La provincia e i provinciali? A Milano e a Roma

La settimana che si chiude oggi, 20 maggio 2016, e quella precedente, ci hanno insegnato moltissime cose: in Borsa, in particolare, è emerso in tutta la sua evidenza lo "effetto Amazon", che è l'analogo dello "effetto UBER", ma trasportato su una scala molto molto più grande, ovvero quella della distribuzione dei generi di consumo di ogni tipo. Abbiamo capito dai dati che, tra gli operatori tradizionali, ci sono alcuni che si ostinano a non voler vedere e non voler capire: e quelli sono i perdenti. E poi abbiamo visto che, sempre tra gli operatori tradizionali, ci sono quelli che riconoscono di essere in ritardo, e corrono ai ripari. E quelli sono i vincenti: non i leader di mercato (quello, non lo saranno mai più) ma sicuramente in vantaggio rispetto ai concorrenti tradizionali che rifiutano il cambiamento.

Scrive oggi il Wall Street Journal:

You may have heard about the “Amazon effect” — the online retailer’s ability to grab market share from department, apparel and other brick-and-mortar stores. But now, some of those traditional stores are using the same strategy, eventually dividing the retail landscape into winners and losers. (...) “The large department stores still follow the model they have used for a long time. Consumers are shopping online and have become more conscious of bargains.” (...) “The biggest issues for Macy’s and Nordstroms of the world is finding a way to compete with the online retailers. Distribution is probably the key to that,”

Accadrà sicuramente lo stesso anche nel settore del risparmio: ed accadrà persino in Italia, che su queste tendenze innovative arriva sempre per ultima, per una sorta di pigrizia mentale che ci accomuna tutti. 

A testimonianza di questa pigrizia mentale, basterà ricordare che, solo due anni fa, c'era chi misurava il successo delle nuove iniziative di consulenza online basandosi sul "fatturato". Ci spiegavano, con voce sicura: "Noi siamo grossi e loro sono piccoli", e quindi per sempre si andrà avanti con i Clienti imprigionati nelle GPM senza senso e con i Fondi Comuni di Investimento. Peccato che, come dimostra il pezzo di articolo del Wall Street Journal qui in alto, adesso sono proprio i "grossi" quelli costretti ad adeguarsi ed inseguire. Capita, a volte, che le "vecchie consuetudini" vanno a finire nella spazzatura, perché il "fatturato" se ne va coi Clienti, che ragionano e sanno scegliere nel loro interesse.

Noi di Recce'd, che lavoriamo a questa iniziativa dal 2007, abbiamo le idee chiarissime su chi è vincente e chi è perdente già oggi. E forse proprio grazie a questa chiarezza di idee, notiamo cambiamenti profondi che ad altri ancora sfuggono: la nostra ampia rete di amici (va di moda chiamarla "community") ci consente di vedere tutta l'Italia in un unico sguardo, ed è evidente che oggi la provincia ed i provinciali si sono spostati nelle grandi città.

Il Web ha sconvolto il concetto di provincia: oggi è molto facile essere metropolitani, molto informati e capaci di vedere le tendenze e le novità, anche se la propria vita si svolge al di fuori delle aree metropolitane maggiori, anche se si vive e lavora in comuni di 100 mila, o anche 10 mila abitanti. Al contrario, le incrostazioni del passato restano più forti proprio nelle città di maggiori dimensioni.

Per fare un esempio concreto e recente, è da Roma che vengono trasmessi a tutta l'Italia segnali distorti sulla spesa pubblica, è da Roma che viene presentato (anche dalla stampa nazionale) come un successo l'avere ottenuto maggiore "flessibilità" dall'Unione Europea: quando invece per l'Italia sarebbe un successo l'opposto, ovvero avere dimostrato di avere comando e controllo della propria spesa dello Stato e degli enti locali. Per molti l'obiettivo resta quello del "tirare avanti un altro anno" ed anche "tenere la gente tranquilla", ma la sensazione è che il tempo sia già scaduto. 

Un altro esempio concreto e recente: è da Milano che si racconta ogni giorno al Paese che Draghi è un eroe planetario, il Salvatore della Patria, che la BCE ha tutto sotto controllo, e che si può "tenere la gente tranquilla".

Questo è un atteggiamento colpevole, perché distorce la realtà dei fatti: in tutto il resto del Mondo, sia in Europa, sia in Asia, sia e soprattutto negli Stati Uniti, la figura personale di Draghi, e più in generale il ruolo e le capacità dei Banchieri Centrali, sono l'oggetto di una generale sfiducia, e di un inteso dibattito pubblico ed anche politico. Oltre che, ovviamente,  delle reazioni sfavorevoli, per non dire del tutto negative, dei mercati finanziari, che con noi avete seguito giorno per giorno sia in questo Blog, sia nelle altre nostre forme di comunicazione, da Soldi On Line ai documenti preparati per i nostri Clienti. 

L'atteggiamento provinciale (per "tenere la gente tranquilla") su temi di questa portata che cosa provoca? Provoca danni, anche a chi investe: i lettori che non sono Clienti di Recce'd probabilmente lo hanno toccato con mano con le perdite registrate nel 2015 (le perdite fatte per "andare dietro a Draghi") e molti purtroppo lo toccheranno con mano anche nel 2016, nei prossimi mesi. 

Per questo Recce'd dedicherà, la settimana prossima, una intera sezione del suo bollettino quotidiano The Morning Brief ed alcuni degli interventi su Soldi On Line proprio a questo tema, e precisamente: perché al di fuori dell'Italia Draghi e degli altri banchieri centrali sono oggetto di un crescente scetticismo e forti critiche, e quali sono le implicazioni pratiche oggi, nel momento in cui la Federal Reserve ha deciso di spingere sull'acceleratore proprio per recuperare la credibilità perduta e maggiori spazi di manovra per la sua politica monetaria. Per chi è interessato, abbiamo a disposizione centinaia di articoli e referenze, su questo tema, tratte dalla stampa di tutto il pianeta.

Ma torniamo al tema più generale: il Web ha travolto e continuerà a travolgere le vecchie consuetudini. Ha cambiato faccia a molte industrie, e sta cambiando faccia anche all'industria del risparmio. Ha cambiato persino il rapporto tra metropoli e provincia: e nostri Clienti come detto sono la dimostrazione concreta del fatto che in Italia oggi la provincia non è più un luogo fisico ma un luogo della mente.

I nostri Clienti, dovunque vivano e lavorino, di certo oggi non sono tra i provinciali.