Un nuovo Fondo Atlante: per liberarci di persone che hanno fallito

Il Fondo Atlante ha salvato dal fallimento due banche venete (ieri abbiamo letto la lettera di Penati agli azionisti di Popolare di Vicenza, che poi è lui stesso), oggi leggiamo della trattativa con Bruxelles per risolvere lo scoglio degli obbligazionisti, mentre un certo numero di figure pubbliche prendono posizione a favore del salvataggio delle banche ("nell'interesse pubblico": naturalmente!).

Questi personaggi pubblici sono i medesimi che hanno beneficiato, fino ad oggi, del'atteggiamento consortile e delle "relazioni privilegiate" che hanno prodotto questo disastro bancario. Non sorprende certo che i media italiani, anche loro fortemente indebitati con le medesime banche, facciano il coro a favore dei salvataggi bancari (andate a rileggervi gli articoli sul Fondo Atlante): sorprende invece che anche nel mondo politico nessuno prenda posizione a favore di una maggiore tutela del pubblico, degli italiani, che hanno zero interesse (zero!) a vedere salvate ancora una volta le medesime banche, sempre le stesse, e i medesimi dirigenti e Consiglieri che hanno condotto queste banche al disastro. Tutti, anche i meno informati, hanno chiaro il punto: il Governo ci impone di mettere i soldi nelle banche perché il mercato non lo farebbe mai, e allora quello che in modo spontaneo non si farebbe mai viene "collettivizzato" per difendere gli interessi di pochi.

Le banche italiane hanno fallito. Tutti i dirigenti negli ultimi 20 anni le hanno, semplicemente, spolpate al'osso dei loro patrimoni, con l'aiuto dei loro "grandi clienti" ( gli esempi, da Banca di Roma ovvero Capitalia fino a Popolare di Lodi, sono stati sulle prime pagine di tutti i quotidiani). I piccoli (clienti ed investitori) ci hanno sempre e solo perso soldi. Le ultime iniziative (Fondo Atlante in testa) hanno fallito: ed ora si procederà anche alla spoliazione dei beni delle Poste Italiane, che sono soldi del pubblico, e non del Governo (e neppure della Cassa Depositi e Prestiti).

Noi di Recce'd ci permettiamo di avanzare una proposta: creiamo un secondo Fondo Atlante, ma questa volta dedichiamolo a mettere definitivamente da parte le persone che hanno fallito. Mandiamo fuori dal settore bancario i Consiglieri, gli attuali e gli ex dirigenti ed amministratori, e quei politici che da sempre hanno le mani in pasta. Chiudiamo il primo Fondo Atlante che è inutile e lasciamo decidere al mercato il destino di Popolare Vicenza e di Veneto Banca (e anche di Banco Popolare): quale arroganza ci porta a credere che dentro il Fondo Atlante ci sia chi la vede più lunga, rispetto al mercato? Forse i professori alla Zingales che paragona la TARP degli Stati Uniti al salvataggio di MPS? Per carità ... 

Facciamo entrare, nel sistema bancario, nuovi soggetti, nuove idee, nuove visioni: imponiamo un cambiamento. Ci sono dei costi, con ogni cambiamento: ma non saranno mai altrettanto alti che mantenere in vita un sistema bancario Zombie, costosissimo ed improduttivo, come quello attuale, i cui costi alla fine li pagherà sempre il pubblico dei cittadini italiani.

Chiedetevi: ha senso che si utilizzino i MIEI soldi, per salvare i soldi quelli che hanno acquistato obbligazioni subordinate delle banche? Ma chi li aveva obbligati?