NFP lays an egg ...
Venerdì scorso, con tutti i mercati chiusi per la Pasqua, dagli USA è arrivato un dato per l'occupazione molto inferiore alle attese (125 mila unità, se ne aspettava il doppio) ed una ancor più grave revisione al ribasso per i due mesi precdenti (70 mila unità complessive) che fa scendere sotto 200 mila unità la media dei primi tre mesi del 2015. Il problema dove sta? Sta nel fatto che (ormai è acquisito) la crescita negli USA ha subito un forte rallentamento negli ultimi sei mesi (2,2% annualizzato nell'ultimo trimestre 2014, e vicino allo 1% secondo il Board Member Dudley nel primo del 2015); quindi anche nel 2015 la crescita USA resterà ben al di sotto del 3% di cui tutti, ma proprio tutti (tranne noi), si dicevano sicuri solo tre mesi fa. Chi potrà allora trascinare la ripresa nel 2015? La Cina? L'Eurozona? Gli Emergenti? Oppure, come già è successo nel 2014, al prossimo giugno saremo qui tutti a chiederci se non sta per arrivare una nuova fase di rallentamento globale? E se stavolta tornasse di moda quella certa parola con la "R", di cui abbiamo scritto in questo Blog due volte la settimana scorsa?