Investite "per il lungo termine"? Fate i conti con questo.

La notissima Società americana di Consulenza Strategica McKinsey ha appena pubblicato un Rapporto sui rendimenti di medio-lungo termine dei mercati finanziari, Rapporto a cui la stampa specializzata ha dato grandissimo spazio. Nel Rapporto, trovate una serie di argomenti sui quali Recce'd ha insistito per anni: essendo però McKinsey più autorevole di Recce'd, è dal nostro punto di vista rivederli e passarli rapidamente in rassegna.

Partiamo da un punto che a Recce'd sembra essere quello centrale: 

Most pension fund managers are still living in cloud cuckoo land and are relying on investment returns of around 8% a year from a mixed portfolio of stocks and bonds. Good luck with that. The consequences of failure? Financial crisis, retirement crises and insolvencies.

Molti investitori istituzionali, anche in Italia, gestiscono i loro portafogli sulla base di (obsoleti) modelli di asset allocation che sono basati sulle medie storiche di rendimento delle varie asset class. Il medesimo metodo che viene utilizzato poi dalle Reti di Private Banking. McKinsey scrive che il metodo è sbagliato perché le aspettative sono troppo alte e irrealistiche (e per questo poi lo studio si propone di offrire aspettative più realistiche). Noi in Recce'd siamo già andati molto oltre: per noi, il metodo è sbagliato perché è del tutto assurdo costruire i portafogli partendo da aspettative di rendimento legate ai rendimenti passati: sia quelle eccessivamente alte dei Fondi pensione, sia quelle più basse calcolate da McKinsey. Non esiste un motivo, uno solo, per credere che le asset class debbano in futuro "rendere quanto in passato", anche dopo una revisione al ribasso. I rendimenti potrebbero risultare del tutto diversi (e sarà così nei prossimi 20 anni).

Ma quali sarebbero i rendimenti "corretti" secondo McKinsey? Vediamoli nella tabella qui sotto.

Dunque McKinsey ci dice che un portafoglio "bilanciato" come da asset allocation tradizionale delle Reti, diciamo 60/40 (60 obbligazioni e 40 azioni) dovrebbe rendere, in media, il 2,6% lordo. Qui noi di Recce'd ci troviamo in disaccordo profondo, fino dalla impostazione. Per ragioni già spiegate sopra, riteniamo del tutto inutile esercitarsi ad immaginare i prossimo 20 anni: ma se pur questo esercizio avesse senso, McKinsey farebbe bene a non omettere di dire che in questi calcoli pesa, e molto, una componente di rischio. E' opinione comunemente condivisa che i prossimi anni saranno anni ad elevata volatilità, per tutti i mercati azionari: bene, se prendiamo a titolo di esempio un episodio come quelli dello scorso gennaio, vediamo che avere costruito il nostro portafoglio il 10 gennaio oppure un mese dopo modificherebbe, in modo drammatico, i risultati di questa stima a 20 anni. Se un solo mese può stravolgere tutto, immaginate che cosa potrebbe fare un anno.

Fare valutazioni come queste senza prendere inconsiderazione il rischio finanziario è del tutto sbagliato, perché distorce la realtà: come si può affermare che il rendimento atteso dalle obbligazioni in Europa sta tra lo zero ed il 2%, senza spiegare che questa classe di attività oggi soffre di un rischio di ribasso che è stimabile tra il 10% ed il 25%? A che cosa serve produrre informazioni incomplete in questo modo? Si vuole forse illudere la platea degli investitori che il rischio di rendimenti negativi non esiste?

La sostanza di questo lavoro, raccolta in una conclusione, è che non si deve investire "per il lungo termine": le medie di rendimento degli ultimi 20-30-40 anni non sono indicazioni operative, sono solo eventi storici senza implicazioni per il futuro, come era un evento e non una promessa il petrolio a 120$ qualche anno fa. Su queste basi, non si può investire: si può solo illudere oppure confondere le idee. 

In un contesto come quello che McKinsey descrive, la sola cosa solida è che le performances passate non si ripeteranno: le vostre performances future dipenderanno dalla strategia che sceglierete. Se sceglierete di restare passivi, con una asset allocation che vi farà guadagnare o perdere a seconda di quello che fanno gli indici di mercato, allora è bene che facciate quello che consiglia McKinsey, ovvero: date un bel taglio alle vostre aspettative.

Ma ricordate che non c'è solo quel modo di investire. Nulla e nessuno vi obbliga a restare passivi con la vostra asset allocation 60/40. Nessuno vi obbliga a farvi trascinare su e giù dalla marea, ad accettare come rendimento "quello che rendono i mercati". Rimettete in moto gli ingranaggi, fate funzionare il cervello e cambiate tutto subito. 

 

Mercati oggiValter Buffo