MPS: tragicommedia (parte 2)
Resta ancora qualche cosa da aggiungere, sulla triste vicenda di MPS? Molto noi lo abbiamo scritto con largo anticipo, il punto oggi è solo quello di capire come finirà.
Leggiamo sui mezzi di informazione che si pensa di tenere duro fino al 2017, prima di procedere alla ricapitalizzazione: a noi sembra impossibile che i mercati accettino di aspettare sei mesi. Restiamo del parere che il mercato finirà per prevalere, ed imporre le sue regole, anche se vediamo che viene fatto ogni sforzo per risolvere la vicenda "tra i soliti noti".
L'idea che affidare ad un ex-dirigente di MPS la trattativa con JP Morgan sia una garanzia sufficiente ci pare puerile: una ennesima conferma della scarsa competenza con la quale questo dossier viene maneggiato. In MPS (e a MPS) capiterà qualche cosa molto prima del gennaio 2017.
Sul piano dell'investimento e dei portafogli, MPS in quanto tale conta quasi nulla per noi: se seguiamo questa vicenda, è perché finirà per essere il simbolo della fine di tutta una fase del sistema bancario italiano. Ripetiamo ancora una volta che qui "la difesa del risparmiatore" c'entra nulla: per difendere davvero i risparmi, si doveva procedere a chiudere le banche Zombie già dieci anni fa, già quando "i Geronzi di questo mondo" dominavano il settore, portandolo al fondo.