Maurizio Crozza e Wells Fargo (parte 5)
Tra i nostri lettori, ce ne sono alcuni particolarmente diffidenti. Ad altri, un interessato consulente, oppure promotore, oppure private banker, oppure ... amico di famiglia, avrà certamente detto di "fare attenzione ai consulenti online".
Questo vuole forse dire che tutto ciò che abbiamo scritto nei quattro Post precedenti è dettato solo dall'intenzione di attirare l'attenzione? Magari di attirare Clienti? Come negarlo? Recceì'd non è né si presenta come una ONLUS, è una realtà commerciale che produce servizi e chiede di essere remunerata.
La differenza tra noi è quasi tutti gli altri è che Recce'd chiede di essere remunerata per il valore, concreto, tangibile e misurabile, che produce a favore del Cliente: e non perché fa parte del cartello commerciale che controlla il mercato dei servizi del risparmio in Italia.
E aggiungiamo: quando vi scriviamo dell'evoluzione internazionale di questo settore, e dei limiti delle vecchie strutture ancora oggi dominanti nel settore, non lo facciamo sulla base del sentito dire, ma sulla base di dati concerti. Ad esempio, vi possiamo mettere a disposizione (tra i tanti) uno studio pubblicato dal Journal of Finance nel 2016, sul ruolo dei promotori o consulenti finanziari, e su come nascono le loro indicazioni sui Fondi Comuni di Investimento.
Le conclusioni dello studio? Sono quelle che avete letto nei nostri Post precedenti. Argomentate però molto meglio. Ecco una sintesi:
The recently published study in the Journal of Finance, “Picking Winners? Investment Consultants’ Recommendations of Fund Managers”, makes a carefully researched assertion that consultant recommendations have little value. Worthless may be too strong, but that is close to what most would conclude when they read the paper. Given all of the work on trader skill and market efficiency, this should not be surprising. But, given that consultants supply their work do leading pensions, it is should be surprising that no one has called them on their recommendations.
The authors do a very careful job of researching this topic through analyzing what drives recommendations. Recommendations are driven by more than past performance but by soft factors such as philosophy, service, fees, and size. Consultants are not return chasers but are slaves to size which is a key driver for this results. The soft factors also seem to be key drivers for recommendations. The due diligence process identifies managers that have a well-defined process and can explain well. Given their client base and job, consultants have to be size sensitive. Perhaps in an imperfect world, the best they can do is conduct due diligence and make the best recommendations given size constraints.