Come gestire il 2018 (parte 3): gli obbiettivi degli altri. E i nostri

Lo abbiamo chiarino nelle nostre Lettere al Cliente dedicate al 2018, spedite circa dieci giorni fa. E lo ripetiamo, in modo più sintetico qui oggi. il 2018 si presenta come un anno ricchissimo di opportunità di guadagno a rischio BASSO, e questo proprio a causa delle enormi anomalie che Recce'd ha più volte segnalato nel corso del 2017.

"Back to normal" è forse la sintesi estrema di questa nostra visione, e su questa base ci aspettiamo dal 2018 di mettere a segno risultati di gestione molto importanti.

Ma gli altri, in Italia e nel Mondo, che cosa ne pensano?

Partiamo dalla Borsa USA, che senza dubbio nel 2017 è stata il fattore leader: ed anzi, si potrebbe dire il fattore UNICO che ha mosso, oppure bloccato, gli altri mercati e le altre asset class. 

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Qui sopra, vedete quali sono le previsioni, i target, delle grandi banche di investimento internazionali per lo S&P 500 nel 2018: la previsione è quella più o meno solita, di "grande buon senso", e quasi mai rispettata, ovvero "salirà, ma di poco".

Così si salva la faccia (la Borsa sale sempre) ma senza esagerare. Era esattamente questa la situazione 12 mesi fa, ovvero una previsione media al +4%. Una previsione ... "da prete" si sarebbe detto nelle campagne di cinquanta anni fa.

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Nella tabella che vedete qui sopra, vengono messi a confronto nel corso degli ultimi anni gli obbiettivi delle grandi banche di investimento ed i risultati effettivamente conseguiti. Lasciamo al lettore di analizzare i dati, commentando che a nostro giudizio ciò che è significativo, di tutta questa tabella, sono gli scarti di dimensione più grande dell'ultima colonna a destra. Guardateli con attenzione. E' lì, in quegli anni, che la buona gestione dei portafogli ha fatto in passato (e farà anche in futuro) tutta la differenza del Mondo.

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Nella tabella qui sopra, mettiamo a confronto i target per lo S&P 500 con quelli per lo Euro Stoxx 600 sempre nel 2018: la media delle previsioni qui è più elevata (+7%) ma non molto diversa dalla precedente. Ciò che a noi sembra interessante è notare invece la dispersione, che è molto ampia. Si passa da un dato negativo fino al +17,5%. 

Offriamo questi dati ai nostri lettori perché si tratta comunque di informazioni che sui mercati circolano in modo insistito. Cogliamo però anche questa occasione per ripetere che questo non è il nostro mestiere: Recce'd non ha "target di fine 2018".

Recce'd non crede si possa prendere sul serio, nel 2018, una cosa come la "asset allocation strategica", in un mondo, ed in un mercato, dove tutto, ma proprio tutto, si potrebbe ribaltare dalla sera alla mattina. Per due volte in dieci anni i mercati hanno mostrato il loro "lato oscuro" (2000 e poi 2007-2009) e Recce'd ritiene che quella fase non sia finita. Anzi, noi riteniamo che quella fase debba ancora toccare il suo momento più alto, in termini di tensione e di stress.

In questo contesto, la "asset allocation strategica" è una politica di portafoglio che non è solo rischiosa e pericolosa: è anche fallimentare. Chi investe sulla base della "asset allocation" verrà travolto, spazzato via nel caso di una nuova Crisi Finanziaria, che sulla base dei dati di oggi nessuno può escludere. Ne hanno parlato il FMI, la Banca dei regolamenti Internazionali, la Federal Reserve e la Bundesbank, nel 2017.

La "asset allocation strategica" ha un solo scopo, che è quello tipico delle Reti di vendita; lo scopo è "tenere tranquillo il Cliente" e NON farlo mai vendere le quote di Fondi Comuni ("se no, come guadagnamo?").

In Recce'd, trovate strategie del tutto diverse. In Recce'd non abbiamo alcuna "allocazione strategica", il portafoglio viene gestito con riferimento al mercato di oggi, alle valutazioni di oggi ed ai livelli di prezzo di oggi. Le "medie storiche di rendimento", le statistiche stagionali e l'analisi tecnica sono strumenti perdenti, come dimostra la storia degli ultimi venti anni, ed è invece una gestione dinamica del portafoglio (con il rischio controllato anche lui guardando avanti, e non indietro) a garantire risultati stabili e eventuali minusvalenze che restano all'interno dei nostri parametri di controllo.

Mercati oggiValter Buffo