Mi' ... fa caldo!

Fa caldissimo sui mercati stamattina, 24 giugno, dopo che al Referendum hanno vinto i Brexit: noi non lo avevamo previsto, e quindi il colpo è forte. Ma non ci getta nel panico e non scuote alcuni punti fermi: in particolare, ci sembra del tutto inutile a poche ore dal fatto ricavare conclusioni con tono definitivo, come fanno alcuni che dicono "avevamo ragione a predicare cautela". Vedremo da qui a qualche giorno.

Un ristoratore in Grecia l'ha presa molto sul serio ...

Un ristoratore in Grecia l'ha presa molto sul serio ...

Detto questo, invece di chiacchiere inutili su chi aveva torto o ragione vi proponiamo alcune concrete indicazioni, che si possono ricavare anche a caldo: 

  • La prima indicazione è sintetizzata nel grafico che Recce'd ha pubblicato nel Post che precede questo, Post quanto mai azzeccato anche oggi; perché quello che vedete nel grafico è la storia di un processo che durerà anni, e che come vedete potrebbe anche concludersi con il Regno Unito che RIMANE
  • La seconda indicazione è che l'impatto sui mercati non dipenderà dalle maratone televisive, dai commenti dei quotidiani e neppure dei salesman delle banche di investimento che puntano a fare muovere, il più possibile, i portafogli dei Fondi Comuni; l'impatto sui mercati sarà determinato SOLO dall'impatto sulle economie: e allora torniamo alla domanda "quanto soffrirebbe l'economia del Regno Unito nel caso di un'uscita da Brexit"?
  • La terza indicazione è che nelle prime ore tutti hanno guardato solo al ribasso, al rischio, al downside: ma come sempre nella vita c'è anche un upside, e bisognerebbe guardare meglio anche quello; vogliamo riconoscere con franchezza che l'Unione Europea ha rotto le scatole un po' a tutti (nella sua forma attuale) e che se domani il Referendum si tenesse in Francia oppure in Italia l'esito sarebbe lo stesso? e allora viene la domanda, se questa non è la scossa elettrica, lo elettroshock che rimette in moto energie positive
  • La quarta ed ultima indicazione è che vediamo stamattina vendite massicce sulle banche europee, e ci viene subito da pensare che quelle vendite con Brexit c'entrano poco: si vendono le banche perché sono investimento di bassa qualità, ed allora ogni momento di stress è buono per vendere soprattutto loro; il che, dopo tre anni di QE fa sorridere (ma anche piangere)

La nostra conclusione, a poche ore dal'evento? A noi pare una di quelle situazioni in cui si finisce per dire che "tutto cambia perché nulla cambi".