La BCE ha risposto

E' arrivata oggi, 19 maggio, la risposta della BCE al crollo delle obbligazioni in Eurozona: e fa riferimento, in modo forte, al tema della liquidità dei mercati obbligazionari, di cui questo Blog si occupa almeno da due mesi. Draghi ha incaricato della risposta un membro del Board, Benoit Coure, che ha dichiarato:

“We are also aware of seasonal patterns in fixed-income market activity with the traditional holiday period from mid-July to August characterized by notably lower market liquidity (...) If need be, the frontloading may be complemented by some backloading in September when market liquidity is expected to improve again. The slightly higher purchase volume that market analysts may observe in the coming weeks is therefore unrelated to the recent episode of market volatility.”

Coure lo nega, ma proprio da questa frase arriva invece una conferma di quanto la recente caduta dei corso delle obbligazioni (qui definita "volatility") imbarazzi la BCE. La mossa è una conferma, ennesima, del fatto che la BCE ormai "plays the market", gioca contro i mercati anche sul breve termine, riducendo così il suo profilo da quello di arbitro ultimo a quello di giocatore che va nella mischia. Il problema della credibilità delle Banche Centrali, che abbiamo già affrontato in più di un post, diventa ogni giorno più evidente: in pratica Coure ammette a soli tre mesi dalla partenza che il QE "non basta mai", deve costantemente essere aumentato per garantire che gli effetti non siano poi cancellati, e ammette quindi che la BCE a soli tre mesi dall'inizio è già sulla difensiva. Il che messo nella prospettiva dei prossimi 15 mesi non è affatto tranquillizzante: la BCE rischia di perdere il controllo del giocattolo, a causa di un problema di liquidità che (clamoroso!!!) è stato creato dalla stessa BCE con il QE. La risposta immediata è di aumentare il QE, il che riduce ulteriormente la liquidità tra gli operatori privati. Una spirale fuori controllo?