Da Maurizio Crozza a Wells Fargo (parte 9)
Questa lunga serie di Post, iniziata il 25 ottobre scorso, che si concluderà con il prossimo (il numero 10), ha come scopo quello di spegare che cosa c'entra Wells Fargo con Maurizio Crozza: la prima era fino a un mese fa la banca più capitalizzata del Pianeta, il secondo è un notissimo comico italiano.
Per di più, non c'è nulal da ridere: Wells Fargo è in grandissime difficoltà per avere fatto i propri interessi facendo il DANNO di molti Clienti, e noi siamo qui ad affermare che Wells Fargo non è un caso isolato, e che si potrebbero riscontrare situazioni analoghe anche in Italia, se solo si cercassero.
Detto questo, Recce'd ci tiene anche a sottolineare, con forza, che banche grandi così come piccoli consulenti sono tutti partiti alla ricerca del "magico algoritmo" che consenta di presentare vecchie combianzioni di vecchi prodotti con vecchi e elevati costi di gestione come se fossero una novità.
E' la "ROBO mania": oggi tutto è ROBO. Ma il ROBO advisory, per ragioni che abbiamo già spiegato (anche in un nostro Post di ieri, 31 ottobre, che trovate scorrendo qui sotto) è niente di più che un vecchio modello di allocazione già testato, e già scartato, dall'industria del risparmio venti anni fa.
Le grandi banche oggi investono su questi strumenti solo per una ragione: perché sono in affanno e sanno di esserlo. Il vecchio modello di relazione con il Cliente, al quale si sono venduti per trent'anni prodotti carissimi senza mai neppure spiegare quanto costavano, è rotto, è finito, è superato, è fuori dai giochi. Serve allora una chiave commerciale diversa: e scatta il ROBO, strumentino facile da gestire anche se imposto su una Rete di migliaia di venditori.
Con il ROBO il Cliente che rimane disinformato come prima, ed all'oscuro come prima, ed avrà nel portafoglio i medesimi prodotti di prima. Insomma: Wells Fargo magari uscirà di scena, ma il rapporto con il Cliente rimane il medesimo.
In altre parole: anzichè ai gestori professionisti, che lo hanno già scartato, ora i commerciali ed il marketing provano a vendere un vecchio strumenti di allocazione di portafoglio direttamente al Cliente: Cliente che, non conoscendo tutta la storia, ritiene che "algoritmo" sia un termine sexy e magari "scientifico", che garantisce migliori risultati. Non è così, e si può dimostrare con migliaia di evidenze.
Noi in Recce'd abbiamo giudicato interessante un articolo che vi mettiamo a disposizione qui: si dice che il ROBO advisory è lo stesso che UBER, ma applicato nel settore del risparmio. A noi questa interpretazione sembra azzeccatissima: infatti UBER serve per ordinare il taxi, opure adesso anche la cena, che il Cliente ha già scelto, un Cliente che ha già deciso dove andrà, oppure che cosa mangiare.
Il ROBO advisory al massimo potrebbe essere quello: uno strumento (oppure un "tool", che è un termine più ROBO), per mettere in pratica scelte fatte da un'altra parte. Il ROBO non serve a scegliere: è soltanto una piattaforma più evoluta.
Per scegliere, per decidere, chi investe deve prima di tutto CAPIRE. Per capire, deve essere CONSAPEVOLE. Per tutti gli investitori che nella vita svolgono una professione diversa, al di fuori del settore del risparmio, a quel punto serve qualche consiglio: non da un ROBO, e neppure da un venditore, da un commerciale (promotore o banker che sia). Serve di parlare con chi è gestore e sa come si svolge, in modo professionale, la professione del gestore di portafoglio.
Ecco dove Recce'd fa la differenza.