il processo ovviamente è già in corso, ed è molto visibile: ad esempio nei dati relativi alla diffusione degli ETF, che sono strumenti PRIVI di commissioni, strumenti per i quali il placing power dei promotori finanziari vale meno di zero.