Dieci anni di indici negativi (parte 4): la grande illusione

Tutto oggi ruota, in estrema sintesi, intorno ai dati del grafico qui sotto, che via aiutiamo a leggere nei suoi dati essenziali:

  1. tra il 1997 ed il 2009 (12 anni) l'indice per l'equity internazionale, espresso in dollari USA, ha reso zero
  2. tra il 2009 ed oggi (sette anni) ha reso il 200%
  3. l'indice per i Titoli di Stato a 10 anni, tra il 1997 ed oggi (19 anni), ha reso il 350%

Questi incrementi di valore sono indicativi di un aumento di ricchezza in termini reali? La risposta è positiva solo se l'economia sottostante, l'economia reale, ha aumentato nella medesima percentuale, tra il 1997 ed oggi, la capacità di produrre ricchezza.

Secondo i nostri dati e le nostre simulazioni, non è così: non c'è alcuna corrispondenza tra l'aumento di capacità produttiva delle economia e l'aumento di valore degli asset finanziari che vedete in questo grafico.

E questa è, al tempo stesso, la causa principale per cui oggi la crescita economica globale oggi risulta compressa, per non dire depressa. Politiche economiche fallimentari hanno creato questa grave ed oppressiva distorsione.

Questi sono i dati su cui si basa la previsione di chi (ed oggi sono la maggioranza) prevede almeno un decennio di rendimenti a zero o negativi per le maggiori asset class. A noi di Recce'd sembra invece più importante sottolineare che la sola via di uscita dalla empasse che blocca la crescita sarà la distruzione di una percentuale importante (30%-40%) di questa falsa ricchezza.

Ripetiamo, per concludere, quello che abbiamo già scritto molte volte: una calo degli indici che leggete nel grafico è inevitabile, ma NON è inevitabile per voi il fatto di essere trascinati in questo ribasso con i vostri portafogli.

Mercati oggiValter Buffo