Dopo che ha parlato Janet il 12 luglio 2017

Il confronto in Recce'd è stato lungo ed approfondito, anche con i nostri corrispondenti che si trovano in tutte le parti del Globo ed operano all'interno dell'industria del risparmio: il tema era quello delle dichiarazioni di Yellen del 12 luglio.

Non c'era, come tutti hanno visto, alcun elemento di novità nelle dichiarazioni di ieri: il punto forte, non ci sono dubbi, è stato il momento nel quale Yellen ha confermato che le operazioni per la riduzione dell'attivo della Federal Reserve cominceranno "pretty soon".

La reazione dei mercati, almeno quella delle prime ore, è stata molto forte e c'entra nulla con ciò che Yellen ha detto ieri sera.

Senza alcun riguardo per le valutazioni, a dire poco fantozziane, che oggi si vedono sia in Borsa sia nel comparto delle obbligazioni, gli operatori all'ingrosso ovvero le banche di investimento ieri sono corsi ad acquistare, sulla base dello "scampato pericolo (relief rally). Leggendo le parole di Yellen, si sono detti: "ma allora sale ancora!". Capire questo mercato è impossibile, se guardate solo ai prezzi: dovete, necessariamente, capire come funzionano i meccanismi del mercato stesso. Questo rimane, per ora, e purtroppo, il mercato dei Fantozzi: costretti a comperare, anche se nessuno ormai ricorda il PERCHE' comperare rischio.

Se non riflettete sui meccanismi che guidano le Reti di vendita, le Reti dei promotori finanziari e dei private bankers; e se non riflettete sul fatto che per un gestore di Fondi il peccato più grande resta quello di scendere dal treno un minuto prima degli altri, allora non capirete mai che senso abbia una seduta come quella che avete visto ieri 12 luglio 2017.

Per nostra fortuna, di noi di Recce'e e dei nostri Clienti, questi sono momenti, fenomeni passeggeri: la storia dei mercati finanziari dal 1994 in avanti lo dimostra in modo non equivocabile. Ci vuole un pizzico di pazienza, ma alla fine vinciamo sempre noi. La sostanza prevale sempre sull'euforia momentanea.

Purtroppo, nel frattempo, ci vuole come detto pazienza: perché purtroppo nel breve prevale Fantozzi, o meglio quel Fantozzi che assume le sembianze dell'ex capo di Citigroup, quel soggetto irresponsabile che nel luglio 2007 disse la famigerata frase "finché la musica va, noi continuiamo a ballare" (poi, la sua Banca fu salvata dai soldi dello Stato).

Ecco la frase nella sua forma originale, che oggi potrebbe essere ripetuta senza alcuna necessità di rettifica (la situazione di oggi è anche peggiore di quella del 2007):

“When the music stops, in terms of liquidity, things will be complicated. But as long as the music is playing, you’ve got to get up and dance. We’re still dancing,” he said in an interview with the FT.

Qui è peggio di Fantozzi: che, lui Fantozzi, alla centesima proiezione del medesimo film ha trovato poi la decenza di reagire a quelli che, intorno a lui, facevano il gregge di pecore. Disse, come ricorderete: "E' un ca**ta pazzesca".