Quel grande problema che è là che ci aspetta
Le posizioni nei nostri portafogli modello non sono oggi del tutto "bearish", non siamo del tutto ribassisti, e ormai da tre mesi: lo sanno perfettamente i nostri Clienti, che vedono le mosse sui portafogli modello, e lo sanno i lettori più attenti, che ci seguono attraverso questo sito, attraverso Soldi On Line, ed attraverso tutte le nostre altre presenze in pubblico. Non siamo del tutto "bearish" e ci colpisce che lo siano le Goldman Sachs e le Deutsche Bank di questo mondo: non riusciamo a capire perché oggi sono ribassiste, mentre 12 mesi fa erano tutte al rialzo, tutte a spingere i Clienti a "prendere più rischio". Cosa è cambiato? Loro non lo spiegano, neppure una riga che spieghi come si passa in 12 mesi da "comperate di tutto" a "vendete tutto": e questa è la migliore dimostrazione del fatto che quella che loro chiamano "ricerca" è solo materiale pubblicitario a sostegno delle politiche di vendita. Come lo è quello delle nostre Reti, che vanno sempre a rimorchio delle banche globali (forse perché quei nomi anglosassoni ... fanno chic?).
Torniamo da capo: noi oggi, con i nostri portafogli (e non a parole: lo vedono tutti i nostri Clienti) non siamo del tutto "bearish", e quindi siamo LONG su tutta una serie di asset class: e ciò nonostante, siamo certo che i mercati finanziari, in tutti i loro comparti, sono avviati verso una inevitabile, e dolorosa, e per alcuni disastrosa, resa dei conti. Si tratta di una clamorosa contraddizione? No, perché è importante "vederla giusta", ma poi è necessario anche "costruire una performance".
Vediamo di spiegare. Prendiamo lo spunto da una frase, di un ex-Ministro delle Pensioni del Regno Unito, Steve Webb, che in una relazione alla Commissione di inchiesta del Parlamento dei Regno Unito sui Fondi Pensione ha detto:
(...) there are hundreds of "zombie" DB pension schemes in the UK that look a lot like BHS. People are living longer, and therefore increasing pension schemes liabilities, plays a part in the black hole. But the biggest cause is low interest rates. "A dose of high inflation would go through this like a dose of salt. Higher interest rates and inflation would very quickly change the situation. But we’re going to have a sizeable deficit for years to come. Clearly there is a problem here and that ain’t going to change. Other things being equal, there’s a set of things out there where unless something turns in the economy dramatically or interest rates go up, the deficit is going to get bigger not smaller and everyone else is going to have to pick up those deficits."
La storia dei Fondi Pensione insolventi, negli Stati Uniti come nel Regno Unito, la abbiamo analizzata questa settimana, ogni mattina, nel The Morning Brief, ed abbiamo esposto ai Clienti quali sono le implicazioni per le loro stesse pensioni (complementari e non) e poi quali sono le implicazioni per chi ancora si affida alle politiche di investimento che sono tipiche di questi fondi Pensione. Ovvero, la asset allocation tradizionale in tutte le versioni, dal media/varianza basico al più moderno Black-Litterman (che poi è la stessa cosa).
Oggi, in questo Post, vogliamo mettere in evidenza un altro aspetto, che riguarda più in generale il destino dei mercati finanziari.
Le Banche Centrali sono ormai del tutto fuori gioco: se leggete solamente i quotidiani e le riviste in Italia, non potete saperlo, ma nel mondo ormai è unanime il consenso sul fatto che le Banche Centrali sono state messe all'angolo, impotenti. Non potranno fare di più ed hanno già sbagliato troppo. Una cosa che noi di Recce'd vi abbiamo scritto centinaia di volte due anni fa: oggi ne scriviamo più, perché oggi, per i mercati finanziari, questo non è più un fattore. E' già storia, ed è evidente per tutto il mondo.
I mercati finanziari devono quindi darsi, da soli, una direzione: per questo, come avete visto, nel 2015 e nel 2016 il gioco si è fatto molto più complicato. Con le Banche Centrali in un angolo, quali saranno i nuovi drivers? La frase di Webb, nel paragrafo riportato sopra, ce lo ha già detto, anche se in un modo non del tutto esplicito.
Resta una sola via di uscita: nel 2008, sui mercati finanziari si è vissuto un primo "Lehman-moment", che ha svelato da un lato la debolezza delle "grandi banche globali", il fallimento del loro modello di business, e dall'altro la debolezza di chi dovrebbe vigilare ed anticipare, e non ce la fa (non ce la ha mai fatta).
Arriverà un secondo "Lehman-moment": che cosa riguarderà? Non più le banche globali (quello è un problema che si sistemerà da solo). Riguarderà il debito: è stata agevolata e favorita, per otto anni, una esplosione del debito che non è possibile (né sarà mai possibile) servire. Insomma, al mondo è stata raccontata una favola: si è raccontato, ai risparmiatori di tutto il mondo, che esiste una ricchezza enorme, ma in realtà quella ricchezza vale (forse) la metà.
Recce'd oggi non è "bearish", e le ragioni le conoscono fino ai più minimi dettagli sia i Clienti si i lettori più attenti. Allo stesso tempo, Recce'd sa bene che la ricchezza finanziaria, nel suo insieme, non potrà che passare attraverso un secondo "Lehman-moment", che spazzerà via non solo una bella fetta di questa ricchezza sulla carta, ma pure un buon numero di "zombie" del settore, come li ha definiti Webb (e come lui anche tanti altri).
Tutti quindi sono destinati a forti perdite in portafoglio? Non è così: se si resta agganciati, chiudendo gli occhi, a quello che fanno gli indici di mercato, si saraà costretti a fare quella fine. Ma i nostri Clienti, grazie alla nostra strategia risk-neutral, e tutti quelli che adotteranno strategie di investimento alternative, saranno in grado di proteggere il loro patrimonio anche dalle ... armi di distruzione di massa, e forse anche di fare buoni guadagno con i loro portafogli.