Dove Recce'd può fare (e sta facendo) la differenza (parte 23) : le informazioni
Negli Anni Ottanta, Bloomberg ancora non esisteva, gli operatori di mercato leggevano la carta stampata, Radiocor era un'agenzia di stampa che di fatto esercitava un monopolio in Italia, e i quotidiani in lingua inglese come il Financial Times e il Wall Street Journal arrivavano in Italia il giorno dopo, e pochi avevano sottoscritto in Italia il servizio Reuters. Il telefono, allora, era un mezzo dominante: il più veloce per conoscere le informazioni e poi chiudere le operazioni.
Sui desk degli operatori è arrivato negli anni Novanta un cubo di metallo di colore sabbia: erano i primi schermi di Bloomberg. Da lì, inizio qualche cosa che non era un cambiamento, ma una vera e propria rivoluzione, che negli anni successivi ha cambiato il volto, e la natura, dei mercati finanziari.
E' stato la fine, il crollo di un monopolio. Gli intermediari, le banche di intermediazione, come SIGE, IMI, Akros, in Italia, e Morgan Stanley, Goldman Sachs e Morgan Stanley negli Stato Uniti (più ovviamente Nomura in Giappone, Cazenove a Londra, e tanti altri), furono abilissimi nel costituire rapidamente un cartello, non tanto sulle transazioni quanto sulle informazioni. Le banche intermediarie non erano soltanto le controparti (i grossisti) per le transazioni in titoli, ma anche (e soprattutto) sulle informazioni necessarie per valutare quegli stessi titoli, per valutare gli investimenti. Su questo poi sono state costruite intere strutture, fatte di "analisti" e di "strategisti": quasi come se fosse possibile fare analisi e strategie soltanto dall'interno di (per esempio) Goldman Sachs. "Come fanno loro a saperne più di Goldman Sachs? Loro vedono i flussi" era la frase ricorrente, pronunciata come se fosse la più ovvia delle ovvietà.
Oggi fa sorridere, un'idea del genere. Il web ha distrutto quel cartello e quel monopolio: non solo le banche intermediarie oggi non controllano più le informazioni, ma pure dimostrano con chiarezza di essere spesso in ritardo, rispetto ai mercati. Potremmo citare molti episodi, ed alcuni li abbiamo messi in evidenza proprio nel Blog, nei quali le banche di investimento sono state costrette a "rincorrere" i mercati finanziari, facendo così perdere soldi ai loro Clienti. Che infatti oggi non si fidano più.
Oggi, la capacità di raccogliere, e poi ordinare, e poi "disporre in ordine di priorità", ed infine utilizzare in modo efficiente le informazioni è un fattore chiave di successo. Per queste ragioni, la prima delle tre fasi del nostro processo di costruzione dei portafogli modello è proprio la "priority-based aggregation" come leggete in home page del sito.
Non è una nostra affermazione: è un fatto ormai riconosciuto da tutti, che il modo di raccogliere, processare, archiviare ed utilizzare le informazioni sia un elemento essenziale per il successo di una strategia di investimento. Vi riportiamo qui di seguito un elenco di tecniche che a nostro avviso è molto utile, e che contiene numerosi dei criteri che da anni Recce'd vi propone:
- Focus on just one or two summaries for the week.
- Focus on the data. No data with news, don’t read.
- Focus on stories that are testable with data. Focus on the source. If you need to read, go to the source after getting a summary. Otherwise you are having someone else edit your thinking. For example, what actually did the Fed official say?
- If the opinion is the same as what you have read in the past, stop reading.
- Focus on stories about the future not the past. You are forward looking not backward looking.
- Read to find the consensus not to drive your opinions.
- Focus on the price data. Let the market prices speak to you. This is the weighted opinion of the markets.
- Read from smart writers and read about what you do not know.