Lo Zeppelin del risparmio gestito (parte 4): i Fondi di Fondi
La "mossa della disperazione" delle Società del "risparmio gestito" sono state, dieci anni fa, le Linee GFP, e i Fondi di Fondi.
Velocemente messe da parte, come prodotti del tutto inefficaci e costosissimi per chi ci investe, dalle stesse SGR e soprattutto dalla Reti di Vendita, erano prodotti che svelavano il segreto di una intera industria: ovvero che il solo scopo è quello di "tassare" il Cliente il più possibile.
Ogni Casa di Fondi, ogni SGR, ogni Rete, si è messa a raccontare al Cliente questa storia: "Ti offriamo una selezione dei migliori, noi sappiamo scegliere, abbiamo i criteri di selezione".
Una autentica sciocchezza: peggio, come avrebbe detto Totò, una vera fesseria. Se tu sia scegliere, se tu sai quali criteri di scelta adottare, se tu conosci quei famosi "parametri", ma soprattutto, se tu sei capace di gestire il denaro, perché perdere tutto quel tempo, e spiegare con tutti quei fiumi di parole scelte (in apparenza) complicatissime, anziché occuparsi di ... gestire in modo attivo e professionale i soldi del Cliente, direttamente, e semplicemente, scegliendo i mercati, il timing, le percentuali?
Se ne capisci, fallo tu. Se non ne capisci ... per cortesia fatti da parte.
Il solo scopo dei Fondi chiamati "Selection", delle GPF, dei Multimanager, e di tutte le cose che si chiamavano in quel modo, era buttare fumo negli occhi: intontire il Cliente dicendogli "Ti do un po' di JP Morgan, un po di Blackrock, un po' di Nordea, un po' di UBS". Perché? A che scopo? E chi li conosce? E che ci fanno coi miei soldi? Nessuno ha mai saputo rispondere.
Il mercato, che non tradisce, ha mandato tutti questi prodotti in soffitta, nella polvere. Quasi tutti. Qualcuno ancora resiste, ma sarà per poco tempo.